Frontiere colabrodo: oltre 50 mila clandestini sbarcati in Italia nel 2022
Il tema dell’immigrazione illegale resta al centro del dibattito politico e della campagna elettorale ma il nuovo boom di sbarchi in Italia è emerso chiaramente anche dal consueto rapporto annuale realizzato dal Ministero dell’Interno e reso noto il 15 agosto in occasione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
I clandestini sbarcati da inizio anno all’11 agosto erano 45.664, il 40,36% in più dell’anno precedente, di cui 6.070 minori non accompagnati che in realtà sono per lo più clandestini che si autodefiniscono “minori”.
Aumentano nello stesso periodo anche gli scafisti arrestati (137), il 41,24% in più ma si tratta di un numero che ha poco significato poiché se non sono accusati di aver provocato morti, violenze o affondamenti vengono rilasciati in attesa del processo e tornano tranquillamente al loro paese pronti a riprendere il “lavoro”.
I dati contenuti nel Dossier del Viminale, pubblicato in occasione della tradizionale conferenza del 15 agosto del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, confermano l’allarme per la ripresa in grande stile dell’assalto alle coste italiane proveniente da almeno 4 direttrici marittime diverse: Libia e Tunisia verso Sicilia , Pantelleria e Lampedusa, Algeria verso la Sardegna meridionale e dalla Turchia in direzione delle coste ioniche.
Del numero totale di sbarcati all’11 agosto 21.347 (46,7%) sono stati raccolti in mare, 7.270 sono stati recuperati da ong (16%) e 24.317 sono arrivati con sbarchi autonomi (53,2 per cento).
La Libia continua ad essere il paese da cui salpano più clandestini (24.809), seguita Tunisia (12.536) e Turchia (7.039), rotta quest’ultima ingigantitasi rispetto allo scorso anno con sbarchi quintuplicati.
La ragione è dovuta ai respingimenti attuati dalle autorità greche che inducono i trafficanti a organizzare navigazioni più lunghe su imbarcazioni più grandi per raggiungere le coste italiane dove l’accoglienza è garantita a chiunque voglia arrivarvi illegalmente.
Altre nazioni da cui salpano imbarcazioni dirette in Italia sono Libano, Algeria, Siria e Grecia.
Le nazionalità principali dei clandestini sono emblematiche a testimoniare che si tratta di migranti non solo illegali ma puramente economici poiché in nessuna delle principali nazioni di provenienza è attualmente in corso una guerra o vi sono carestie: per l’83 per cento si tratta di tunisini (20%), egiziani (19%), bengalesi (16%), afghani (8%), siriani (5%), ivoriani (4%), eritrei (3%), guineani (3%), iraniani (2%) e pakistani (2%).
Una parziale eccezione riguarda Afghanistan e Siria. In Afghanistan i talebani sono tornati al potere da un anno e non si registra alcuna significativa opposizione al loro regime se non quella opposta dai jihadisti dello Stato Islamico. In Siria la tregua russo-turca regge nella provincia settentrionale di Idlib, unica area dove il fronte resta aperto oltre al confine settentrionale con la Turchia occupato dalle truppe turche.
L’Italia ha accolto anche 6.710 migranti giunti in Italia fra agosto 2021 e luglio 2022 in modo legale: 4 per reinsediamento, 977 attraverso i corridoi umanitari da Etiopia, Giordania, Libano, Niger, Iran e Pakistan e 5.544 con l’Operazione Aquila dall’Afghanistan che ha portato l’anno scorso in Italia molti collaboratori afghani che lavorarono con le truppe italiane e le loro famiglie.
Nota dolorosa quella sui rimpatri di chi non ha diritto a restare in Italia: appena 3.955, sempre troppo pochi rispetto alla marea di clandestini a cui viene consegnato (invano) l’invito a lasciare la Penisola entro sette giorni.
Il circuito dell’accoglienza continua ad assistere, al 10 agosto, 95.184 migranti giunti illegalmente in Italia, il 23,9% in più rispetto al 10 agosto dello scorso anno: 682 sono in hotspot, 63.570 in centri di accoglienza e 30.932 nella rete Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI).
Infine, un ultimo aspetto rilevante riguarda l’intensità degli sbarchi che rende i dati contenuti nel Rapporto del Viminale superati dagli eventi già in pochi giorni: al 21 agosto i clandestini sbarcati erano già 50.760.
Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli
Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.