Missili ipersonici russi: le parole di Yuri Borisov

 

 

In un’intervista a Interfax in occasione del Giorno della Vittoria, il Vice primo ministro Yuri Borisov che sovrintende al complesso militare-industriale, ha riferito dell’azione dei missili ipersonici Kh-47M2 Kinžal e ha annunciato nuovi lavori di ricerca sui futuri missili ipersonici.

Durante l’attuale conflitto russo-ucraino da Mosca ribattezzato come “Operazione Speciale” sono stati utilizzati per la prima volta in un teatro operativo, come ampiamente trattato da Analisi Difesa lo scorso marzo, i missili da crociera ipersonici Kh-47M2 Kinžal.

Secondo Borisov «Attualmente è in corso un lavoro sull’ulteriore sviluppo di questo tipo d’arma. L’attenzione principale è rivolta all’aumento dell’efficienza, della portata e della precisione del suo utilizzo, nonché nella creazione di nuove armi ipersoniche.»

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«Per la prima volta – ha proseguito Borisov – utilizzato in condizioni di combattimento reali il sistema missilistico Kinžal ha mostrato un’alta efficienza nel distruggere obiettivi ben protetti, coperti da moderni sistemi di difesa aerea e situati in profondità nel territorio nemico. L’elevata precisione di quest’arma e l’impossibilità di rilevarla con l’aiuto della difesa aerea sono state confermate.»

Al giornalista di Interfax che ha citato le recenti parole di Biden secondo cui: – «…il Kinžal ha la stessa testata di qualsiasi altro missile, ma non può essere fermato» – Borisov ha confermato che «nessun altro paese al mondo ha qualcosa di simile al Kinžal. Un missile che vola a una velocità superiore alla velocità del suono di oltre 10 volte e allo stesso tempo manovra lungo l’intera traiettoria del suo volo è davvero impossibile da intercettare con gli attuali sistemi di difesa aerea.»

Allo stesso tempo tuttavia, secondo Borisov, Mosca starebbe continuando a lavorare attivamente per migliorare le caratteristiche del Kinžal

«Come i missili 3M-54 Kalibr (ampiamente utilizzati in Ucraina), tutti i moderni sistemi missilistici saranno sottoposti a dei miglioramenti sostanziali tenendo conto dell’esperienza del loro uso in combattimento non solo in Ucraina, ma anche durante la campagna siriana. Abbiamo ad esempio ammodernato il sistema di supporto informativo per l’uso dei Kalibr che ha ridotto significativamente il tempo della loro preparazione per l’impiego in combattimento. Ora sono in corso lavori per aumentare la gamma di utilizzo del Kalibr, nonché per espandere le possibilità di interazione con vari mezzi di controllo del bersaglio, compresi i droni.»

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Relativamente alla possibilità di dotare i caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 e le ultime versioni aggiornate dei bombardieri supersonici del Backfire noti come Tu-22M3M, Borisov ha riferito che sono in via di realizzazione una serie di lavori per creare una nuova generazione di missili ipersonici lanciabili da terra, aria e mare.

Secondo le caratteristiche promesse dai costruttori queste armi supereranno gli sviluppi esistenti e quelli futuri dei paesi impegnati con la loro realizzazione (Stati Uniti e Cina). Questi missili sono progettati per essere lanciati da alcune piattaforme della Forza Aerospaziale russa e non a caso i test sono già in corso sui vettori missilistici Tupolev Tu-22M3M.

L’ultima domanda del giornalista ha riguardato le affermazioni della stampa occidentale secondo cui la Russia starebbe esaurendo le scorte di missili ad alta precisione e se la capacità delle imprese aumenterà la produzione di tali sistemi d’arma?

Borisov ha risposto che «se crediamo a tutto ciò che viene detto dall’altra parte, la Russia avrebbe dovuto esaurire i missili a marzo. Ma per qualche motivo i missili non sono finiti. L’industria della Difesa fornisce alle nostre Forze Armate tutta la gamma necessaria di missili nei volumi richiesti. Le scorte – ha proseguito Borisov – saranno sufficienti per adempiere a tutti i compiti assegnati alla nostra Difesa.»

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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