Caccia russi Su-35 all’Iran, “loitering munition” iraniane per le forze russe in Ucraina

 

 

Analisi Difesa ne ha parlato a inizio anno dopo che il giornalista di origine iraniana Babak Taghvaee aveva scritto un articolo sull’Independent Persian dedicato alla stipula di un accordo ventennale sulla cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa tra Russia e Iran.

Questo accordo avrebbe portato – secondo Taghvaee – all’acquisto di armi russe per un importo di oltre 10 miliardi di dollari: nella lista dei desiderata erano inclusi 24 caccia Sukhoi Su-35 e due batterie di sistemi di difesa aerea a lungo raggio S-400 (nella foto sotto).

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Si trattava di una notizia che tra le altre cose si accompagnava al contestuale rifiuto egiziano di procedere all’acquisto di 24 Su-35 a causa delle sanzioni americane, e con questi nuovi Flanker destinati appunto a Il Cairo, più volte fotografati nei piazzali dello stabilimento della KnAAPO di Komsomolsk-on-Amur.

A conferma di quanto raccontato da Taghvaee, il Ministro della Difesa iraniano ha reso noto che l’Aeronautica della Repubblica islamica dell’Iran (IRIAF) riceverà effettivamente i Sukhoi Su-35SE “Flanker-E”, quegli stessi 24 Su-35 destinati in principio all’al-Quwwat al-Jawwiya Il Misriya (EAF o Egyptian Air Force).

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Il numero esatto di caccia Su-35 (nella foto sopra) non è stato ufficialmente menzionato ma considerando l’ampia estensione del paese (18° al mondo per superficie) e le condizioni generali della Forza Aerea iraniana, i numeri necessari dovrebbero corrispondere ad almeno 60/70 macchine.

La dotazione dell’IRIAF è difatti piuttosto datata: la maggior parte della sua flotta aerea è composta da F-14A, F-4 e F-5 di fabbricazione statunitense consegnati tra gli anni ’60 e ’70 durante il regno dello Shah Reza Pahlevi, successivamente Teheran ha acquisito MiG-29A dalla Russia e alcuni Dassault Mirage F-1 dell’ex Aeronautica irachena volati oltre confine durante la Guerra del Golfo del 1990-‘91.

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Dopo la Guerra Iran-Iraq i sovietici si avvicinarono a Teheran con un’offerta per 72 MiG-29, 24 MiG-31 e 36 Su-24MK, ma il paese che tentava di riprendersi dalla logorante guerra riuscì a malapena a racimolare fondi solo per 18 MiG-29 (nella foto sopra) e 12 Su-24MK le cui consegne iniziarono a metà del 1990, ovvero quando gli Stati Uniti erano impegnati nella Prima Guerra del Golfo.

Successivamente, pur con l’effettivo interesse da parte di Teheran, le proposte di vendita da parte di Mosca di caccia intercettori MiG-31, bombardieri supersonici Tupolev Tu-22M e di due AWACS Beriev A-50 fallirono per la pressione degli USA sull’accordo commerciale.

Tra il 2015 e il 2016 (ovvero poco dopo l’accordo sul nucleare), Analisi Difesa ha riferito dell’attenzione di Teheran verso i caccia Sukhoi Su-30MK e Su-30SM ma ogni programma è evidentemente sfumato senza poi concludersi in un contratto effettivo.

Resta da chiarire adesso la questione della formazione dei piloti iraniani, ma anche in questo caso lo stesso Taghvaee aveva spiegato che non meno di 30 piloti di caccia MiG-29, F-4E e F-14A iraniani sarebbero stati già selezionati dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica di Teheran per essere inviati in Russia e iniziare così l’addestramento sui nuovi caccia Sukhoi.

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Di certo il rapporto tra Mosca e Teheran è nettamente cambiato dal 2015: a cominciare dall’accordo sul nucleare iraniano fino alla collaborazione in Siria, i due paesi sembrano più che mai far fronte comune in numerosi settori (difesa in primis), senza dimenticare l’ulteriore segnale di collaborazione sorto anche sul conflitto russo-ucraino considerando la recente documentata prova di una fornitura di droni iraniani per le Forze Armate russe.

Le Forze Armate ucraine affermano che le loro posizioni nel distretto di Kupyansky, nella regione di Kharkiv, sono state attaccate da una “loitering munition” (o drone kamikaze) russo Geran-2 (nella foto sopra) finora sconosciuto.

Considerando la loro somiglianza con gli iraniani Shahed-136 (vedi foto sotto), possiamo ipotizzare che si tratti di velivoli della linea Shahed acquistati in Iran o assemblati/realizzati su licenza iraniana in Russia.

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Secondo fonti militari ucraine citate dal Wall Street Journal,  i russi hanno inflitto negli ultimi giorni danni alle forze armate ucraine utilizzando i Geran-2 soprattutto sul fronte di Kharkiv.

Solo nell’area operativa della 92a brigata ucraina tali droni hanno distrutto due obici semoventi da 152 mm, due obici semoventi da 122 mm e due mezzi corazzati per il trasporto truppe BTR oltre a un obice da 155 mm M777 di costruzione statunitense distrutto in agosto in quello che potrebbe essere stato il primo test operativo della “munizione circuitante”  di origine iraniana.

Si tratterebbe dunque delle prime prove “documentate” dell’impiego di droni kamikaze iraniani in Ucraina da parte delle forze russe.

Foto: IRIAF, Ministero Difesa Russo, Sukhoi, Forze Armate Ucraine e Telegram

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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