La caduta dell’Azovstal e altre news dai fronti dell’Ucraina

 

 

Dopo molti giorni di bombardamenti,  alle 23,30 del 16 maggio il ministero ucraino della Difesa ha confermato l’avvio dell’evacuazione dei militari asserragliati nell’acciaieria Azovstal. “Nella località di Novoazovsk controllata dai russi sono stati portati 53 militari ucraini gravemente feriti, 211 militari sono evacuati attraverso il corridoio umanitario nel centro abitato Olenivka sotto il controllo russo. Si continua a lavorare sull’evacuazione di altri militari dall’impianto. Tutti i militari dovranno essere riportati sul territorio controllato dall’Ucraina seguendo la procedura di scambio tra prigionieri”, ha detto su Telegram la vice ministro della Difesa Hanna Maliar.

 

“L’assedio dell’acciaieria Azovstal sembra concludersi” aveva scritto in tarda serata il Kyiv Independent, citando le dichiarazioni di Denys Prokopenko, comandante del regime di Azov. I soldati ucraini ad Azovstal hanno “adempiuto agli ordini” e hanno “impegnato l’esercito russo per 82 giorni” ha affermato Prokopenko. “Questa dichiarazione sembra segnalare la fine dell’assedio ad Azovstal”, notava Kyiv Independent su Twitter.

Prokopenko aveva annunciato in un video la decisione di obbedire agli ordini del Comando supremo di evacuare il sito, in seguito a un accordo per l’evacuazione dei feriti.

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I reporter russi a Mariupol (inclusa la tv Russia Today) hanno mostrato già dalla sera decine di bus con a bordo militari ucraini usciti dall’acciaieria Azovstal di Mariupol che lasciavano lo stabilimento.

Fonti delle Milizie della Repubblica Popolare di Donetsk (DNR) già la mattina del 16 maggio avevano segnalato l’uscita dallo stabilimento di una decina di militari con la bandiera bianca in mano, che avrebbero concordato l’evacuazione dei militari feriti verso l’ospedale di Novoazovsk, città della DNR a pochi chilometri dalla frontiera con la Russia.

L’evacuazione avrebbe però riguardato finora solo 260 militari ucraini, per lo più feriti gravemente. Nelle prime ore di oggi, 17 maggio, funzionari ucraini hanno affermato che i combattenti che hanno ostinatamente difeso l’acciaieria Azofstal nella città in rovina di Mariupol hanno completato la loro missione e sono in corso sforzi per salvare gli ultimi difensori che rimangono all’interno dell’impianto.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha affermato che l’evacuazione nel territorio controllato dai separatisti è stata effettuata per salvare la vita dei combattenti dell’acciaieria Azovstal. Un numero imprecisato di difensori è rimasto in attesa di altri soccorsi. Zelenskyy dice che il lavoro per riportarli a casa richiede “delicatezza e tempo”.

 

Arriva Terminator

Nella regione di Luhansk sono stati avvistati almeno 9 veicoli corazzati russi BMPT Terminator, finora mai impiegati nelle operazioni.

Alcuni video amatoriali girati a quanto sembra il 14 maggio li mostrano in transito in colonna. Il ministero della Difesa ucraino considera probabile che i BMPT facciano parte di uno dei battaglioni della 90a divisione corazzata della Guardia di Vitebsk-Novgorod, che appartiene al Distretto Militare Centrale della Federazione Russa ed è di stanza nella città di Chebarkul, nella regione di Chelyabinsk.

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La 90a Divisione ha infatti ricevuto i 10 Terminator finora prodotti per condurre intensi test valutativi dopo che il BMPT è stato testato in Siria nel 2017. Il cingolato è divenuto operativo a tutti gli effetti nel dicembre 2021 equipaggiando una compagnia in attesa della decisione dell’esercito russo di novi ordini o meno.

Il Terminator venne avvistato su convogli ferroviari giunti ai confini ucraini il 22 febbraio scorso ma il suo arrivo sui fronti del Donbass potrebbe indicare la volontà di testarlo in contesti a più alta intensità e nei combattimenti urbani nelle città dell’Ucraina Orientale insieme al suo poderoso armamento composta da 2 cannoni automatici da 30 mm, 4 missili anticarro 9M120 ATAKA-T, 2 lanciagranate da 30 mm e una mitragliatrice da 7,62 mm.

 

La penuria di carburante in Ucraina

Entro la fine di maggio l’Ucraina prevede di ricevere 350-360 mila tonnellate di carburante da varie rotte logistiche per soddisfare la grave carenza di carburanti che oggi paralizza il paese. Lo ha affermato il primo vice primo ministro – ministro dell’Economia Yulia Svyridenko durante una riunione del governo il 13 maggio riportata dall’agenzia Ukrinform.

“Il nemico ha distrutto la più grande raffineria – Kremenchug, così come altre raffinerie, che prima della guerra fornivano il 18% del nostro consumo. Un altro 80% del consumo prima della guerra veniva importato, ma questo carburante veniva trasportato in vari modi: su rotaia, autostrade, oleodotti e porti marittimi, attualmente bloccati.

Tra marzo e aprile, abbiamo tenuto colloqui con i principali fornitori di carburante nell’UE per riorientarli verso il mercato ucraino, perché non erano pronti per una domanda così crescente da parte nostra”, ha affermato Svyridenko.

 

Obici M777 già impiegati in prima linea

Fonti militari ucraine hanno reso noto che gli obici trainati M777 da 155 mm forniti in oltre un centinaio di esemplari da Stati Uniti, Canada e Australia sono già in parte impiegati con successo in combattimento mentre per l’ingresso in servizio dei circa 300 cingolati trasporto truppe M-113 consegnati da USA, Belgio, Danimarca, Portogallo e Olanda (YPR-765) occorrerà attendere il completamento dell’iter addestrativo di equipaggi e tecnici.

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Gli ucraini affondano un mezzo da sbarco

Il 14 maggio il comando meridionale delle forze armate ucraine ha annunciato di aver colpito e affondato con un missile lanciato da un drone di fabbricazione turca Bayraktar TB2 hanno un mezzo da sbarco russo del tipo Serna (Project 11770) che trasportava dalla Crimea all’Isola dei Serpenti un sistema di difesa aerea Tor.

Dopo aver respinto un tentativo ucraino di riconquistare la piccola isola nel Mar nero Occidentale espugnata all’inizio del conflitto, i russi stanno cercando di potenziarne le difese installandovi sistemi di antiaerei a breve e medio raggio.

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La bonifica del porto di Mariupol

A Mariupol sono in corso lavori per sminare e liberare il porto dalle navi ucraine affondate. Gli specialisti russi e delle forze della Repunblica popolare di Donetsk hanno iniziato a sollevare le navi affondate durante i combattimenti inclusa la nave militare ucraina Lubki e la motonave Mokryak che sono già state riportate a galla.

 

ONU: in un anno di guerra poveri 9 ucraini su 10

La guerra in Ucraina ha comportato la chiusura di metà delle attività commerciali, mentre l’altra metà si trova in gravi difficoltà. L’Onu prevede che, se la guerra si protraesse per un anno, “9 ucraini su 10 potrebbero scendere al di sotto della soglia di povertà”. L’Onu rileva che i russi hanno già causato danni per 100 miliardi di dollari alle infrastrutture del Paese. Una stima – avvertono le Nazioni Unite – che potrebbe essere fino a 6 volte inferiore alla situazione reale.

 

Sventato il sabotaggio all’impianto chimico

Le forze militari della Repubblica popolare di Luhansk (LPR) hanno reso pubblico un video in cui mostrano come, prima di ritirarsi da Rubezhnoye, per un mese teatro di furiosi combattimenti, le forze ucraine abbiano minato l’impianto chimico di Zarya a Rubezhnoye con 49 tonnellate di esplosivo.

(Guarda il video  2_5188482697302907648  )

Secondo le fonti della Milizia popolare della LPR,  le unità di guerra elettronica sono riuscite a bloccare il segnale che avrebbe dovuto avviare le esplosioni .

 

Distrutti i ponti ferroviari

“L’esercito ucraino ha fatto saltare in aria i ponti ferroviari tra Rubizhne e Severodonetsk per impedire agli occupanti russi di attaccare Lysychansk e la stessa Severodonetsk”. Lo ha reso noto ieri il capo dell’amministrazione militare regionale di Luhansk, Sergey Gaidai, secondo il quale “i russi stanno subendo pesanti perdite alla periferia di Severodonetsk, sia in termini di attrezzature che di uomini”.

(Guarda il video  4_5767390532993027068  )

 

 

 

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