Ulteriori forniture militari occidentali in arrivo in Ucraina

 

 

(aggiornato alle ore 18,10)

Il Pentagono ha approvato il 10 novembre un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, dal valore complessivo di circa 400 milioni di dollari. In una nota, il dipartimento della Difesa ha sottolineato che si tratta del 25° pacchetto di aiuti approvato dagli Stati Uniti per l’Ucraina, da agosto del 2021.

Le nuove forniture degli Stati Uniti includono un numero imprecisato di missili per i sistemi di difesa aerea Hawk i cui lanciatori sono recentemente ceduti dalla Spagna che, come gli Stati Uniti, ha radiato dal servizio questo tipo di armi.

Nella lista anche 4 sistemi Avenger (con missili Stinger) per la difesa aerea a corto raggio e i seguenti equipaggiamenti:

  • Un numero imprecisato di munizioni per i lanciarazzi campali High Mobility Artillery Rocket System (HMARS)
  • 21.000 proiettili per obici calibro 155 mm
  • 500 proiettili di precisione per gli obici calibro 155 mm
  • 10.000 proiettili per mortai da 120 mm
  • 100 veicoli 4×4 Humvee
  • 400 lancia granate
  • Armi leggere con 20 milioni di proiettili
  • Equipaggiamento per demolizioni e rim9zione ostacoli
  • Vestiario invernale

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Dall’inizio delle operazioni russe in Ucraina, il 24 febbraio scorso, gli Stati Uniti hanno fornito aiuti militari a Kiev per 18,6 miliardi di dollari. Lo stesso 10 novembre il Wall Street Journal ha scritto, citando funzionari statunitensi che il Pentagono avrebbe rifiutato di fornire all’Ucraina gli UAV armati a lunga autonomia Grey Eagle nel timore che potessero determinare un’escalation del conflitto. Se venissero impiegati dagli ucraini per colpire obiettivi in Russia.

Sembra quindi confermarsi la determinazione di Washington a fornire agli ucraini mezzi e armi per la difesa e per tentare di riconquistare le porzioni di territorio oggi in mano ai russi ma non equipaggiamenti offensivi con capacità strategiche di attacco in profondità.

Oltre ai 6 lanciatori per missili Hawk, la Spagna ha reso noto che invierà all’Ucraina anche l’unica batteria (con 2 lanciatori) di missili terra aria Aspide di costruzione italiana del sistema Spada, ormai non più impiegato dalle forze aeree di Madrid.

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Lo ha reso noto il ministro della Difesa, Margarita Robles, in un incontro con giornalisti in cui sono stati forniti dettagli sull’addestramento di decine di militari ucraini.

Nel prossimo pacchetto di aiuti militari spagnoli sono compresi anche alcuni obici non meglio precisati, hanno aggiunto responsabili dell’Esercito spagnolo.

Nel sesto pacchetto di aiuti alle forze di Kiev anche l’Italia sembra intenda fornire parte delle 12 batterie Spada (ognuna con tre lanciatori) e missili Aspide, ormai considerate obsolete e non più affidabili dall’Aeronautica che le impiega per la difesa delle basi aeree contro minacce a bassa quota e le sostituirà con il nuovo sistema CAMM ER di MBDA.

Nel prossino pacchetto di aiuti italiani dovrebbe venire inclusa anche una batteria del sistema SAMP/T con missili Aster 30 per la difesa aerea a medio raggio. Non è chiaro se il sistema verrà prelevato interamente dall’Esercito Italiano o se si tratterà di una fornitura congiunta italo-francese.

L’11 novembre la Corea del Sud ha smentito la notizia relativa alla vendita di proiettili d’artiglieria alle forze ucraine precisando che, qualora l’accordo in fase di negoziazione dovesse essere perfezionato, le munizioni sarebbero destinate solo alle forze statunitensi.

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Il Wall Street Journal aveva rivelato un accordo con Seul per la fornitura di 100 mila proiettili d’artiglieria da 155 mm destinare alle forze armate ucraine. Secondo il ministero della Difesa sudcoreano, “sono in corso negoziati per l’esportazione tra gli Stati Uniti e un’azienda (sudcoreana), per compensare la carenza di munizioni da 155 mm negli arsenali Usa”.

I negoziati, ha precisato il ministero, non si sono ancora conclusi, e si svolgono “sotto la premessa che gli Stati Uniti saranno gli utilizzatori finali” dei proiettili d’artiglieria. Il ministero ha riconfermato infine la politica di Seul nei confronti del conflitto in Ucraina, che “non prevede la fornitura di armi letali”.

L’ipotesi più probabile è quindi che l’US Army acquisti munizioni calibro 155 mm per ripianare i propri stock e riserve svuotate negli ultimi mesi dai cospicui lotti di proiettili che sono stati forniti all’Ucraina.

Il Pentagono ha aggiudicato il 14 novembre  contratti per un valore di 520,8 milioni di dollari al Lockheed Martin per sostituire i razzi impiegati dai sistemi HIMARS inviati in Ucraina.

il ministro della Difesa di Oslo, Bjorn Arild Gram, ha annunciato il 10 novembre che la Norvegia invierà un miliardo e mezzo di corone (147 milioni di dollari) in Ucraina attraverso il Fondo internazionale per l’Ucraina guidato dal Regno Unito.

Il 24 agosto, Oslo aveva inviato 400 milioni di corone norvegesi a Kiev attraverso il Fondo. Quel finanziamento è stato utilizzato per acquisire droni, apparecchiature di disturbo dei droni e proiettili di artiglieria”, ha detto Gram in una nota. In totale, la Norvegia ha stanziato 4,4 miliardi di corone norvegesi per fornire all’Ucraina supporto militare nel 2022 e nel 2023, ha aggiunto il ministro.

La Gran Bretagna fornirà un lotto di equipaggiamento invernale alle forze armate ucraine. Lo ha reso noto il 9 novembre il primo ministro britannico Rishi Sunak. “La Gran Bretagna trasferirà inoltre in Ucraina altri 12.000 set letto e 150 tende riscaldate.

Entro la metà di dicembre Londra consegnerà più di 25.000 abiti per il freddo estremo, in aggiunta ai 7mila kit già distribuiti alle reclute ucraine addestratesi in gran Bretagna nell’ambito dell’operazione Interflex.

Il 14 novembre i ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno approvato l’avvio della missione di addestramento militare per l’esercito ucraino con cui  puntano ad addestrare 15 mila soldati nel territorio comunitario nei prossimi due anni.

La missione, aperta anche ai membri delle forze territoriali ucraine, prenderà il via a fine novembre, verrà finanziata con 106,7 milioni di euro e avrà come sede di comando Bruxelles. L’obiettivo è coordinare e integrare la formazione che alcuni stati membri della Ue già offrono alle forze di Kiev con addestramento individuale e specialistico.

Oggi Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha affermato che anche l’Italia “parteciperà perché da mesi sta portando avanti con Kiev una loro richiesta, in modo bilaterale, di una formazione specifica su alcuni argomenti, che verrà fatta in Italia, mentre invece saranno mandati degli ufficiali nella missione di addestramento che ci sarà in Germania”.

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Israele ha reso noto il 9 novembre di non avere le capacità produttive per fornire all’Ucraina sistemi di difesa aerea. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa uscente Benny Gantz, parlando ai giornalisti. “E’ chiaro che anche se si decidesse di cambiare la nostra politica, è impossibile svuotare la nostra scorta di sistemi di difesa aerea”, ha affermato Gantz. “Stiamo verificando ogni giorno cosa si può fare e come espandere i nostri aiuti, ma non dobbiamo dimenticare che la NATO sostiene l’Ucraina”, ha aggiunto.

Le dichiarazioni del ministro della Difesa uscente rispondono alle pressioni del governo di Kiev per ottenere sistemi di difesa anti-area per contrastare i droni di fabbricazione iraniana impiegati dalla Russia. Israele ha inviato aiuti umanitari e attrezzature mediche, ma si rifiuta di inviare qualsiasi arma che possa essere considerata letale, compresi i sistemi di difesa aerea.

Foto US DoD (missili Hawk e sistemi Avenger)

 

 

 

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