Anche i Royal Marines combattono in Ucraina

 

 

Dopo le notizie e i video che testimoniano la presenza di combattenti polacchi e di nazioni anglofone nei ranghi delle forze ucraine e dopo le notizie fornite nei mesi scorsi dai media britannici circa il coinvolgimento diretto dell’intelligence e delle forze speciali di Londra nelle operazioni al fianco delle forze di Kiev contro obiettivi militari russi, sono ora i Royal Marines di sua Maestà a venire indicati come forza combattente bel conflitto ucraino.

II generale Robert Magowan – ex comandante dei Royal Marines – ha riferito la scorsa settimana che circa 350 militari del 45° Commando (reparto specializzato nelle operazioni in ambiente artico con sede ad Arbroath, in Scozia) hanno condotto “operazioni segrete” in un “contesto estremamente delicato” che comportava “un alto livello di rischio politico e militare”.

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Magowan, riporta il Times, è entrato a far parte dell’unità d’elite della Royal Navy nel 1989 e in un articolo scritto su “Globe and Laurel”, la pubblicazione ufficiale dei Royal Marines, ha spiegato come 350 marines del 45° Commando fossero stati schierati già dal gennaio scorso con breve preavviso – dalla Norvegia settentrionale (dove si trovavano per un’esercitazione NATO) – per le procedure di evacuazione dell’ambasciata britannica da Kiev in Polonia.

I Royal Marines sono poi tornati a Kiev ad aprile per garantire la sicurezza dell’ambasciata dopo che il Regno Unito ha riaperto la sua rappresentanza diplomatica in seguito al ritiro delle truppe russe dai dintorni della capitale ucraina.

“Durante entrambe le fasi, i commando hanno sostenuto altre operazioni segrete in un ambiente estremamente sensibile e con un alto livello di rischio politico e militare” ha sottolineato Magowan, il primo alto ufficiale, benché non più in servizio, ad ammettere che le forze britanniche hanno preso parte a operazioni militari nella guerra in atto in Ucraina.

Part of the winning Wex Commandant General Royal Marines portfolio. ROYAL Marines turned Angels to rescue comrades from the battlefield in the Arizona desert. Personnel from 45 Cdo joined their counterparts from Turkey, Denmark, Peru and and the USA for the three-week Exercise Angel Thunder – billed as the world’s largest combat search-and-rescue exercise. Members of Yankee Company were aboard trusty Chinooks from the RAF’s 7th Squadron as medics, armed with machine guns, are parachuted in to help injured Servicemen. The US Air Force has run the exercise – Angel for the rescuers, Thunder for the ground forces providing the helicopters and medics with security – for the past decade, using Davis-Monthan Air Force Base on the edge of Tucson, about 50 miles north of the Mexican Border. “For Yankee Company, this has been an opportunity to practice and rehearse a company level deployment to an austere and arid environment; we have seen daytime highs of 40 degrees and the men have been working extremely hard often at range,” said Major Mick Trafford RM, Officer Commanding Y Coy. The men from Arbroath were bolstered by Danish Battlefield Medics, attached to the Company to perform specialist medical attention, while the ‘Guardian Angels’ of the US Air Force whose sole purpose is that of Search and Rescue and Personnel Recovery, have been on hand to give expert advice. The exercise, which started in 2006, was last held in 2015 and has just been revamped by making it biannual and reducing the size of the individual events.

Del testo un numero così elevato di militari appare sovradimensionato per compiti limitati alla protezione di una sede diplomatica e alla scorta/protezione ravvicinata di personale diplomatico. Il ministero della Difesa britannico aveva infatti riconosciuto l’invio di un reparto di marines a protezione del personale dell’ambasciata la cui consistenza era indicata in 30 militari.

Magowan ha aggiunto che i Royal Marines, oltre a condurre operazioni, sono stati “fortemente coinvolti nell’addestramento di centinaia di militari ucraini per tutta l’estate” mentre ora “abbiamo anche in programma di addestrare i marine ucraini”.

Foto Royal Navy /Royal Marines

 

 

 

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