La Fremm Martinengo rientra dalle operazioni EMASOH e Atalanta

 

 

Il 22 dicembre la FREMM Federico Martinengo ha fatto rientro presso la Stazione Navale Mar Grande di Taranto dopo oltre 4 mesi di missione.

La fregata italiana ha partecipato all’operazione a guida europea Atalanta nata nell’ambito della European Union Naval Force for Somalia (EU-NAVFOR SOMALIA), volta al contrasto del fenomeno della pirateria nelle acque del Mar Rosso, Golfo di Aden e del bacino somalo e, ha inoltre preso parte, quale primo assetto italiano, anche all’operazione Agenor nata anch’essa nell’ambito di una iniziativa europea denominata European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz (EMASOH).

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Nel periodo di assegnazione all’operazione Atalanta, la fregata italiana ha condotto un ampio spettro di attività tese a prevenire e a reprimere atti di pirateria e a tutelare della libertà di navigazione del traffico mercantile in transito nelle aree d’interesse dell’operazione.

Nel corso della missione è stata effettuata una capillare azione di controllo e monitoraggio delle attività svolte da parte di natanti di piccole dimensioni in vicinanza delle coste della Somalia, attraverso l’impiego di mezzi nautici in dotazione alla nave.

Questa tipologia di attività ha contribuito in modo rilevante, alla prevenzione degli atti di pirateria, e rientra nel contesto delle cosiddette attivi-tà di Civilian and Military Cooperation (CIMIC).

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Particolare menzione va fatta delle attività di scorta alle unità navali assegnate al World Food Programme (WFP), utilizzate per il trasporto di aiuti umanitari per conto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), e di quelle impiegate nell’ambito dell’African Union Mission in Somalia (AMI-SOM).

Dal 1° ottobre e per tutto il mese di novembre, l’Unità ha assicurato invece la sua presenza nelle acque del Golfo Persico e del Golfo di Oman dove ha operato nel dispositivo aeronavale assegnato all’operazione Agenor nell’ambito dell’iniziativa multinazionale europea EMASOH, lanciata dalla Francia nel gennaio 2020 e supportata, oltre che dall’Italia, anche da Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo e Norvegia.

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L’operazione multinazionale prevede l’impiego di un dispositivo aeronavale in grado di svolgere una efficace e credibile attività di presenza, sorveglianza e sicurezza del traffico mercantile in transito nella Stretto di Hormuz, un’area caratterizzata da interessi vitali per l’economia nazionale e dei paesi europei.

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In tale ottica, la partecipazione di Nave Federico Martinengo alle due operazioni, pone in primo piano l’importanza di operare in un contesto multinazionale attraverso l’impiego coordinato di assetti, anche diversi, che siano in grado di assicurare la sicurezza nelle aree marittime di interesse nell’ambito del cosiddetto Mediterraneo Allargato.

Fonte: Marina Militare

 

 

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