Immigrati illegali: sbarchi in Italia aumentati di 19 volte rispetto al 2019

 

 

“Sulla rotta del Mediterraneo centrale, il numero di arrivi è stato di 2.150, il 107% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso”. Lo rileva l’agenzia europea per le frontiere Frontex che ha pubblicato i dati relativi agli attraversamenti illegali nel mese di gennaio. I due terzi sono arrivati dalla Libia mentre il resto dalla Tunisia. I cittadini di Egitto, Bangladesh e Costa d’Avorio rappresentavano la maggioranza degli arrivi dalla Libia, mentre i tunisini rappresentavano circa il 67% dei migranti registrati dalla Tunisia, spiega Frontex.

In realtà i numeri resi noti da Frontex riguardanti l’Italia risultano incompleti e sembra non tengano conto degli sbarchi in Puglia e Calabria da imbarcazioni provenienti direttamente dalla Turchia. Infatti il ministero dell’Interno di Roma registra che dall’inizio dell’anno al 16 febbraio sono sbarcati 4.263 clandestini (1.228 tra il 1° e il 16 febbraio e 3.035 in gennaio), di cui circa 1.200 bengalesi, 750 egiziani e 600 tunisini.

Numeri che ben evidenziano il tracollo dell’Italia di fronte a trafficanti ed Ong se confrontati con i 2.486 sbarcati al 16 febbraio del 2021, con i 2.041 alla stessa data del 2020 ma soprattutto con i 227 clandestini giunti in Italia nei primi 50 giorni del 2019 (262 al 28 febbraio di quell’anno)quando le politiche migratorie erano gestite al Viminale dal ministro Matteo Salvini ed erano diametralmente opposte a quelle attuate dal governo Conte 2 in poi.

Se all’inizio di quest’anno in confronto alle prime settimane del 2020 gli sbarchi di clandestini sono più che raddoppiati, rispetto allo stesso periodo del 2019 sono cresciuti di ben 18,8 volte. 

 

Le altre rotte

Il boom di arrivi di immigrati clandestini non riguarda solo l’Italia. Secondo i dati di Frontex il numero di attraversamenti illegali delle frontiere esterne dell’Ue nel primo mese del 2022 ha raggiunto le 13.160 unità, il 78% in più rispetto a gennaio 2021 e il 23% in più rispetto al 2020, secondo calcoli preliminari. Il numero totale di attraversamenti illegali delle frontiere nel 2021 è stato di poco inferiore a 200.000, il numero più alto dal 2017.

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A gennaio l’aumento più significativo si è registrato sulla rotta dei Balcani Occidentali con 5.826 arrivi per lo più da Siria, Afghanistan e Turchia, il 148% in più rispetto a un anno fa.

La pressione sul confine orientale dell’Ue (Bielorussia) è invece diminuita di quasi il 75% dopo che nel 2021 aveva registrato un’intensa pressione con un aumento di oltre dieci volte rispetto al 2020.

Sulla rotta del Mediterraneo Occidentale, diretta in Spagna, i flussi sono scesi del 32 per cento con 693 sbarcati per il 60% algerini mentre la rotta dell’Africa occidentale diretta alle isole spagnole delle Canarie ha registrato invece un aumento del 50 per cento con 3.007 sbarcati con la metà delle partenze su questa rotta avvenuta dal Marocco.

In crescita anche i flussi sulla rotta del Mediterraneo Orientale diretta in Grecia e Bulgaria dove si registra un più 28% pari a 1.163 sbarcati rispetto ai 911 del gennaio 2021 di cui 303 in Grecia.

 

Il caso cipriota

In crescita costante gli sbarchi a Cipro saliti in gennaio a 850, il 48% in più rispetto allo scorso anno. Le nazionalità più rappresentate erano i cittadini del Congo (RDC) della Siria e della Nigeria.

“Cipro ha un problema smisurato con la migrazione irregolare, afferma il ministro dell’Interno dello Stato membro dell’UE situato più vicino al Medio Oriente. Per noi, questo è uno stato di emergenza”, ha detto nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Nicos Nouris , aggiungendo che il 4,6% della popolazione del Paese ora sono richiedenti asilo o beneficiari di protezione, la percentuale più alta dell’UE.

Il ministro ha accusato la Turchia di incoraggiare gran parte dell’afflusso di profughi siriani e degli arrivi dall’Africa subsahariana. Gruppi per i diritti umani e osservatori hanno criticato Cipro per le condizioni squallide nel suo principale campo di migranti sovraffollato, scosso da scontri questo mese, e per il presunto trattamento brutale di alcuni arrivi. Ma Nouris ha replicato che “è brutale ciò che la Turchia ci ha fatto” poiché le nuove domande di asilo si erano moltiplicate a oltre 13.000 l’anno scorso in un paese di 850.000 abitanti. ”

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La questione della migrazione a Cipro è un problema enorme perché è stata strumentalizzata dalla Turchia”, ha accusato il ministro del partito conservatore Democratic Rally. Nouris ha denunciato che ogni giorno da 60 a 80 migranti irregolari, guidati da trafficanti, attraversano la linea verde, lunga 184 chilometri e pattugliata dalle Nazioni Unite, che divide in due l’isola.

l primo paese di origine per le domande di asilo pendenti nel 2021 è rimasta la Siria, ma secondo il ministero sono arrivate Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria e Somalia. Molti dei nuovi arrivati, ha detto Nouris, volano via Istanbul verso la parte turca di Cipro, riconosciuta solo da Ankara. “Da lì, con i trafficanti trovano un modo attraverso la Linea Verde. Sono intrappolati sull’isola.

Non possono viaggiare in Germania o in Francia, dove vogliono andare, perché Cipro non fa parte della zona Schengen”. Nouris ha aggiunto che il suo governo – avendo recentemente fortificato una sezione della Linea Verde con filo spinato – costruirà presto recinzioni, intensificherà le pattuglie e, dall’estate, installerà un sistema di sorveglianza di fabbricazione israeliana. Human Rights Watch e altri gruppi hanno accusato Cipro di metodi a volte pesanti contro i migranti, incluso il respingimento dei richiedenti asilo in mare. Nouris ha insistito sul fatto che “Cipro non ha mai fatto un respingimento” ma aveva esercitato il suo diritto di intercettare le barche, che di solito erano scortate in Libano.

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Un punto critico della questione migratoria cipriota è stato il centro di accoglienza di Pournara fuori Nicosia, dove tende e strutture prefabbricate inizialmente allestite per diverse centinaia di persone ora ne ospitano circa 2.500. La tensione è esplosa la scorsa settimana in violenze che hanno coinvolto nigeriani, congolesi e somali, lasciando decine di feriti.

In crescita anche i flussi diretti dalla Francia alla Gran Bretagna attraverso il Canale della Manica: in gennaio sono aumentati del 273 % rispetto allo stesso mese del 2021 con oltre 2.500 clandestini individuati.

 

@GianandreaGaian

(con fonti Frontex e Italpress)

Foto: Marine Nationale e Libya Coast Guard – Mappe: Frontex e Magellan

 

 

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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