Il rapporto di Sergey Chemezov (Rostech) al Cremlino

 

 

Sergey Chemezov CEO di Rostech ha presentato nei giorni scorsi al presidente russo Vladimir Putin il rapporto annuale aziendale per il 2021. Tra i risultati chiave della Corporation c’è un aumento del fatturato consolidato del 9,9% pari a 2,06 trilioni di rubli nonché un aumento significativo della produzione civile la cui quota di vendita ha raggiunto il 45,5%.

«La produzione per dipendente – ha proseguito Chemezov – è aumentata del 9,5% e si è attestata a 3,5 milioni di rubli mentre le retribuzioni medie nelle organizzazioni Rostech è il 14% più alto rispetto alla media nazionale corrispondente.»

La quota del settore civile ha raggiunto il 45,5%, pari a oltre 900 miliardi di rubli e l’obiettivo è raggiungere il 50% entro il 2025. Secondo Chemezov è stata assicurata l’esecuzione di quasi il 100% degli ordini ricevuti dal ministero della Difesa.

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Circa le innovazioni: le imprese Rostech hanno depositato 834 brevetti e 474 know-how, sviluppando oltre 230 prodotti innovativi inclusi oltre 70 progetti di ammodernamento tecnologico.

Tralasciando settori come quello farmaceutico (con i vari dispositivi ospedalieri, vaccini Covid-19, etc.) nel campo aeronautico Chemezov ha rimarcato come lo scorso anno siano stati presentati il nuovo caccia leggero di quinta generazione Sukhoi Checkmate, l’UCAV S-70 Okhotnik con ugello a scarico piatto e l’elicottero da impiego offshore Mil Mi-171A3.

Degni di nota inoltre la certificazione per la produzione in serie dei motori PD-14 e il primo MS-21 con ali in materiali compositi di produzione nazionale che ha preso il volo. A proposito del Sukhoi Checkmate, il presidente di Rostech ha spiegato a Putin che il futuro caccia monomotore ha ottenuto un nome inglese perché fondamentalmente è orientato all’esportazione.

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«Stiamo creando questo velivolo a nostre spese senza attrarre denaro di bilancio ma ci auguriamo che il Ministero della Difesa acquisisca un certo numero di esemplari di questo velivolo di quinta generazione, un caccia leggero che abbiamo mostrato per la prima volta al MAKS l’anno scorso

«Il Checkmate è in grado di contrastare efficacemente gli aerei di quinta generazione nel combattimento ravvicinato e a lungo raggio – ha proseguito Chemezov – e nel suo sviluppo abbiamo preso in considerazione la base dell’equipaggiamento di bordo e il motore dal Sukhoi Su-57 di quinta generazione, ma l’abbiamo leggermente modificato. La realizzazione della documentazione progettuale è già in corso.

Chemezov ha aggiunto un dato importante: «il primo caccia leggero Checkmate sarà prodotto tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, mentre la produzione in serie sarà avviata dal 2027.»

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Questo sposta di un anno la previsione della produzione annunciata durante la presentazione in pompa magna avvenuta lo scorso anno in occasione del MAKS-2021, quando si parlava di primo volo nel 2023 e produzione in serie appunto nel 2026.

In merito all’UCAV Sukhoi S-70 “Okhotnik”, Chemezov ha menzionato l’adozione del nuovo ugello di scarico piatto; la nuova soluzione tecnica ha reso il drone pesante meno visibile ai radar. Dell’Okhotnik che è in corso la creazione di un nuovo posto di controllo a terra, secondo Chemezov ne verrà avviata la produzione in serie già a partire dal prossimo anno.

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Infine, Chemezov ha annunciato che l’aggiornamento del bombardiere strategico Tupolev Tu-160M2 che utilizzerà un nuovo motore NK-32-02 è stato completato. «Abbiamo effettivamente creato un nuovo velivolo; – ha detto il capo di Rostech – sia il motore che l’attrezzatura di bordo sono nuovi e tutti i set sono stati sostituiti. Abbiamo digitalizzato tutta la documentazione da quando l’ultimo aereo uscì dalle linee della fabbrica a Kazan negli anni ’80.»

 

Foto: Presidenza Federazione Russa, Pravda, Rostec e Ministero Difesa Russo

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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