Naval Group vara la prima corvetta Gowind per gli Emirati Arabi Uniti e ne svela i dettagli

 

 

Il giorno successivo all’annuncio dello storico contratto per 80 velivoli da combattimento Dassault Aviation Rafale F4 a cui s’aggiungono 12 elicotteri Airbus Helicopter H225M Caracal per un valore complessivo di 16,6 miliardi di euro, Naval Group ha varato il 4 dicembre presso il proprio cantiere di Lorient in Bretagna, la prima delle due corvette Gowind 2500 per gli Emirati Arabi Uniti, alla presenza dell’ammiraglio Saeed Hamdan Mohamed Aal Nahyan, Comandante in Capo delle Forze Navali del Paese del Golfo.

Con un comunicato stampa emesso in pari data, Naval Group svela per la prima volta i dettagli sul programma di acquisizione battezzato ‘Bani Yas’ dal nome assegnato all’unità capoclasse, che finora prevede due unità di cui anche la seconda è in costruzione e verrà varata il prossimo anno, secondo quanto annunciato dal gruppo cantieristico francese.

“Siamo onorati di accogliere i rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti sul sito di Naval Group a Lorient per partecipare al varo della loro prima corvetta Gowind. Queste due unità navali consentiranno alla Marina degli Emirati Arabi Uniti di disporre di nuove capacità. Questo evento segna una pietra miliare molto importante per il programma mentre ci avviciniamo al cinquantesimo anniversario degli Emirati Arabi Uniti. Il programma Bani Yas illustra la capacità di Naval Group di fornire navi ad alte prestazioni per soddisfare gli specifici requisiti degli Emirati Arabi Uniti”.

 

Il programma

La selezione del gruppo francese – che secondo fonti locali avrebbe richiesto 17 mesi di negoziazione – per la realizzazione delle due unità risale al novembre 2017 come annunciato dal Presidente della Repubblica Emmanuel Macron nel corso di una visita nel Paese del Golfo in occasione del quale, con un comunicato congiunto, s’annunciava che le due corvette Gowind sarebbero state costruite da Naval Group, in partnership con il locale gruppo cantieristico Abu Dhabi Ship Building (ADSB).

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L’odierna ufficializzazione del programma, il cui contratto è stato assegnato nel marzo 2019, segue le prime indiscrezioni giornalistiche in occasione della firma del medesimo ed il primo ‘riferimento’ ufficiale al medesimo nel corso della conferenza stampa sui risultati dello stesso anno dell’allora CEO e Presidente Hervé Guillou nel febbraio 2020.

Non sono stati forniti ulteriori dettagli sul contratto, ma secondo quanto rivelato da fonti vicine al dossier in occasione della firma, si parlava di un valore di 750 milioni di euro per le due unità navali, a cui s’aggiunge l’opzione per ulteriori due unità, di cui non è noto quando e se le medesime debbano o siano state esercitate.

Come è stato evidenziato le due unità navali sono state impostate e costruite presso il cantiere Lorient di Naval Group in Francia, con la conseguenza che il coinvolgimento di ADSB potrebbe riguardare la costruzione delle altre due unità in opzione ed il supporto in loco oppure soltanto quest’ultimo nel caso di un’accelerazione del programma. Non è noto quando le due unità verranno consegnate alla Marina degli Emirati Arabi Uniti.

 

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Un altro importante elemento evidenziato nel comunicato stampa riguarda la formazione degli equipaggi e dei manutentori. Naval Group si occuperà l’addestramento unitamente ‘all’utilizzo operativo delle unità’. “Questa formazione inizierà in Francia e proseguirà nel Golfo Persico con sessioni di formazione collettiva su scenari operativi nei diversi domini di lotta sul mare”, ha specificato Naval Group senza fornire ulteriori informazioni.

Con il comunicato stampa, Naval Group ha per la prima volta fornito le prime informazioni sulle caratteristiche tecniche delle unità in fase di fornitura agli Emirati Arabi Uniti.

Secondo quanto dichiarato, la corvetta Gowind è una nave da combattimento multi-missione che offre molteplici capacità e progettata per eseguire l’intero spettro delle operazioni di difesa navale e sicurezza marittima. Grazie al Combat Management System (CMS) SETIS progettato da Naval Group e a soluzioni innovative rappresentate dalla struttura modulare di comando con albero integrato e sensoristica (PSIM, Panoramic Sensors and Intelligence Module), che integrano sensori ed armi di ultima generazione, la corvetta Gowind è dotata di capacità antiaeree ed antisom, oltre a quelle di superficie.

In servizio con la Marina Egiziana (nelle foto sopra e sotto) e già prescelta da altre due Marine non meglio specificate da Naval Group, si caratterizza per soluzioni che ne consentono l’impiego da un equipaggio ridotto nonché modulari e scalabili per soddisfare le esigenze dei clienti ed implementare nuove tecnologie, oltre a poter impiegare elicotteri multiruolo, droni e battelli veloci per estendere il braccio operativo della nave.

 

Le caratteristiche

Con un dislocamento non meglio specificato ma stimato a pieno carico di 2800 tonnellate, una lunghezza e larghezza rispettivamente di 102 e 16 metri, il progetto Gowind prescelto dagli Emirati si caratterizza per un equipaggio e capacità di accoglienza per complessive 95 persone nonchè un sistema propulsivo in configurazione CODLOD (COmbined Diesel-eLectric Or Diesel) con motori diesel ed elettrici (per le andature a basse velocità) su due assi, in grado di raggiungere una velocità massima di 25,5 nodi con un’autonomia operativa di 21 giorni.

Il progetto comprende un ponte di volo poppiero ed hangar capace di accogliere un elicottero multiruolo della classe di 10 tonnellate unitamente a droni tipo Schiebel Camcopter S-100, nonché due battelli veloci a chiglia rigida da 7 metri per il controllo del traffico commerciale e la lotta antipirateria.

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Naval Group non fornisce informazioni sul sistema di combattimento delle nuove unità per gli Emirati Arabi Uniti ma in occasione della fiera di IDEX 2021 era presente un modello del medesimo gruppo con la dicitura ‘United Arab Emirates Gowind Combat’ in una configurazione specifica per le esigenze di un cliente che richiede un’unità con un sistema di combattimento particolarmente capace in termini di sensori e sistemi d’arma.

Il modello presentava un armamento cannoniero incentrato su un affusto Leonardo Super Rapido da 76/62 mm (nella foto sotto)  in configurazione Strales con sistema di guida per munizionamento guidato DART montato sull’affusto e due sistemi d’arma Marlin WS da 30 mm a controllo remoto sempre forniti dal gruppo italiano a cui s’aggiungono due lanciatori quadrinati per missili antinave MBDA MM40 Exocet di cui gli Emirati già dispongono del medesimo sistema nella versione Block 3, nonché un lanciatore a 21 celle per missili Raytheon RAM Block 1A e 2 ed un sistema di lancio verticale a 16 celle Raytheon Mk 56 per missili RIM-162 ESSM (Evolved Seasparrow Missile).

Le Gowind sono inoltre dotate di due lanciatori per siluri leggeri mentre sul modello era installati anche due lanciatori per razzi superficie-superficie.

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La configurazione Strales del Super Rapido di Leonardo costituirebbe una novità se ufficialmente confermato – anche se ad AD risulta la scelta del sistema da parte emiratina – per il mercato mediorientale del Golfo dopo esser stato acquistato dall’Egitto e rappresenta una seconda vita per il sistema di difesa ravvicinata ‘estesa’, frutto di uno sviluppo e capacità industriale nazionale voluto dalla Marina Militare in collaborazione con la stessa Leonardo, che risulta già esser stato scelto ed attrarre l’attenzione di altri operatori nella medesima regione ed in altre parti del mondo, unitamente alla versione da 76 mm del munizionamento a lunga gittata Vulcano, a dimostrazione delle lungimiranti scelte e finanziamenti specifici da parte della Difesa italiana.

La suite sensoristica visibile sul modello comprendeva, in aggiunta ad antenne di varia natura comprese quelle satellitari per le comunicazioni, radar per la navigazione ed approccio elicotteri, due direzioni del tiro radar/elettro-ottiche Thales Nederland STIR EO Mk2, due sistemi di sorveglianza e tracciamento EO/IR e due sistemi di sorveglianza EO/IR unitamente a sistemi RESM/CESM nonché RECM e due lanciatori per decoy Rheinmetall MASS.

La dotazione sensoristica comprende anche un radar per la sorveglianza ed il tracciamento di bersagli aeronavali installato nel radome conico facente parte del complesso PSIM (Panoramic Sensors and Intelligence Module), unitamente ad un sistema IFF. Sia la Marina egiziana che quella Malese a tal riguardo hanno scelto ed installato il sistema Thales Nederland SMART-S Mk 2, peraltro già installato a bordo dei due OPV classe Arialah in servizio con la Critical Infrastructure and Coastal Protection Agency (CICPA) degli Emirati Arabi Uniti.  Come anticipato fra le capacità delle corvette per la Marina degli Emirati vi è anche la lotta antisom. A tal riguardo, il modello comprendeva anche un sonar a scafo e secondo diverse fonti anche un sonar a profondità variabile.

Foto: Naval Group, Leonardo e Ministero della Difesa Egiziano

 

 

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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