Euronaval 2022: il ritorno in grande stile del salone navale parigino

 

 

La 27a edizione del salone di Euronaval, che si è tenuta fra il 18 ed il 21 ottobre, come da tradizione a Parigi-Le Bourget, ha visto l’importante ritorno dell’industria navale, delle delegazioni e degli addetti ai lavori dopo l’edizione del 2020 che, in piena crisi pandemica, aveva limitato l’evento alla componente virtuale ed online, con oltre 10.000 visitatori che avevano navigato nel sito del salone.

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L’edizione di quest’anno è stata ancora una volta un luogo di incontro privilegiato fra l’industria mondiale navale e le marine del mondo. Ben 150 delegazioni ufficiali francesi, europee e del resto del mondo, nonché 39 Capi di Stato Maggiore e ben 22.000 visitatori professionisti hanno potuto incontrare 450 espositori, di cui il 55% provenienti dall’Europa e dal resto del mondo, con la partecipazione di industrie ed enti di 30 Paesi, nonché 12 padiglioni nazionali fra la cui la novità era rappresentata dalla Grecia.

L’edizione 2022, grazie al lavoro della società organizzatrice SOGENA, dell’associazione nazionale della cantieristica e dell’industria navale GICAN e della Direzione Generale Armamenti (DGA) del Ministero della Forze Armate francesi, come ha rimarcato il direttore del salone, Hugues d’Argentré, ha mantenuto forte la barra sull’innovazione e le tecnologie del futuro.

Molti sono stati i momenti dedicati a presentazioni ed incontri, nonché conferenze in presenza e online con la partecipazione di esponenti ed analisti del settore, oltre alle novità rappresentate dagli Euronaval Awards ed uno spazio per l’editoria marittima. Nel corso dell’evento, è stata anche presentata la settima edizione di Seafuture, che si terrà fra il 5 e l’8 giugno 2023 presso la base navale di La Spezia, organizzata come noto dalla società Italian Blue Growth in collaborazione con la Marina Militare.

 

L’industria celebra il programma EPC/MMPC

Con una cerimonia tenutasi presso lo stand della joint-venture Naviris fra Fincantieri e Naval Group, l’industria cantieristica europea coinvolta nel programma MMPC (Modular and Multirole Patrol Corvette) meglio conosciuto come EPC (European Patrol Corvette), ha siglato un accordo consortile preliminare che mira a definire la partecipazione al progetto. Alla firma hanno preso parte gli amministratori delegati di Fincantieri, Naval Group, Navantia e Naviris.

Si tratta di un importante passo da parte dell’industria che in tal modo si prepara allo sviluppo iniziale del progetto prescelto dalla Commissione Europea nello scorso luglio e destinato ad essere lanciato con un accordo/contratto entro la fine dell’anno o inizio del 2023.

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L’obiettivo principale dell’accordo firmato è quello di sviluppare il progetto iniziale della nave, massimizzando le innovazioni, le sinergie e la collaborazione tra l’industria cantieristica europea attraverso la partecipazione dei quattro paesi (Italia, Francia, Spagna e Grecia) in ambito PESCO (Permanent Structured Cooperation), a cui s’aggiungono Danimarca e Norvegia ed il co-finanziamento da parte da parte della Commissione Europea per 68 milioni di euro e dei paesi appena citati per ulteriori 20 milioni di euro.

In aggiunta ai tre gruppi cantieristici appena citati e la joint-venture nel programma sono coinvolte industrie greche, danesi e norvegesi ma secondo quanto riportato dai rappresentanti di Naviris, il progetto ha finora messo insieme ben 40 aziende per sistemi ed equipaggiamenti navali provenienti da 12 paesi dell’EU. L’industria coinvolta porterà avanti una serie di progetti per la standardizzazione dei processi di sviluppo, produzione ed interfaccia sistemi nonché tecnologie abilitanti affinché la nuova piattaforma rappresenti un punto di svolta nel settore delle unità di seconda linea e nel settore navale comunitario.

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Questa prima fase del programma è destinata alla realizzazione di un progetto base di piattaforma e allo sviluppo delle varianti destinate a soddisfare i requisiti delle Marine dei Paesi partecipanti. Fino ad ora si è parlato di una variante destinata al pattugliamento di lunga autonomia e sistema di combattimento più contenuto principalmente richiesta da Francia e Spagna, mentre quella con sistema di combattimento più esteso ed armato e velocità maggiorata sarebbe richiesta da Italia e Grecia.

 

L’Industria francese ed i programmi strategici

L’industria francese, supportata dalla Direzione Generale Armamenti o DGA (Direction générale de l’armement), era massicciamente presente a Euronaval e sebbene non siano stati annunciati importanti contratti per nuovi programmi in patria ed all’estero nel corso del salone, la medesima mostrava gli importanti sviluppi per i programmi nazionali a favore della Marina e delle altre agenzie marittime francesi nonché quelli export destinati ad attrarre ulteriori contratti e lavoro non soltanto in patria, ma anche nei paesi che hanno scelto o intenderanno scegliere l’industria d’Oltralpe ed il supporto del Governo francese.

I progetti per la portaerei (PANG, Porte-avions de nouvelle génération) ed i battelli nucleari lanciamissili balistici di nuova generazione (SNLE 3G) nonché la nuova classe di battelli d’attacco a propulsione nucleare classe Barracuda rappresentano la punta di diamante delle capacità industriali nazionali per la complessità e l’elevato livello tecnologico richiesto da questi programmi.

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Nel corso del salone, la DGA ed il consorzio PorteAvions comprendente da una parte Naval Group e i Chantiers de l’Atlantique responsabili della costruzione dell’unità e dall’altra TechnicAtome responsabile del sistema propulsivo nucleare, hanno presentato l’ultima iterazione progettuale della PANG. In particolare, il modello della nuova unità da 75,000 tonnellate e 310 metri di lunghezza presentava un nuovo disegno del ponte di volo, dell’isola e degli spazi interni per ottimizzare le tempistiche dei cicli di lancio e recupero del gruppo aereo imbarcato con piattaforme pilotate e non nell’ambito del programma FCAS/SCAF (Future Combat Air System/Système de Combat Aérien Futur) e quindi incrementare le capacità difensive ed offensive del gruppo navale a cui appartiene.

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A questi s’aggiunge una suite per la difesa con sistemi cannonieri di nuovo sviluppo Nexter/Thales RAPIDFire e sistemi missilistici MBDA Aster 15/30 nonché binati SIMBAD RC con missili Mistral. Lo scorso giugno è stato dichiarato operativo il primo dei sei battelli d’attacco a propulsione nucleare Suffren (programma Barracuda) in fase di costruzione da parte di Naval Group con TechnicAtome, di cui la Marina francese che lo sta utilizzando proficuamente in questo momento di particolare tensione geostrategica nel Mediterraneo, è particolarmente soddisfatta.

Con un dislocamento in immersione di circa 5000 tonnellate ed una lunghezza di 99 metri, questi sottomarini rappresentano un significativo salto tecnologico ed operativo, grazie  ad una ridottissima segnatura acustica a velocità operative maggiorate rispetto al passato, nonché una versatilità d’impiego e flessibilità operativa senza precedenti per la Marina francese grazie alla capacità d’imbarco per la prima volta di missili da crociera a cambiamento d’ambiente per attacchi in profondità MBDA MdCN (Missile de Croisière Naval) e l’utilizzo di strutture shelter non bagnate amovibili sullo scafo (DDS, Dry Dock Shelter) per accogliere ed impiegare mezzi e personale delle Forze Speciali.

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Nel settore delle piattaforme aeree, la DGA mostrava invece la versione navale dell’elicottero interforze Airbus Helicopters H160M Guépard in fase di sviluppo ed acquisizione in aggiunta alla Marina, dall’Esercito e dall’Aeronautica.

 

FDI e Gowind: i programmi delle unità di superficie francesi

Accanto a questi progetti, l’industria francese, la DGA e la Marina francese presentavano una vasta gamma di programmi di unità di superficie e mezzi non pilotati o autonomi di particolare importanza per il mercato domestico e l’esportazione, a partire dalla Frégates de défense et d’intervention o FDI da 4.500 t e circa 120 m, sviluppata e costruita da Naval Group.

In aggiunta a rappresentare insieme alle FREMM il futuro nerbo della componente di superficie della Marine Nationale, il progetto delle unità tipo FDI ha già un cliente di lancio internazionale frutto della forte spinta del Sistema Paese e rappresentato dalla Marina Greca.

Per soddisfare le necessità di una rapida messa in servizio da parte di quest’ultimo operatore, presso il cantiere di Lorient, la prima unità in fase di costruzione è per la Marine Nationale che è previsto venga consegnata nel primo semestre 2024 ma le successive due sono per quella greca con consegne rispettivamente all’inizio e alla fine del 2025, mentre la seconda per la Marina Nationale seguirà nel 2026 insieme alla terza unità per la Grecia.

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La terza, quarta e quinta per quella francese seguiranno rispettivamente nel 2027, 2028 e 2029, mentre una quarta unità per quella greca è opzionata. Un ritmo produttivo serrato che porterà la realizzazione di una FDI dagli attuali 48 a 36 mesi nel 2025 per le due unità greche. Grazie ad un investimento di oltre 40 milioni di euro in quattro anni, il cantiere di Lorient, centro d’eccellenza di Naval Group per le unità di superficie, è oggi caratterizzato da un ecosistema progettuale e produttivo completamente digitalizzato con nuovi cicli industriali e l’adozione per ora a livello sperimentazione di ‘robot dog’.

Nel corso del salone, Naval Group e la sua supply chain, ha siglato contratti con l’industria greca che si vanno a sommare ad altri già operativi ed ha annunciato che blocchi dello scafo delle unità tipo FDI saranno realizzati in Grecia presso i cantieri Salamis Shipyards.

I primi blocchi realizzati da questi ultimi sono destinati alla seconda unità per la Marina francese. Si tratta di un importante attività per incrementare la partecipazione locale in vista del programma navale per l’acquisizione di nuove corvette e l’ammodernamento delle fregate classe Hydra già in servizio per la Marina greca. Il programma è stato definitivamente approvato e lanciato a metà di questo mese e vede coinvolti finora i principali gruppi europei, fra cui Fincantieri, Damen e la stessa Naval Group.

Le nuove FDI sono le prime unità digitali quindi cyber-protette da progetto (digital by design) per la Marina Francese realizzate fin dall’inizio con un occhio per il mercato dell’export che presentano importanti novità dal punto di vista dell’automazione e quindi equipaggio più contenuto, aumento dell’efficienza e sistema di combattimento allo stato dell’arte.

Queste unità si caratterizzano per un modulo unico del torrione principale con sensori e centrale di combattimento (PSIM, Panoramic Sensors and Intelligence Module), un sistema radar a facce fisse AESA (Sea Fire) ed una suite per la guerra elettronica (Sea Sentinel) di nuova generazione fornita da Thales, una centrale operativa per la difesa contro le minacce asimmetriche, una sensoristica per la sorveglianza elettro-ottica a 360° e sistemi elettro-ottici Safran Paseo XLR.

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L’armamento comprende principalmente due lanciatori ad 8 celle per missili MBDA Aster 15 e 30, otto missili antinave MBDA Exocet MM40 Block 3c (nella foto sopra)  e due cannoni Nexter Narwhal a controllo remoto da 20 mm, due lanciatori per siluri leggeri MU90, nonché un elicottero ASuW/ASW NH90 Caiman ed un drone a decollo ed atterraggio verticale Airbus VSR 700.

Nel caso delle Marina Greca, le stesse unità saranno equipaggiate con ben 32 celle per missili Aster 30 Block 1 e l’aggiunta di un sistema missilistico per la difesa ravvicinata Raytheon/RAM-System RAM (Rolling Airframe Missile).

Nel frattempo, Naval Group sta completando la seconda delle unità tipo Gowind per gli Emirati Arabi Uniti presso Lorient e fornisce supporto in Egitto per il completamento della classe di unità in fase di realizzazione presso i cantieri Alexandria Shipyards. Il gruppo francese fornisce supporto anche ai cantieri malesiani malesi Boustead Naval Shipyard dove la costruzione delle sei unità basate sul progetto Gowind è in fase di ripresa dopo uno stallo di tre anni.

Gowind Egiziana

Guardando al futuro, Naval Group ha presentato il concept design della piattaforma futuribile Blue Shark che combina tecnologie innovative nel settore del sistema di combattimento/networking collaborativo con un ridotto impatto ambientale.

E’ stata presentata una piattaforma da 160 metri di lunghezza e 37 metri di larghezza massima nonché circa 5500 t di dislocamento con configurazione similare ad un trimarano per ridurre la resistenza idrodinamica e la segnatura acustica, caratterizzata da un sistema di combattimento con comunicazioni a larga banda ed elevato traffico dati e sistemi missilistici a lancio verticale nonché un sistema propulsivo e di gestione energetica ‘green’ che sfrutta qualcosa come 20 tecnologie promettenti per il rispetto dell’ambiente.

 

Famiglia FCX: le soluzioni di Fincantieri

Il gruppo Fincantieri guidato dal nuovo management, amministratore delegato Pierroberto Folgiero e presidente Claudio Graziano, ha presentato per la prima volta al salone parigino la nuova famiglia ‘FCX Series’ di piattaforme di superficie da combattimento e pattugliamento. Ognuna di queste condivide fin dalla progettazione le seguenti principali caratteristiche: la serie FCX garantisce un elevato livello di sopravvivenza e protezione dalle minacce informatiche, di sicurezza e cura della salute del personale in tutti gli aspetti delle missioni operative in tempo di pace o di guerra, nonché un design focalizzato su una maggiore efficienza della nave dal punto di vista idrodinamico, consentendo così una riduzione delle emissioni di CO2.  

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In quest’ultimo caso, s’aggiunge il rispetto della normativa vigente per ridurre al minimo l’impatto ambientale e l’offerta di una configurazione propulsiva ibrida-elettrica disponibile come alternativa a quella meccanica tradizionale. La serie FCX, perfetta fusione di progetto ben testato e innovazione in ambito navale, è disponibile in versione combat e patrol, ed è stata concepita per offrire una gamma di prodotti in grado di coprire diverse esigenze operative.

Tutti e cinque i diversi design di piattaforma facenti parte della FCX series sono stati pensati con un’ampia flessibilità di configurazione ed equipaggiamento per soddisfare le più sfidanti esigenze dei clienti, e presentati con un sistema di combattimento di concezione e fornitura principalmente Leonardo insieme ad Elettronica ed MBDA, ma capace di accogliere suite e sistemi richiesti dal cliente.

La nuova gamma di unità si estende dal design della FCX07 da circa 700t di dislocamento a p.c. e 63 metri di lunghezza, che si basa su quello degli OPV classe Musherib per la Marina del Qatar, a quello nuovo della FCX40 da circa 4300t, la piattaforma più armata, flessibile e caratterizzata da elevata sopravvivenza. Come anticipato, il design FCX07 da piattaforma lanciamissili veloce si basa su quello dei Fast Attack Craft per la Marina del Qatar mentre l’FCX15 incentra le sue origini sul design della corvetta classe Abu Dhabi per gli Emirati Arabi Uniti con capacità antisom.

Caratterizzata da un dislocamento a p.c. di circa 1500 t ed una lunghezza di 88 m, l’FCX15 presenta una capacità difensiva antiaerea con un lanciatore a 21 celle per missili RAM, due cannoni a controllo remoto da 30 mm, accanto a capacità di lotta di superficie (otto missili antinave del tipo Exocet) ed antisom con ponte di volo ed hangar retrattile per elicottero antisom.

Il nuovo design FCX20 presenta una lunghezza e larghezza rispettivamente di 95 e 14,2 metri, un dislocamento a pieno carico di circa 2300t ed una velocità di oltre 25 nodi con un’autonomia di 4500 miglia nautiche a 14 nodi.

Caratterizzata da elevata ridondanza sistemistica ed elevata autonomia, la nuova piattaforma è in grado di portare a termine l’intera gamma di missioni navali grazie ad un sistema di combattimento che comprende un radar 3D multifunzionale della categoria Leonardo Kronos Naval High Power, una suite per la guerra elettronica, un sistema di sorveglianza elettro-ottico a 360° e una direzione del tiro radar/EO NA30S Mk2.

L’armamento è incentrato su di un cannone Leonardo Super Rapido da 76/62 mm, un sistema di lancio verticale a 16 celle per missili superficie-aria del tipo MBDA CAMM ER (sistema Albatros NG) o VL MICA NG, un lanciatore a 21 celle per missili RAM per la difesa missilistica ravvicinata, due lanciatori quadrupli per missili antinave Exocet ed due cannoni a controllo remoto da 30 mm.

L’FCX30 è invece basata sul design della corvetta multiruolo per la Marina del Qatar che si caratterizza per la capacità d’impiego in tutti i dominii operativi compreso quello della difesa contro missili balistici tattici, oltre che ad una capacità di sopravvivenza superiore secondo Fincantieri rispetto alle navi competitor di pari taglia.

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Completa la gamma il design FCX40, progettata per operare in scenari operativi altamente sfidanti e capace di portare a termine tutte le missioni in ambito navale. Con un dislocamento a p.c. di circa 4300 t, una lunghezza e larghezza rispettivamente di 120 e 17 metri nonché un apparato propulsivo avanzato in grado di assicurare una velocità di oltre 28 nodi ed un’autonomia di 5500 miglia nautiche a 15 nodi, l’FCX 40 presenta un sistema di combattimento più esteso di quello della FCX30 con una suite di sensori ed armamento potenziati.

Quest’ultimo si differenzia per un affusto Leonardo da 127/64 mm LW (LightWeight) con munizionamento guidato a lunga portata Vulcano, due gruppi lanciatori ad 8 celle per l’intera gamma della famiglia di missili superficie-aria Aster (15/30 Block 1 e Block 1NT), lanciatori per decoy AAW e contro siluri nonché un ponte di volo ed hangar per elicotteri ASuW/ASW del tipo NH90 ed UAV.

La nuova famiglia di piattaforme FCX, secondo il gruppo italiano, è in grado di accogliere un’ampia gamma di sistemi senza pilota ed autonomi di varia natura.

Nel corso del salone è emerso che Naviris, la joint-venture fra Fincantieri e Naval Group, unitamente ad Eurosam, il consorzio europeo che comprende le società MBDA France, MBDA Italia e Thales e che progetta, produce e mantiene i sistemi per la difesa aerea terrestri e navali incentrati sulla famiglia di missili Aster, hanno presentato negli stessi giorni ad OCCAR la proposta economica per il programma d’ammodernamento dei caccia lanciamissili classe Orizzonte (Horizon MLU) in vista della negoziazione ed assegnazione del contratto.

 

Le proposte europee

Il gruppo tedesco TKMS presentava la piattaforma MEKO A-200 EN, la cui capoclasse di quattro unità destinate alla Marina Egiziana è stata consegnata qualche giorno prima del salone. Con un dislocamento di 3700-4000 t ed una lunghezza di 121 m, la fregata MEKO A-200 EN (nella foto sotto)  dispone di un sistema di combattimento comprendente una suite sensoristica con radar multifunzionale rotante Thales Nederland NS-110 nonché suite Thales EW, direzioni del tiro e sistemi EO per la sorveglianza e la direzione del tiro.

L’armamento è particolarmente esteso con un sistema di lancio verticale caratterizzato da ben 32 celle per missili VL MICA e quando sarà disponibile VL MICA NG, di cui la Marina egiziana è il cliente di lancio internazionale, fino a 16 missili antinave MBDA Exocet MM40 Block 3, un cannone Leonardo da 127/62 mm LW (LightWeight) capace di sparare munizionamento di precisione a lunga gittata Vulcano, due cannoncini da 20 mm a controllo remoto per la difesa ravvicinata, due lanciatori multipli per siluri leggeri e lanciatori per inganni di diversa natura.

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Al contempo TKMS ha presentato anche il modello della MEKO A-300, il cui progetto è stato proposto nella gara per la Polonia, poi vinta dalla britannica Babcock con la piattaforma Arrowhead 140 (AH 140).

Il modello di quest’ultima (nella foto sotto) con le diverse configurazioni possibili faceva bella mostra sullo stand del gruppo britannico, il quale sta realizzando cinque unità della medesima famiglia nell’ambito del programma Type 31 per il Ministero della Difesa britannico. Basato sul progetto delle fregate classe Iver Huitfeldt in servizio con la Marina danese, la piattaforma Arrowhead 140 è stata prescelta e la licenza progettuale è stata acquistata dai cantieri indonesiani PT PAL di Surabaya per soddisfare le esigenze della Marina locale.

Secondo quanto emerso, l’unità sarà in una configurazione con una forte connotazione per la difesa aerea di cui i primi rendering sono emersi due settimane dopo nel corso del salone Indo Defence a Jakarta.

Babcock Arrowhead

E’ seguito nel marzo di quest’anno la selezione da parte del Ministero della Difesa polacco per il programma Miecznik per tre unità, in partnership con il consorzio locale PGZ-Miecznik in una configurazione con capacità di difesa aerea ed antisom. La prima unità per la Royal Navy britannica ha celebrato il taglio della prima lamiera nel settembre 2021 ed il suo varo è previsto verso la fine del 2023 con un piano industriale che richiede circa due anni dal taglio lamiera al varo ed una consegna di tutte e cinque le unità entro il 2028. Babcock offre lo stesso progetto sulla base dei requisiti che dovranno essere emessi dal Ministero della Difesa britannico per il programma Type 32 di cui si prevede la realizzazione di cinque unità.

Quest’ultimo programma vede come altro principale contendente il gruppo BAE Systems con il concetto di progetto Adaptable Strike Frigate (ASF) che è stato presentato per la prima volta al salone di Euronaval 2022.

Quest’ultimo concetto nasce dalle esigenze espresse dalla versione più aggiornata del National Shipbuilding Strategy pubblicata nel marzo di quest’anno e dal Maritime Operating Concept (MarOpC) divulgato lo scorso settembre per una piattaforma che rappresenterà la prima di nuova generazione con un focus sull’imbarco ed impiego di mezzi autonomi.

Il concetto di piattaforma presentato da BAE Systems vede uno scafo delle dimensioni di una fregata da circa 130 e 6000 t la cui parte prodiera fino a circa la metà richiama una fregata attuale mentre quella poppiera presenta una configurazione con una grande zona modulare sia a poppa estrema al di sotto del ponte di volo che a centro nave collegate fra loro ed un sistema propulsivo ibrido con un asse centrale tradizionale e due motori azimutali.

La zona modulare all’estrema poppa presenta un sistema di lancio e recupero per sistemi autonomi sia di superficie che subacquei anche di medie dimensioni collegata a quella di centro nave attraverso un passaggio interno e sistemi in grado di trasferire container ISO 20 con un elevatore per raggiungere quest’ultima posta sul ponte di coperta.

Complessivamente, l’unità è in grado di accogliere fino a circa 20 container ISO 20 e sistemi autonomi e pilotati nella zona modulare poppiera e in quattro stazioni sulle murate della nave. La ASF ha un ponte di volo per CH-47 ed hangar per elicotteri categoria Merlin. L’impianto propulsivo introduce due motori azimutali che trovano applicazione nel mondo commerciale (ed unità anfibie) ed una linea assi convenzionale per incrementare le capacità di manovra della nave riducendo al contempo la complessità del sistema.

Damen

Il gruppo Damen si è presentato al salone con un futuro cliente della piattaforma SIGMA 10514   e forte degli sviluppi dei programmi per la Marina olandese e tedesca. Nel mese di settembre, il gruppo cantieristico olandese, quello colombiano COTECMAR e la Marina della Colombia, hanno siglato un contratto per lo sviluppo del progetto di fregata destinato a soddisfare le esigenze del programma di acquisizione PES (Plataforma Estrategica de Superficie). Quest’ultima sarà basata sul progetto SIGMA 10514 che ha riscosso importanti successi sul mercato internazionale e che viene proposto in Grecia per il programma di acquisizione delle nuove corvette per la Marina Ellenica.

Nel frattempo procede l’attività progettuale e preparativa alla costruzione nell’ambito del progetto per le nuove fregate F-126 (nella foto sotto) desinate alla Marina Tedesca di cui Damen è capocommessa e che vede Thales come integratore e fornitore del sistema di combattimento. Procedono in parallelo il programma per la Marina olandese, che vede Damen coinvolta con Thales Nederland nel progetto per le nuove unità di superficie destinate alla medesima Marina ed a quella belga così come le unità di supporto per la prima forza navale.

F126

Con una lunga esperienza nella progettazione e costruzione di piattaforme da combattimento come fregate, corvette e OPV, i cantieri tedeschi German Naval Yards (Kiel) in stretta collaborazione con il cantiere francese CMN (Constructions Mécaniques de Normandie) (Cherbourg), facenti parte del nuovo gruppo CMN NAVAL (precedentemente noto come Privinvest Group), hanno presentato il design della nuova corvetta Seaguard 96.

Con un dislocamento di circa 2.000 t, una lunghezza di 96 metri ed un apparato propulsivo in grado di assicurare una velocità di 28 nodi,  la nuova piattaforma può essere armata con un cannone principale da 76 o 57 mm, due sistemi a controllo remoto da 30 mm, un VLS per missili di difesa aerea con un massimo di 16 celle oltre a due sistemi per la difesa aerea a corto raggio, fino a otto missili antinave e siluri leggeri.

 

Il panorama extraeuropeo

Lockheed Martin presentava la piattaforma MMSC (Multi-Mission Surface Combatant) ed i più recenti sviluppi del programma per la costruzione di quattro unità per l’Arabia Saudita, di cui la prima è prevista in consegna nell’ultimo trimestre del 2023. Evoluzione del progetto LCS (Littoral Combat Ship) classe Freedom realizzato dal cantiere Fincantieri Marinette Marine dell’omonimo gruppo, la piattaforma MMSC si caratterizza un sistema di combattimento più esteso ed una compartimentazione che non risponde più alla necessità d’imbarcare i moduli di missione come sulle LCS.

Secondo quanto riferito al salone ad Analisi Difesa, il Ministero della Difesa saudita ha richiesto un aggiornamento della configurazione del sistema di combattimento che oggi prevede l’imbarco del sistema missilistico superficie-aria MBDA CAMM, un nuovo sistema per la guerra elettronica e l’adozione del data Link 22.

In aggiunta ad un sistema di comando e controllo Lockheed Martin COMBATSS 21, un pacchetto di sensori di produzione europea che comprende un radar Hensoldt 3D AESA TRS-4D e due direzioni del tiro Saab Ceros 200, l’armamento comprende 8 celle del sistema Mk 41, un sistema per la difesa ravvicinata Raytheon Mk 15 Mod 31 SeaRAM, due sistema a controllo remoto Nexter Narwhal da 20 mm, due lanciatori quadrupli per missili antinave Boeing RGM-84 Harpoon Block II e due lanciatori multipli per siluri leggeri.

HHI OPV

Particolarmente attivo nella regione Pacifico-Asiatica ed aggressivo in altre regioni, il gruppo sudcoreano Hyundai Heavy Industries (HHI) ha presentato per la prima volta la piattaforma OPV multi-impiego HDP 2200+ da 94,4 metri e circa 2450 t, che in una versione customizzata è stata prescelta e contrattualizzata nel 2022 dal Ministero della Difesa delle Filippine in sei piattaforme destinate ad essere consegne a partire dal 2025 (nella foto sotto).

L’unità in grado di raggiungere una velocità massima di 22 nodi viene offerta in due configurazioni di cui una per il pattugliamento e l’altra con un sistema di combattimento ed armamento più esteso. La Marina delle Filippine ha scelto un armamento comprendente un cannone da 76 mm e due sistemi a controllo remoto da 30 mm.

Fra i modelli delle più recenti unità, capeggiava quello della portaerei CVX per velivoli a decollo corto ed atterraggio verticale che viene proposto per il programma previsto dal piano pluriennale per le acquisizioni 2020-2024. Con un dislocamento di circa 30.000 t ed una lunghezza di 270 metri, il disegno della CVX si caratterizza per pista di decollo ed atterraggio con ski-jump centrale nonché sovrastrutture suddivise fra due isole e due elevatori in zona poppiera con hangar in grado di accogliere un totale di 16-20 velivoli. Il progetto è stato concepito fino dall’inizio per accogliere una configurazione STOBAR con ponte di volo angolato.

Nella gamma delle unità combattimento inferiore alle 2000 t, i cantieri Israel Shipyards di Haifa hanno mostrato per la prima volta al pubblico la corvetta multiruolo Sa’ar 80 (nella foto sotto), che rappresenta la versione export della futura classe (Reshef) di unità analoghe per la Marina israeliana.

Con un dislocamento di circa 1000 tonnellate, una lunghezza e larghezza rispettivamente di 80 ed 11 m ed un apparato propulsivo con quattro motori MTU in grado di assicurare una velocità di oltre 28 nodi, il progetto Sa’ar 80 presenta un sistema di controllo di piattaforma e di combattimento di produzione israeliana ma può accogliere equipaggiamenti provenienti da altre industrie.

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Il modellino presentato al salone era armato con un cannone Leonardo da 76/62 mm Super Rapido, fino a quattro VLS a 10 celle ciascuno per il sistema di difesa aerea C-Dome collegato ad un radar rotante Elta/IAI 3D AESA ELM-2258 Alpha, nonché due sistemi a controllo remoto da 25/30mm con direzione del tiro per l’armamento cannoniero, guerra elettronica e sistemi EO per la sorveglianza.

Secondo quanto riferito ad AD, la piattaforma per la Marina Israeliana si differenzia dalla versione da esportazione per una zona poppiera che al posto di uno spot per l’atterraggio di un elicottero medio e due battelli veloci, presenta una zona per l’imbarco di sistemi containerizzati di varia natura nonché due lanciatori quadrupli per missili antinave tipo IAI Gabriel V e Rafael Sea Breaker, che si vanno a sommare al sistema C-Dome ed altri sistemi d’arma di produzione israeliana.

 

Le piattaforme subacquee

Forte dell’esperienza sviluppata nel settore dei sottomarini a propulsione nucleare e convenzionale, Naval Group spingeva per la propria produzione di battelli convenzionali nelle diverse iterazioni della famiglia Scorpene e Shortfin Barracuda. La prima viene oggi offerta con un sistema di immagazzinamento e gestione energia elettrica con batterie al litio che assicurano un significativo incremento delle capacità operative, nonché applicazione delle ultime iterazioni in termini di sistema di combattimento Naval Group SUBTICS, sensoristica prevalentemente di fornitura Thales ed armamento rappresentato dai siluri pesanti Naval Group F21 e missili antinave a cambiamento d’ambiente SM39 Mod2 Block2.

Suffren

Attualmente le campagne più calde sono nel Sud-Est Asiatico, in particolare nelle Filippine, Indonesia ed in Malesia mentre in Europa, ed in particolare in Olanda, Naval Group offre la versione a propulsione convenzionale della piattaforma Barracuda.

A tal riguardo, occorre evidenziare che la Request for Proposal (RfP) dovrebbe essere emessa a breve ed in base ai requisiti, il gruppo francese come gli altri contendenti, personalizzeranno la rispettiva offerta.

Quest’ultima peraltro dovrà contenere un significativo contributo industriale nazionale che nel caso della proposta francese vede una partnership strategica con il gruppo Royal IHC ed una filiera di società locali. Thyssenkrupp Marine Systems presentava per la prima volta al salone di Euronaval il modello della nuova piattaforma U-212 CD (nella foto sotto) contrattualizzata nel luglio 2021 per un totale di sei battelli, di cui quattro per la Norvegia e due per la Germania, questi ultimi destinati a crescere secondo le indicazioni d’impiego del fondone da 100 miliardi di euro che il Governo tedesco intenderebbe investire nella Difesa anche se la crisi economica sembra sempre più concretamente drenare delle risorse da questi fondi aggiuntivi.

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Con un dislocamento di circa 2500 t in superficie, una lunghezza totale di circa 73 m ed una larghezza massima di 10 metri, i nuovi battelli si caratterizzano per una sezione dello scafo sagomata atta a ridurre la segnatura acustica, un sistema propulsivo indipendente dall’aria (AIP, Air Independent Propulsion) sviluppato dalla stessa TKMS ed una suite di combattimento con sistema di comando, controllo e gestioni armi della joint venture kta naval systems fra la norvegese Kongsberg e la tedesca Atlas Elektronik.

Unitamente ai progetti Naval Group e TKMS, l’altro forte contendente per il programma olandese, grazie anche alla partnership strategica con il gruppo Damen, è una versione customizzata d’impiego oceanico della famiglia di sottomarini tipo A26 sviluppati dai cantieri Kockums gruppo Saab.

Quest’ultimo sta realizzando due battelli A26 classe Blekinge da circa 1950t e 66 metri di lunghezza per la Marina svedese, di cui la prima sezione è stata impostata lo scorso luglio. Queste piattaforme si distinguono principalmente per un sistema AIP Stirling di ultima generazione, un sistema di comando, controllo e gestione armi fornito dalla Saab ed un sistema di lancio e recupero forze speciali e mezzi non pilotati denominato Multi-Mission Portal unitamente a quattro tubi di lancio per siluri pesanti Torped 62 in base d’ammodernamento ed in futuro i nuovi siluri leggeri Torped 47.

A questi s’aggiungevano i battelli S-80 Plus di Navantia di cui il primo esemplare sta effettuando le prove a mare in vista della consegna a metà del 2023 ed i nuovi battelli U212 NFS (Near Future Submarine) per la Marina Militare italiana. Gli ultimi 12 mesi di quest’ultimo programma sono stati caratterizzati dal superamento di importanti traguardi fra cui la SRR (System Requirement Review) nell’ottobre 2021, la SDR (System Design Review) nel febbraio di quest’anno e la SDR delle batterie al litio lo scorso marzo.

Lo sviluppo dei sistemi di piattaforma è stato completato: ulteriori attività devono essere completate con Fincantieri per quanto riguarda la suite sonar ELAC (la design authority del sistema di combattimento è Leonardo) e la suite dei sollevamenti e periscopi di nuova generazione L3 KEO, come ha dichiarato il direttore di OCCAR ad AD nel corso del salone.

 

OPV ed unità da pattugliamento minori

Il segmento delle unità da pattugliamento di diverso dislocamento e capacità era particolarmente affollato principalmente dalla cantieristica francese, che risultava presente con praticamente l’intero parterre di player fra cui la joint-venture (JV) Kership fra i cantieri Piriou e Naval Group, Couach, CMN, OCEA e  Socarenam.

Mentre la JV Kership ha recentemente completato i quattro pattugliatori OPV 90 per la Marina argentina e Socarenam è coinvolta nel programma per la realizzazione delle unità da pattugliamento per i territori d’Oltremare o POM (Patrouiller Hautier Outre-Mar), OCEA presentava i progetti derivati dall’OPV multiruolo tipo 270 (nella foto sotto) in servizio con la Guardia Costiera delle Filippine ed il nuovo progetto di OSV (Offshore Support Vessel) 315 da 95 metri. A questi s’aggiungevano le nuove unità tipo FPB 2200 da 22,35 metri realizzate dai cantieri Couach per la Marina dell’Arabia Saudita il cui primo lotto è stato consegnato poco dopo il salone.

OCEA OSV

Queste unità veloci sono armate con un sistema a controllo remoto da 20 e 12,7 mm, nonché un sistema d’arma LOGIR della sudcoreana LIG Nex1 per razzi ‘lancia e dimentica’ guidati da sensore all’immagine termica per contrastare attacchi multipli di barchini pilotati e non.

I cantieri CMN presentano invece i progetti della nuova famiglia Vigilante Mk II CL75, CL65, CL 55 e CL45 rispettivamente da 75, 64.8, 54 e 45.6 metri. I principali player di questo settore ed in particolare Naval Group, CMN, Socarenam e Piriou sono destinati ad avere un ruolo chiave nella realizzazione della futura classe di dieci unità da pattugliamento oceanico o PO (Patrouilleurs Océaniques) destinati alla Marina francese.

La cantieristica italiana esponeva un’ampia gamma di unità da pattugliamento che andavano dai prodotti più grandi offerti dal Cantiere Navale Vittoria anche insieme a Fincantieri, alle unità di taglia intermedia di Effebi nonché a quelle più veloci ed alcuni casi specialistiche di Ferretti Defence e Baglietto Navy.

Forte di una gamma di prodotti che spaziano dagli OPV agli intercettori veloci, il Cantiere Navale Vittoria (CNV) presentava la piattaforma più grande mai costruita e costituito dall’OPV P71 da 2000 t di dislocamento a p.c., 74.8 metri di lunghezza e 13 metri di larghezza, per le Forze di Difesa maltesi, caratterizzato da un sistema propulsivo diesel-elettrico con due motori diesel principali in grado di assicurare una velocità massima di 20 nodi e due elettrici per velocità comprese fra 9 e 12 nodi.

P71 in mare_cover (002)

Equipaggiato con due RHIB da 9,1 m e 40 nodi di velocità nonché un ponte di volo poppiero con hangar telescopico per un elicottero da 7 t come l’AW-139 in servizio con le Forze Armate maltesi, l’OPV P71 ha raggiunto Malta lo scorso 7 novembre in vista della consegna ufficiale a queste ultime. Nel frattempo CNV ha consegnato l’OPV P04 Osum alla Guardia di Finanza e guarda a nuovi ordinativi come nel caso della nuova unità per il soccorso marittimo da 16 metri per il Governo Croato la cui commessa è stata annunciata il 3 novembre oppure ad ulteriori mezzi da pattugliamento per la Guardia Costiera greca che ha dichiarato di essere particolarmente soddisfatta di quelli ricevuti da 36 metri.

Mentre Intermarine presentava la gamma di unità da pattugliamento costruita per operatori quali la GdF e la classe di unità da supporto per operazioni speciali tipo UNPAV, i cantieri Effebi erano presenti con la propria gamma di imbarcazioni in composito fino a 50 metri, che spazia nelle più recenti consegne, dalle vedette con propulsione ibrida per la Guardia di Finanza (GdF) da otto metri per cui è stato recentemente ottenuto un riordino di 20 imbarcazioni, all’intercettore per la GdF in grado di raggiungere una velocità massima di  ben 68 nodi, di cui il capoclasse è stato consegnato lo scorso marzo, senza dimenticare la produzione delle unità da salvataggio per la Guardia Costiera/Capitanerie di Porto nonché l’unità da 44 metri per la GdF e l’imbarcazione da 24 metri per la Polizia Marittima di Monaco.

Ferretti

Ferretti Security Division (FSD) esponeva i modelli dell’intera gamma di prodotti che spaziavano dall’imbarcazione d’assalto ed intervento veloce FSD 320 HSCB da oltre 32 metri alla FSD 150 Landing Craft da 16,7 m, passando per la FSD N800 da 16,7 in dotazione al Servizio navale dell’Arma dei Carabinieri che ha ordinato 16 di queste unità a Ferretti con motorizzazione ibrida, caratterizzata dal sistema propulsivo elettrico Transfluid che permette una navigazione a “zero emissioni” accanto a quella diesel.

A questi s’aggiungeva la divisione Baglietto Navy con il progetto derivato dall’imbarcazione FFC15 per le due ‘Combat Boat’ in fase di costruzione ed allestimento per la Marina Militare e destinate a dotazione dell’unità d’assalto anfibio tipo LHD Trieste.

 

Piattaforme specialistiche e droni

In occasione del salone, il Ministero della Difesa francese ha annunciato che le nuove piattaforme contromisure mine destinati al rimpiazzo dei cacciamine classe Tripartite, saranno basate sul progetto di unità madri per droni di superficie e subacquei MCM da 2800 t in fase di realizzazione da parte della joint-venture fra Naval Group ed i cantieri Piriou per il consorzio Belgium Naval & Robotics fra Naval Group ed ECA Group nell’ambito del programma congiunto belga-olandese rMCM.

Le nuove unità per la Marina francese è previsto vengano contrattualizzate nel 2023 attraverso il programma SLAM-F (Système de Lutte Anti-Mines du Futur) che vede l’acquisizione di mezzi non pilotati quali piattaforme per droni destinati alle contromisure mine, rinforzando ulteriormente la posizione di Naval Group e delle altre società coinvolte nel programma, quali la newco Exail per i mezzi non pilotati o autonomi, in questo segmento di mercato.

Naval Group unmanned

Una new entry nel settore delle piattaforme specialistiche militari che si è presentata per la prima volta al salone francese è stato il cantiere Mariotti del gruppo che sta lavorando alla nuova unità SDO-SuRS (Special and Diving Operations/Submarine Rescue Ship) per il supporto delle forze speciali ed operazioni subacquee/soccorso di sottomarini sinistrati per la Marina Militare.

La nuova unità da 128.5 metri di lunghezza e 24 m di larghezza, caratterizzata da un sistema propulsivo integrato completamente elettrico ed una piattaforma per elicotteri della classe AW101, sarà equipaggiata principalmente con un sistema di soccorso per sottomarini incidentati di nuova generazione sviluppato dalle società Drass e Saipem nonché per immersioni e lavori subacquei in saturazione, unitamente a mezzi non pilotati ed autonomi di differenti tipologie.

Nel settore dei droni e relativa sistemistica di comando e controllo, nel corso del salone è stato annunciato l’acquisizione della società iXblue da parte del Gruppo Gorgé che già detiene ECA Group, con il risultato che le due società opereranno sotto il nome del nuovo brand Exail. Quest’ultimo non soltanto sarà un player globale nel settore della robotica, ma anche marittimo, della navigazione, aerospazio e fotonica.

La DGA ha annunciato ad Euronaval 2022 che nell’ambito del programma nazionale per una capacità idrografica ed oceanografica futura (CHOF), Exail (nella foto sotto) sperimenterà in una nuova campagna le capacità del proprio drone di superficie Drix che ha ottenuto successi nazionali ed internazionali.

Exail Drix USV

La DGA prevede anche lo studio di un sistema di lancio e recupero del medesimo drone che prima del salone è stato presentato alla stampa quale parte integrante di una suite per la sorveglianza di infrastrutture subacquee insieme al drone autonomo A18D sviluppato da ECA Group, dove il Drix forniva le informazioni per una navigazione estremamente accurata e lo scambio d’informazioni con il drone subacqueo al fine di una trasmissione delle informazioni alla stazione di controllo installata a terra nell’ambito per esempio di una capacità expeditionary.

ECA Group ha sviluppato un pacchetto di droni subacquei e di superficie che costituiscono l’ossatura del pacchetto per il programma belga-olandese rMCM e di droni subacquei nell’ambito del programma anglo-francese SLAMM. Naval Group ha presentato le più recenti attività nel settore delle piattaforme di superficie e subacquee di medie e grandi dimensioni come nel caso della versione dronizzata della piattaforma madre per veicoli subacquei Sterenn Du.

Sviluppata per il programma sperimentale e valutativo per contromisure ESPADON conclusosi nel 2016, tale piattaforma inizialmente pilotata e fornita dalla DGA francese a Naval Group è in fase di conversione da parte di quest’ultima in una versione non pilotata/pilotata o ‘optionally piloted’, i cui lavori dovrebbero concludersi nel 2023 affinché dopo i dovuti test, tale piattaforma conduca il viaggio di trasferimento in modalità autonoma da Lorient vicino a Brest sulla costa nord-atlantica della Francia a Tolone nel Mar Mediterraneo e qui porti a termine una compagnia di test e concetti operativi per USV di medie e grandi dimensioni.

In aggiunta al drone subacqueo di grandi dimensioni o XLAUV (Extra Large Autonomous Underwater Vehicle) il cui sviluppo è stato reso pubblico nel dicembre 2021, Naval Group ha anche presentato le attività con la start-up Diodon coinvolta nella sperimentazione e valutazione di un drone aereo per l’impiego da sottomarini grazie ad un’apposita capsula rilasciata a basse profondità.

Sempre la DGA ha annunciato nel corso del salone di aver acquistato il nuovo veicolo autonomo subacqueo della società norvegese Kongsberg Maritime denominato HUGIN Superior capace di raggiungere profondità di 6000 metri per la sorveglianza e controllo di infrastrutture sottomarine a grandi profondità nell’ambito della nuova strategia marittima francese che prevede in una seconda tappa lo sviluppo di una capacità nazionale entro il 2030.

Saab UAV

In quest’ultimo ambito, occorre sottolineare come Saab abbia proposto una soluzione che sfrutti i veicoli a controllo remoto (ROV, Remotely Operated Vehicle) della propria famiglia Seaeye (nella foto sopra) e le tecnologie sviluppate per il settore dell’oil&gas, come nel caso, per la sorveglianza delle installazioni e l’impiego da unità subacquee, come nel caso del sistema Sabertooth.

Nell’ambito sempre dei progetti per droni, BAE Systems mostrava il modellino dell’XLUAV Herne che è stato presentato prima del salone mentre i cantieri Coauch annunciavano lo sviluppo del sistema di superficie Magellan lungo 6 metri e con un dislocamento di 1000-1200 kg trasportabile in un container standard da 20’.

In questo settore è impegnata anche Fincantieri NexTech con la controllata IDS in un programma per una piattaforma di superficie denominata SAND (Surface Advanced Naval Drone) in consorzio con il cantiere Effebi e la società Meccano per i cui dettagli si rimanda all’articolo “Fincantieri Next Tech in vetrina tra storia, prodotti e innovazione” ed in una famiglia di droni subacquei di cui non sono stati divulgati particolari.

Airbus UAV Aliaca

Particolarmente affollato il settore degli unmanned aerei o UAV destinati all’impiego imbarcato. La DGA e la società Survey Copter controllata dal gruppo Airbus, presentavano il sistema  SMDM, système de mini- drones aériens embarqués destinés à la Marine nationale, incentrato sull’UAV Aliaca (nella foto sopra) ad ala fissa e motorizzazione elettrica (due velivoli per ogni sistema) caratterizzato un peso massimo di circa 16 kg ed un carico di missione comprendente un sensore elettro-ottico ed un sistema di identificazione automatica delle unità (AIS) capace di missioni di tre ore a distanza di 50 km dalla piattaforma madre.

Il sistema, di cui la Marina Nationale ha già ricevuto cinque sistemi completi di stazione controllo, viene lanciato con catapulta e recuperato attraverso un volo programmato in un una rete installata a bordo dell’unità, senza la necessità di un ponte di volo.

L’altro importante progetto che coinvolge Airbus Helicopters, Naval Group e la DGA è quello di sviluppo e qualificazione del sistema non pilotato a decollo ed atterraggio verticale SDAM (Système de drone aérien de la Marine) VRS 700 per la Marine Nationale.

Airbus SDAM SVR700

Quest’ultimo è stato sviluppato dall’elicottero leggero biposto Guimbal Cabri G2, con un peso massimo al decollo di 700 kg, una lunghezza di 6,2 metri ed un diametro del rotore principale di 7.2 metri, nonché un’autonomia di 8 ore con un carico massimo di 100 kg. Grazie al sistema ATOL (autonomous take-off and landing), il VSR700 è stato coinvolto dallo scorso marzo in una campagna di decolli ed atterraggi autonomi da una piattaforma navale civile in una configurazione con pilota non operante per le necessarie verifiche in vista del successivo step che dovrebbe essere portato a termine con una campagna di attività a partire da una FREMM nel primo semestre del 2023.

La società austriaca Schiebel era invece presente con il Camcopter S-100 che viene utilizzato nel mondo da 12 fra marine e guardie costiere o similari agenzie ed il modello della nuova versione S-300 più grande per dimensioni e capace in termini di prestazioni e carico pagante.

S100 Camcopter

Nella recente esercitazione NATO REPMUS 2022, il Camcopter S-100 è stato utilizzato con successo quale piattaforma per il relay delle informazioni acustica raccolte da un tappato di boe acustiche nell’ambito di attività dimostrative e di sperimentazione di nuovi concetti d’impiego. Sempre a tal riguardo, la società UMS Skeldar sviluppatrice dell’UAS Skeldar V-200 e la società canadese Ultra Maritime hanno ricevuto un contratto per attività dimostrativa con un sistema di lancio di boe acustiche da parte di un UAV Classe II.

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Nel frattempo procede l’attività legata alla validazione di integrazione sistemistica di missione e di espansione delle capacità dell’AWHero (nella foto sopra)  di Leonardo, dopo che quest’ultimo ha ricevuto la certificazione militare basica dalla Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (DAAA) italiana.

 

Sistema d’arma

A distanza di oltre 20 anni dall’entrata in servizio del primo sistema di difesa aerea che impiega la famiglia di missili Aster, rappresentato dal SAAM-FR a bordo della portaerei francese Charles de Gaulle e fornito dal Consorzio Eurosam che vede la partecipazione di MBDA Francia, Italia e Thales, il salone di Euronaval ha registrato un ulteriore ampliamento della famiglia di operatori navali dell’Aster, con l’adozione della versione Block 1 da parte della Grecia per l’impiego a bordo delle nuove fregate FDI, il cui contratto è stato siglato sia per la piattaforma che per il suo armamento lo scorso giugno.

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In parallelo, il direttore di OCCAR ha confermato ad AD, che in aggiunta all’Aeronautica Francese ed all’Esercito Italiano, l’ultimo nato della famiglia Aster, la versione Block 1 NT con capacità d’ingaggio di sistemi missilistici balistici tattici ed a medio raggio, è in fase di negoziazione per l’approvvigionamento anche da parte delle Marine italiana e francese, in aggiunta all’Aeronautica Militare Italiana, unitamente a munizioni Aster 30 Block 1 ed Aster 15.

Nel frattempo è stato lanciato il programma per il prolungamento della vita operativa o MLU degli Aster 15 e 30 in servizio con le Forze Armate britanniche, francesi ed italiane. Lo scorso maggio, il Ministero della Difesa britannico ha annunciato che procederà con un programma di potenziamento delle capacità antimissili balistico della Royal Navy, ed in particolare dei caccia lanciamissili Type 45, con l’adozione in una prima fase della munizione Aster 30 Block 1 ed in una fase successiva dell’Aster 30 Block 1 NT.

Aster 30 Block 1NT

Il gruppo MBDA presentava la nuova gamma di sistemi missilistici per la difesa aerea, rappresentati dal VL MICA NG (New Generation) caratterizzato da una portata nell’ordine dei 40 km con possibilità d’impiego di seeker radar in radio frequenza con antenna a scansione elettronica attiva (AESA, Active Electronically Scanned Antenna) oppure IIR (Imaging InfraRed) e dal CAMM ER che si differenzia rispetto alla versione CAMM per una munizione più lunga con una portata maggiorata (oltre 40 km) grazie ad un motore più potente per rispondere ai più stringenti requisiti degli scenari operativi presenti e futuri.

In aggiunta al cliente di lancio rappresentato dalla Marina egiziana, il VL MICA NG dovrebbe essere anche nei piani della Marina degli Emirati Arabi Uniti, dopo che quest’ultima, secondo quanto risulta ad AD, ma mai confermato da MBDA o Naval Group, ha scelto il sistema VL MICA nell’attuale generazione. Anche il CAMM ER ha un cliente di lancio internazionale ma non divulgato da MBDA.

Secondo quanto riportato da fonti locali qualificate si tratterebbe della Marina pakistana da installare sulle nuove corvette MILGEM in fase di fornitura ed allestimento da parte dell’industria turca.

Anche la famiglia di operatori del CAMM continua ad allargarsi con la recente acquisizione del sistema da parte delle Forze Armate polacche, ed in particolare per l’impiego a bordo delle nuove fregate progetto Babcock Arrowhead AH 140, e la contrattualizzazione a Lockheed Martin da parte del Ministero Difesa saudita dell’integrazione del missile a bordo delle nuove unità MMSC in costruzione presso i cantieri Fincantieri Marinette Marine.

Nel corso del salone, MBDA ha presentato la nuova unità di tiro multi-missile riconfigurabile o MMFU/ITR (Multi-Mission Firing Unit/Installation de Tir Reconfigurable) destinata a gestire tutti i sistemi missilistici del gruppo installati a bordo dell’unità grazie ad un’architettura aperta e modulare. Sviluppata in base ad un contratto con la DGA per l’imbarco sulle nuove fregate FDI, il sistema verrà installato anche a bordo delle piattaforme gemelle destinate alla Marina Greca, venendo proposto per il mercato internazionale.

Nel settore dell’armamento cannoniero, Leonardo dominava il segmento degli affusti da 127 e 76 mm con il 127/64 LW (LightWeight) Vulcano che vede ampliare la gamma di unità navali su cui verrà installato con la recente scelta da parte della Marina tedesca per le nuove fregate F 126, essendo invece già a bordo delle fregate A-200 EN per la Marina egiziana.

Vulcano family

Successivamente al salone, è importante sottolineare che il BAAINBw, l’agenzia tedesca per il procurement ed il supporto degli armamenti, ha annunciato che il sistema è stato validato operativamente con il munizionamento guidato a lunga gittata Vulcano nella versione IMU/GPS a bordo di una fregata tipo F-125 aprendo la strada all’acquisizione per la Marina tedesca ed alla messa in servizio.

Anche il parterre degli utilizzatori del Super Rapido 76/62 mm continua ad allargarsi con l’aggiunta della Marina israeliana, andando ad equipaggiare le nuove corvette Sa’ar 6, di quella greca a bordo delle future fregate FDI nonché in base a fonti turche ed ucraine sulla nuova corvetta tipo MILGEM in fase di costruzione per il Ministero della Difesa ucraino.

Sebbene non vi siamo state comunicazioni ufficiali da parte di Leonardo e cantiere costruttore, secondo quanto risulta ad AD, la configurazione Strales con il munizionamento guidato DART sarebbe stata scelta dagli Emirati Arabi Uniti per le nuove unità classe Bani Yas basate sulle corvette Gowind in fase di allestimento da parte di Naval Group.

La capacità d’impiego del munizionamento guidato DART è anche richiesta ma non ancora approvata e contrattualizzata dal Ministero della Difesa olandese nell’ambito del programma per il rimpiazzo del CIWS Goalkeeper insieme al cannone da 76/62 mm di Leonardo (non è ancora noto ufficialmente se Super Rapido o versione Sovraponte) ed al radar di tiro Pharos di Thales Nederland, così come secondo fonti locali dal Ministero della Difesa di Taiwan per la propria flotta di unità di prima linea.

La novità nel settore dei sistemi d’arma da 40 mm è stata rappresentata dal sistema RapidFire presentato per la prima volta al pubblico dalle due società coinvolte nel progetto, Nexter e Thales. Il nuovo affusto utilizza una versione customizzata per l’impiego navale del cannone per munizionamento telescopico da 40 mm denominato 40 CTAS (40 mm Cased Telescoped Armament System) sviluppato dalla joint-venture CTA International fra BAE Systems e Nexter.

In aggiunta alla capacità d’impiego di bersagli navali ed aerei, grazie al nuovo munizionamento A3B (anti-aerial airbust) in fase di sviluppo, il sistema disporrà di potenziate capacità d’ingaggio di missili e minacce asimmetriche quali i droni.

Il sistema già in produzione è destinato ad essere imbarcato ed effettuare le qualifiche sulla nuova unità da supporto classe Jacques Chevallier, basate sul progetto Vulcano nell’ambito del programma congiunto LSS gestito da OCCAR. Si prevede inoltre l’installazione anche a bordo dei futuri pattugliatori oceanici francesi e della portaerei di nuova generazione (PANG) per la Marine Nationale.

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Con una produzione che spazia dal 127/64 mm LW Vulcano alla linea di sistemi di piccolo calibro Lionfish, completamente sviluppata e progettata in house, che in soli due anni dal suo lancio ha conquistato il mercato, ottenendo successi con tutti i modelli della famiglia, Leonardo contrappone la Marlin 40 mm anch’essa scelta e contrattualizzata dalla Marina indonesiana per diverse classi di unità navali e dalla Marina nigeriana per i nuovi OPV costruiti dai cantieri turchi Dearsan.

Nell’ambito dei sistemi d’arma e protezione antisom, il gruppo Saab ha annunciato la consegna dei primi esemplari di serie del siluro leggero di nuova generazione (Saab Lightweight Torpedo) Torped 47 all’agenzia per il procurement della Difesa svedese (FMV). Destinati ad equipaggiare le corvette Visby e la componente subacquea della Marina svedese ed acquistati anche da quella finlandese, si tratta di armi che sfruttano le più recenti tecnologie per l’impiego nel difficile teatro operativa rappresentato dal Mar Baltico.

MU90

In occasione del salone, il direttore di OCCAR ha confermato che il programma per il supporto in servizio del siluro leggero Eurotorp MU90 sarà di prossima gestione da parte dell’agenzia e vedrà la partecipazione anche dell’Australia.

Sempre nell’ambito dello stesso evento, il consorzio Eurotorp ha presentato studi inerenti l’impiego di una versione customizzata dell’MU90 quale arma anti-siluro nell’ambito di attività auto-finanziate. Sempre nel settore Anti-Torpedo-Torpedo, la tedesca Atlas Elektronik presentava il sistema a basso costo SeaSpider, caratterizzato da un siluro lungo quasi due metri, un diametro di 210 mm ed un peso di 107 kg, con sistema propulsivo a razzo.

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Continua il successo del siluro pesante Black Shark di Leonardo, completamente integrato nel sistema di combattimento di diversi sottomarini (quali Scorpene, U209, U212A, U214, U218, A17 Archer, secondo quanto risulta ad AD), che nella versione più avanzata BSA (Black Shark Advanced) è in fase di produzione per la Marina Militare italiana ed in termini di kit d’aggiornamento della versione iniziale del Black Shark per gli operatori internazionali del sistema d’arma, anche se Leonardo non fornisce alcun dettaglio. Il sistema viene offerto ed è in produzione, sempre secondo quanto risulta ad AD, anche per equipaggiare piattaforme midget non meglio specificate, così come il mini-siluro Black Scorpion.

Procede anche l’attività produttiva e di sviluppo di nuove capacità per il siluro pesante in fase di consegna alla Marina francese e brasiliana. La DGA ha confermato l’esistenza di un programma di potenziamento delle capacità del sistema d’arma che è in fase di consegna in una versione con capacità iniziali. Secondo quanto dichiarato dal precedente direttore della DGA in occasione di un’audizione all’Assemblea Nazionale francese, fra le migliorie che porteranno l’arma al livello prestazionale richiesto dalla Marina francese, vi è l’adozione di un sistema propulsivo di produzione francese al posto di quello tedesco ed altre migliorie al fine di conseguire la sovranità nazionale sul prodotto.

 

Sistemistica

Nell’ambito dei progetti per la conduzione delle nuove unità e la gestione della situazione nei tre domini della sorveglianza e lotta di superficie, subacquea ed aerea, sfruttando il know-how e l’esperienza sviluppata con il Naval Cockpit dei Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA) classe Thaon di Revel, Fincantieri NexTech ha dato vita a SEATactics, un’innovativa soluzione navale integrata, progettata per unità che operano in scenari di guerra asimmetrici e a bassa intensità, che i visitatori potevano provare sullo stand del gruppo.

Sempre in questo settore, per il proseguo e miglioramento della formazione del personale della Marina Militare, ad integrazione di quanto già in essere, Fincantieri NexTech sta sviluppando un emulatore del Naval Cockpit da installare a terra e che consentirà di addestrare il personale senza i limiti dettati dalla disponibilità del mezzo navale.

L’azienda presentava per la prima volta una piattaforma progettata per gestire e reagire ad attacchi informatici diretti verso l’infrastruttura digitale della nave. La soluzione è in grado di monitorare i sistemi di bordo e di intercettare eventuali comportamenti sospetti.

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Sullo stand di Fincantieri NexTech era presente anche il radar OMEGA360, uno tra i sistemi più innovativi nel segmento della scoperta, classificazione e identificazione di minacce aeree e di superficie a ridotta Radar Cross-Section (RCS), quali ad esempio nano, mini e micro droni (singoli o in sciame), missili sea-skimmer, barchini veloci e periscopi di sottomarini, nonché la famiglia di sistemi MANTA (Multipurpose Advanced Naval Training Architecture) per il training degli operatori di bordo, che possono utilizzare anche la realtà virtuale per migliorare l’efficacia della formazione. A questi s’aggiungevano altri strumenti come i Serious Game, Shipview e Web Based Training, nonché le famiglie dei sistemi optronici e per le comunicazioni satellitari.

Un’interessante soluzione nel segmento dei sistemi di missione/gestione del combattimento è stata presentata dalla società italiana Astim che ha portato al salone la versione per operazioni speciali navali (NSOF) del sistema SeaGuardian Mk 4 (nella foto sotto).

Astim

Sviluppata per missioni di sorveglianza marittima, force protection ed assalto anfibio, quest’ultima versione è stata scelta dalla Marina Militare e dalla Brigata Anfibia San Marco per equipaggiare i mezzi da sbarco classe LC 23 costruiti dal Cantiere Navale Vittoria (CNV) e le imbarcazioni veloci da combattimento e supporto anfibio in fase di costruzione ed allestimento da parte del cantiere Baglietto e legati al programma per la costruzione e messa in servizio della nuova unità LHD Trieste, con capocommessa il gruppo Fincantieri.

La medesima versione è stata inserita nel programma d’ammodernamento dei mezzi da sbarco GIS in servizio con la Brigata Anfibia San Marco ed affidato al Cantiere Navale Vittoria, costruttore dei medesimi mezzi.

Unitamente al sistema SeaGuardian NSOF Mk 4, la società Astim fornisce il completo pacchetto delle antenne ad alte prestazioni di nuova concezione per comunicazioni satellitari tattiche in banda UHF e comunicazioni tattiche in banda U/VHF ed HF per le radio in dotazione alla Brigata ed installate sulle unità sopra menzionate.

Forte dell’esperienza acquisita con le attività e le forniture legate alla nuova Legge Navale, la società Polomarconi presentava soluzioni caratterizzate da un’architettura innovativa ed all’avanguardia nel settore delle comunicazioni mentre la società Novacavi, specializzata nella progettazione e produzione di cavi elettrici speciali, mostrava prodotti che hanno avuto risalto nella valutazione dei danni al gasdotto Nordstream nel Mar Baltico, fornendo il cavo tether del drone subacqueo Blueye Robotics che ha effettuato l’ispezione. Un parterre di cantieri e società che necessitano di rispettare regolamentazioni nazionali ed internazionali, come nel caso del RINA Naval Ships team, che ha stabilito standard navali militari applicati al naviglio nazionale ed internazionale.

Nel campo della sensoristica radar, Thales presentava il nuovo radar AESA a quattro facce fisse Sea Fire che ha completato i test di accettazione presso il cantiere Lorient di Naval Group lo scorso luglio, dopo aver completato la qualifica sul sito d’integrazione della DGA di Saint Mandrier vicino a Tolone nel giugno 2021.

Il sistema è integrato in una versione con due facce fisse nel modulo PSIM (Panoramic Sensors and Intelligence Module) sviluppato da Naval Group che incorpora anche la centrale di combattimento con il sistema SETIS sempre di Naval Group e l’albero integrato. In aggiunta al Sea Fire, quest’ultimo incorpora le antenne del sistema EW Sentinel, IFF e delle comunicazioni di Thales nonché le telecamere del sistema di sorveglianza a 360 gradi e le due torrette elettro-ottiche Safran Paseo XLR.

Il Sea Fire è stato ordinato dalle Marine francese e greca. La radar house olandese del gruppo (Thales Nederland) presentava il sistema a lunga portata e per la difesa antimissile balistici SMART-L MM così come la famiglia dei radar AESA rotanti NS 50 ed NS 100.

Leonardo mostrava il modellino del radar a lunga portata completamente digitale Kronos Power Shield che è già installato a bordo della LHD Trieste ed è previsto che completi il percorso della qualifica a Pratica di Mare ed a bordo della piattaforma anfibia entro il 2022.

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Il sistema è inoltre in fase di produzione per la Marina del Qatar per essere installato sull’unità anfibia in costruzione presso lo stabilimento di Fincantieri di Palermo. Si tratta del secondo radar navale a lunga portata e capacità di sorveglianza e tracciamento di missili balistici ad essere sviluppato e prodotto in Europa ed entrare in linea con una Marina del Vecchio Continente.

Nel frattempo il primo radar a quattro facce fisse AESA in banda X Kronos StarFire è in servizio sull’unità capoclasse Paolo Thaon di Revel impiegata in attività operative nel Golfo Persico e sulla seconda unità della classe, Francesco Morosini, consegnata lo scorso mese di ottobre. Il radar a facce fisse AESA in banda C Kronos Quad è stato installato sulla terza unità della classe Thaon di Revel ed è destinato alle unità Light Plus e Full. Un prodotto radar di Leonardo che, secondo quanto risulta ad AD, ha raccolto di recente importanti successi commerciali, è il Kronos Naval High Power (Kronos NV HP), che si caratterizzerebbe per un numero di moduli trasmettitori/ricevitori maggiorato rispetto al modello originario.

GEM Elettronica

Nel segmento dei radar 3D e 2D rotanti, la società GEM Elettronica ha ottenuto importanti risultati con il radar Columbus e SAIR 2D. In aggiunta alla Marina Militare che lo ha voluto sulle unità LSS classe Vulcano, la versione Mk2 è stata acquistata dal Ministero della Difesa lituano per equipaggiare le unità Standard Flex 300 acquistate di seconda mano dalla Marina danese. Più recentemente in occasione della cerimonia d’impostazione del primo dei due OPV da 76 metri per la Marina nigeriana in costruzione presso i cantieri turchi Dearsan, è emerso che tali unità saranno dotate del radar SAIR 2D. GEM Elettronica ha presentato anche la gamma di radar per la navigazione e costieri di ultima generazione nonché i più recenti sviluppi per quanto riguarda i sistemi di navigazione ed il tavolo tattico.

Un settore particolarmente ricco di novità in occasione del salone è stato quello della Guerra Elettronica (EW, Electronic Warfare). Thales ha presentato gli ultimi sviluppi in questo settore, ed in particolare la suite Sentinel destinata ad equipaggiare le fregate FDI per la Marine Nationale e in una versione customizzata per le medesime piattaforme destinate alla Marina Ellenica.

Tale suite comprende un sistema RESM (Radar Electronic Support Measures) di nuova generazione basato su di un ricevitore completamente digitale ad ampia copertura istantanea di banda caratterizzato da architettura cosiddetta aperta e software defined, un sistema CESM (Communication ESM) Altesse-H ed un sistema di gestione della suite EW, a cui s’aggiungono lanciatori per inganni.

La suite è predisposta per accogliere jammer radar di nuova generazione mentre Thales sta lavorando in concorrenza con altri team industriali ad uno studio per inganni radar di nuova generazione denominati off-board active decoy (OBAD) basati su di una mini-piattaforma UAV lanciabile da unità navale con carico pagante costituito da un jammer. Thales ha realizzato un nuovo centro per lo sviluppo EW dove vengono testate nuove tecnologie fra cui il machine learning e più in generale l’intelligenza artificiale applicata.

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Il Gruppo Elettronica presentava la propria gamma di prodotti di ultima generazione, ed in particolare la suite EW integrata Zeus destinata alle nuove unità della Marina Militare con sistemi RESM, CESM e RECM, in quest’ultimo caso basati sulla più recente tecnologia al nitruro di gallio (GaN) e sistemi di gestione della suite, da cui sono derivati i sistemi installati più recentemente sulle unità delle Forze Navali che hanno scelto i prodotti del gruppo italiano, fra cui le Marine del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti.

Al salone, il focus di Elettronica era incentrato sulla suite per le unità subacquee grazie allo sviluppo di una suite completa ed integrata per i nuovi battelli U212 NFS destinati alla Marina Militare.

Elettronica jammer

Il gruppo è arrivato a Parigi dopo aver siglato un Memorandum of Understanding (MoU) per la cooperazione industriale con l’Hellenic Aerospace Industry (HAI) che ricade nel perimetro della gara per la fornitura di quattro corvette alla Marina Ellenica, il cui prime è Fincantieri. Successivamente all’evento parigino, Elettronica ha acquistato un importante contratto dal Ministero della Difesa indonesiano per la fornitura di sistemi jammer radar (RECM) destinati a future unità navali tipo OPV in fase di acquisizione da parte della locale Marina.

Il gruppo tedesco Rhode & Schwartz (R&S) si è presentato ad Euronaval con una suite EW integrata di nuova generazione comprendente sistemi RESM e CESM derivata da quella sviluppata per la Marina tedesca per l’installazione a bordo delle nuove fregate F-126.

Tale suite offre una completa e veloce capacità di scoperta delle emissioni radar e comunicazioni e capacità di intelligence ed analisi dei segnali non conosciuti a favore delle banche dati ed identificazione automatica delle fonti. Un interessante elemento a tal riguardo è rappresentato da un ‘building block’ o sottosistema per l’allerta radar che viene fornito dal gruppo Elettronica a cui R&S è legata da un accordo di cooperazione per lo sviluppo e la realizzazione di sistemi RESM, CEM e RECM, con focus sui programmi navali tedeschi.

Le più recenti operazioni navali legate al conflitto russo-ucraino hanno messo in evidenza come le unità navali debbano essere equipaggiate con sistemi per la sorveglianza, scoperta e tracciamento multispettrale capaci di individuare, inseguire, identificare, classificare e se necessario ingaggiare le minacce particolarmente sfidanti come missili a bassissima quota, droni aerei e di superficie di piccole dimensioni.

Leonardo ha presentato il sistema DSS-IRST (Distributed Static Staring -InfraRed Search and Tracking System) che grazie a tecnologie hardware e software di ultima generazione, frutto dei continui investimenti dell’azienda in domini chiave, quali Intelligenza Artificiale, sistemi autonomi, processamento dati e gestione delle informazioni, è capace di scoprire e tracciare simultaneamente in modo automatico minacce convenzionali e asimmetriche, a protezione delle moderne unità navali sia in ambienti littoranei che in mare aperto.

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Oltre ai requisiti di un sistema IRST di tipo tradizionale, l’architettura modulare del nuovo prodotto consente una copertura reale a 360° tramite il posizionamento di quattro teste elettro-ottiche di scoperta statiche (non rotanti) stabilizzate meccanicamente, mentre tre unità aggiuntive in questo caso rotanti sull’asse azimutale e zenitale assicurano la conferma delle tracce acquisite – elemento questo che permette al sistema di minimizzare i falsi allarmi – l’identificazione dei bersagli, nonché complessivamente la misurazione attiva e passiva della loro distanza. Il sistema è già installato in diverse configurazioni a bordo dei PPA classe Thaon di Revel, dell’LHD Trieste e dell’LSS Vulcano.

Un sistema di sorveglianza integrato sviluppato da Naval Group e che sfrutta una serie di camere panoramiche diurne/a bassa intensità di luminosità per la scoperta a 360° gradi intorno all’unità navale e due sistemi elettro-ottici Safran PASEO XLR per il tracciamento, identificazione e classificazione anche a lunghe distanze, il tutto gestito insieme ai sistemi non letali ed a quelli a controllo remoto Nexter Narwhal con cannoncino da 20 mm da un apposito centro di comando e controllo denominato PCLCMA (PC de Lutte Contre les Menace Asymétrique). Quest’ultimo è installato a bordo delle fregate FDI per la Marina francese ed ellenica e viene proposto per altre applicazioni.

La società francese HGH presentava invece il sistema Spynel 360 basato su due sistemi-torretta Spynel-X con sensore all’infrarosso che s’interfaccia con il sistema di combattimento grazie al software Cyclope. A quest’ultimo può essere applicato il nuovo pacchetto software d’intelligenza artificiale Gaia per la classificazione automatica degli oggetti ripresi dai sensori IR. Il sistema Spynel 360 risulta già installato su diverse unità navali.

Safran VIGY 4

Il Gruppo Safran ha invece mostrato per la prima volta la nuova torretta EO/IR Vigy 4 che rappresenta l’ultimo nato della famiglia Vigy Observer (nella foto sopra).

Si tratta di una nuova torretta multi-sensore destinata al rimpiazzo del sistema Paseo NS e che assicura in aggiunta all’osservazione ed alla guida del tiro la capacità di controllo multi-spettrale a 360°. Insieme a quest’ultimo nuovo prodotto, Safran ha presentato anche l’abbinamento fra il sistema IRST Vampire NG ed il sistema Paseo XLR che ha già trovato clienti al pari del nuovo sistema Vigy 4 in fase di produzione.

SITEP Italia cannone acustico

Nell’ambito dei sistemi non letali, Sitep Italia ha presentato per la prima volta il sistema CS-524 (nella foto a lato).

Denominato MASS (Multirole Acoustic Stabilized System) si tratta di una suite di nuova generazione per la sorveglianza, comunicazioni d’allerta e deterrenza con sistemi non letali per l’impiego imbarcato.

Risultato di anni di attività di ricerca e sviluppo svolte in un campo multidisciplinare, che spazia dalla computer vision, algoritmi di tracciamento, elettro-ottica, potenti illuminatori, intelligenza artificiale applicata, ingegneria acustica e tecnologie di stabilizzazione, il CS-524 è il perfetto connubio e per la prima volta trade-union tra tecnologia italiana ed europea.

Il nuovo sistema pienamente collaudato ed offerto sul mercato nazionale ed internazionale, comprende un sistema di sorveglianza ed inseguimento con camera diurna e notturna, un telemetro laser, un cannone acustico per le comunicazioni e la deterrenza acustica in grado di operare fino a 3000 metri ed un sistema laser dazzler.

Nel settore della sistemistica subacquea, Thales ha presentato l’intera gamma di prodotti che andavano dalla famiglia di sonar CAPTAS alla boa acustica di nuova generazione SonoFlash, passando per il sistemi di elaborazione e gestione delle informazioni provenienti dai sistemi di sorveglianza , al sistema sonar a scansione laterale SAMDIS per le contromisure mine e di gestione delle relative operazioni, nonché una serie di attività con altre società, in particolare localizzate in Australia, dove Thales è particolarmente forte nel medesimo settore e dove vi è una forte competizione, più recentemente legata ai programmi di recente lancio per la sorveglianza e le  contromisure mine.

Q89-CIC

Nell’ambito degli importanti programmi che vedono Thales protagonista in questo settore, secondo quanto confermato dalla medesima ad AD, la controllata Advanced Acoustic Concepts (che lo scorso luglio è stata acquistata al 100% grazie alla vendita delle quote di Leonardo DRS) ha ricevuto un contratto da Fincantieri Marinette Marine per la fornitura del sistema sonar CAPTAS 4 senza specificarne la configurazione per l’installazione a bordo delle fregate classe Constellation FFG 62.

Secondo quanto risulta ad AD si tratta soltanto del modulo trasmittente che andrà ad integrarsi con sistemistica di produzione americana.

Un importante successo per il gruppo Thales che vede ulteriormente accrescere la sua forza sul mercato internazionale, dove deve ancora incassare la fornitura per le future fregate australiane classe Hunter basate sul progetto Type 26 e aspetta gli sviluppi in Gran Bretagna per l’equipaggiamento delle fregate progenitrici classe Glasgow.

Ulteriori buone notizie per Thales vengono anche dall’Italia, che secondo quanto dichiarato dal direttore di OCCAR ad AD, ha deciso di installare l’intera suite ASW, compreso il sistema CAPTAS 4, in dotazione alle FREMM in configurazione antisom, a bordo delle due unità in configurazione GP (General Purpose) in fase di costruzione presso Fincantieri.

Un ulteriore tassello di quella strategia di potenziamento delle capacità della Marina Militare che alla luce dei nuovi scenari operativi nel Mare Nostrum e l’incremento della minaccia subacquea ha richiesto un bilanciamento con assetti capaci di contrastare tale pericolo.

Foto: Luca Peruzzi, Gianandrea Gaiani e aziende espositrici

 

 

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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