L’Aeronautica Serba mostra i MiG-29SM+

 

 

Mentre i paesi europei che fanno parte della NATO come la Slovacchia e la Polonia cercano di sbarazzarsi al più presto dei caccia russi MiG-29 Fulcrum, la Serbia procede invece in senso contrario.

Lo scorso 30 aprile infatti presso la base aerea serba di Batajnica il ministero della Difesa di Belgrado ha organizzato un’esibizione del proprio potenziale denominata “Štit (Shield) 2022” e in quell’occasione è stato possibile vedere dal vivo un caccia MiG-29SM modernizzato di fianco ad un SOKO Orao, anch’esso modernizzato e un UAV armato Pegaz.

Sono stati visti non meno di 10 Fulcrum della flotta serba (composta da 11 caccia monoposto e 3 biposto) e di questi, 6 MiG-29 monoposto sono stati sottoposti ad aggiornamento allo standard “SM” con l’aiuto degli specialisti russi di RSK MiG.

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Il MiG-29SM (identificativo 18151) esibito nella mostra statica ha permesso di apprezzare le nuove capacità della flotta di Fulcrum serbi: identificato come MiG-29SM+ da Nenad Miloradović, viceministro per le risorse materiali presso il Ministero della Difesa serbo, il “nuovo” Fulcrum serbo dispone di un radar aeronautico modernizzato N019 (i cui dettagli non sono stati rivelati), di sistemi di puntamento e misurazione di nuova installazione e di un nuovo sensore IRST di ricerca e tracciamento a infrarossi KOLS-13SM realizzati entrambi dalla Urals Optical-Mechanical Plant; dispositivi che hanno trasformato i MiG-29SM serbi in veri e proprio aerei da combattimento multiruolo.

La panoplia di armi a disposizione esibiva difatti missili aria-aria RVV-AE (designazione di esportazione dell’R-77E – “AA-12 Adder”), un’arma a rilevamento radar attivo per combattimenti oltre il raggio visivo (BVR) con una portata di 80 km; missili aria-aria R-27ER1 (“AA-10 Alamo-C”) a rilevamento radar semi-attivo con una portata di 100 km; missili aria-aria a ricerca IR R-73 (AA-11 Archer) e R-60 (AA-8 Aphid), entrambi a corto raggio e con portata rispettiva di 30 km e 8 km; missili aria-superficie a guida TV Kh-29T (AS-14 Kedge) con una portata di 30 km e le bombe guidate da addestramento KAB-500Kr-U progettate per sviluppare le abilità dei piloti nell’utilizzo delle bombe guidate KAB-500Kr, KAB-500-OD e KAB-1500Kr; immancabili infine i pod per razzi non guidati UB-32A e B8M-1 rispettivamente per razzi S-5 da 55 mm e S-8 da 80 mm.

Belgrado guarda tuttavia avanti in virtù della futura sostituzione dell’intera flotta di MiG-29 e al momento sarebbe in trattative con la Gran Bretagna e con la Francia per acquisire aerei da combattimento Eurofighter Typhoon e/o Rafale probabilmente di seconda mano.

 

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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