Elchaninov fa il punto sui programmi aeronautici russi

 

 

Andrey Elchaninov, Primo vicepresidente del collegio del complesso militare-industriale russo, ha parlato dei programmi industriali presenti e futuri della Difesa russa in una lunga intervista all’agenzia Interfax di cui riportiamo qui i passi salienti relativi al solo settore aerospaziale.

 

Gli UAV russi

Si è parlato all’inizio di droni e delle prospettive future d’impiego: secondo Elchaninov questi velivoli risolveranno i compiti di pattugliamento radar e a breve giungerà anche una tipologia di drone che aiuterà a risolvere il problema del superamento delle difese aeree nemiche. In generale non meno di sei tipi differenti di UAV entreranno a far parte della VKS.

A proposito dell’UCAV S-70 Okhotnik i recenti test del secondo esemplare dotato di ugello di scarico piatto indicano la direzione di una stealthness sempre più pronunciata.

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Dai droni alle portaerei: argomento spinoso poiché l’unica nave di questo tipo russa, l’Admiral Kuznetsov, si trova ancora a Murmansk presso i cantieri navali della JSC Zvezdochka e secondo Elchaninov il completamento di tutti i lavori di riparazione e ammodernamento termineranno nel 2023.

Circa il programma di costruzione di una nuova portaerei Elchaninov è stato più vago: è in corso l’analisi della necessità di un programma estremamente dispendioso per le casse dello Stato russo, si analizzano i rischi finanziari e tecnologici nella costruzione di una nave del genere ma certamente il lavoro sul layout di una futura unità di questo tipo continui ad andare avanti.

 

Il cargo tattico IL-112V

Altro tasto dolente citato dal cronista di Interfax è il destino del progetto di aereo da trasporto leggero Ilyushin Il-112V. Qui Elchaninov ha confermato quanto riportato recentemente da Analisi Difesa: i lavori della commissione creata per indagare sulle cause del disastro sono in via di completamento dopodiché verranno prese le decisioni necessarie per finalizzare l’Il-112V, scegliere altri motori o eventualmente apportare modifiche al design dell’aeromobile.

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Nell’anno in corso ci si aspetta il primo volo del secondo esemplare destinato alle prove di volo ma secondo Elchaninov resta ancora molto lavoro da fare sull’Il-112V, inclusa, probabilmente, la riprogettazione di componenti e assiemi della cellula e del suo motore.

A tal proposito, come già trattato da Analisi Difesa, il Ministero della Difesa russo avrebbe deciso che una serie di compiti demandati all’Il-112V dovrebbero al momento essere presi in carico dall’elicottero da trasporto pesante Mil Mi-26.

 

Il nuovo AWACS

Circa i nuovi progetti si è parlato anche del nuovo AWACS Beriev A-100 (che tra l’altro ha effettuato il primo volo con le apparecchiature e i sensori attivati proprio nei giorni scorsi).

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Nel 2021 sono iniziati i test preliminari del velivolo mentre le caratteristiche principali saranno testate durante la prima fase dei test di stato nel 2023. Riguardo al mancato adempimento da parte delle imprese co-esecutrici dei loro obblighi di sviluppare l’unità di alimentazione ausiliaria (APU) TA-18-100 (incaricata la PJSC NPP Aerosila di Stupino) e di un complesso di difesa di bordo (incaricata la JSC “TsNIRTI” “A.I. Berg”), questo ha portato ad un ritardo nell’attuazione del contratto nel suo complesso.

A causa della complessità dei sistemi dell’A-100 e al fine di ottimizzare i tempi di test e preparazione per la produzione in serie, si è deciso di condurre test preliminari e test di Stato in diverse sottofasi.

 

I bombardieri

Circa il progetto del futuro bombardiere strategico russo noto con la sigla PAK-DA Elchaninov ha spiegato che i lavori procedono nei tempi previsti e che vengono integralmente finanziati secondo l’intera durata del contratto statale di Ricerca e Sviluppo.

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Le consegne di questo velivolo saranno previste dal nuovo programma di armi per l’esigenze dello Stato e inoltre Elchaninov ha comunicato che sono stati realizzati due prototipi del motore del PAK-DA e che di entrambi sono iniziati i test al banco. Tuttavia, come ampiamente prevedibile visto la profusione di finanziamenti statali e di lavoro da parte dell’industria russa, tutti gli sforzi della PJSC Tupolev sono concentrati sul lancio della produzione del nuovo Tu-160M(2), senza tralasciare gli ammodernamenti del Tu-95MS e del Tu-22M3.

«Nel nuovo programma di armamento statale – ha riferito inoltre Elchaninov – Tupolev avrà il compito di associare questa nuova piattaforma con i droni e di equipaggiarla con nuovi tipi di armi.»

 

Il Programma Sukhoi Su-57

Dai nuovi bombardieri al caccia di quinta generazione, il cronista ha posto la fatidica domanda: «Quando saranno consegnati ai reparti di volo i Su-57 con il nuovo motore?»

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Secondo Elchaninov i test del Su-57 con il nuovo motore dovrebbero essere completati entro il 2024, specificando tuttavia che: – «i i test della seconda fase relativi all’accoppiamento Su-57/”Izdeliye-30” dureranno fino al 2026 pertanto la consegna di caccia col nuovo motore è prevista a partire dal 2027. Saranno circa 25 piattaforme su 76 in base al contratto a lungo termine già firmato a suo tempo.»

Secondo Elchaninov inoltre a breve il Su-57 potrà utilizzare armi ipersoniche ed in tal senso il missile è già pronto per i collaudi di Stato.

 

Un motore per i cacciabombardieri Sukhoi

Infine, ultima domanda relativa l’adozione di un solo motore per i caccia Sukhoi Su-27/30/35, Elchaninov ha confermato che tale operazione è in fase di test sui caccia multiruolo Su-30SM con il risultato tanto atteso di un aumento della spinta massima a 14.500 kgf, un aumento della durata del motore fino a 15 anni e un minor consumo di carburante. I lavori sono in corso e il passaggio a un’unica linea di motori Al-41F-1S è attivamente implementato. Una novità a tal proposito svelata da Elchaninov: il Ministero della Difesa russo non solo ha già in programma di acquistare il Su-30SM con il motore del Su-35 ma valuta di impiegarlo anche sul bombardiere di prima linea Sukhoi Su-34.

Foto: Tupolev, Sukhoi, Beriev, Ilyushin e Ministero9 Difesa russo

 

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Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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