Dalla Corte brasiliana via libera al Centauro 2: firmato il contratto col CIO

 

 

(aggiornato alle 16,40)

Con una decisione emessa il 9 e resa nota il 14 dicembre, la Corte Superiore di Giustizia o Superior Tribunal de Justiça (STJ) del Brasile ha autorizzato la prosecuzione del processo di acquisto di veicoli blindati da parte dell’Esercito brasiliano, sospendendo la decisione della Corte Regionale Federale della 1a Regione (TRF1) che aveva accolto una richiesta urgente di sospensiva legata ad un’azione popolare, bloccando il programma VBC CAV MSR 8X8, e quindi l’assegnazione del contratto iniziale al Consorzio Iveco Oto Melara (CIO) italiano che aveva vinto la relativa gara con il blindato Centauro 2.

Il processo di acquisto che aveva portato alla scelta del consorzio italiano ed all’invito a siglare il relativo contratto, secondo quanto riportato dalla comunicazione del STJ, è stato messo in discussione da un’azione popolare. A seguito del deposito di quest’ultima, la Corte Regionale della 1° Regione (TRF1) ha concesso la sospensione del processo di acquisizione sulla base del fatto che l’operazione avrebbe raggiunto valori superiori a 5 miliardi di real brasiliani in un momento caratterizzato da tagli alle spese dell’Esecutivo Federale.

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La formalizzazione del contratto internazionale, secondo quanto dichiarato nel comunicato di emissione della decisione, era prevista per lo scorso 5 dicembre e il Governo federale aveva tempo fino al 15 dicembre per impegnare l’importo da pagare nel 2023 per 17.76 milioni di euro.

Il contratto è stato quindi siglato quello stesso giorno: verranno inizialmente forniti 2 esemplari, che secondo quanto risulta ad AD sono stati prelevati dalla produzione per l’Esercito Italiano, a cui seguirà l’acquisizione per i restanti 96 veicoli in consegna secondo lotti graduali, unitamente al necessario trasferimento di tecnologia per produzione locale, supporto logistico integrato, sistemi per l’addestramento ed offset per circa 900 milioni di euro. Gli ordini potenziali per soddisfare il requisito iniziale, sono di 221 esemplari, per un valore complessivo stimato di circa 2 miliardi di euro.

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Secondo il Presidente della STJ, Maria Thereza de Assis Moura, come riportato nella richiesta di sospensione della decisione della Corte Regionale Federale, l’acquisto di mezzi blindati fa parte di una gara pubblica di lungo periodo, supportato da un ampio dibattito tecnico, iniziato dieci anni fa.

“Il progetto in questione – ‘Projeto Forças Armoradas’ – è iniziato nel 2012, quindi più di dieci anni fa, e non è qualcosa di affrettato o redatto all’improvviso. La spesa è stata debitamente inserita nel Piano Pluriennale 2020-2023, approvato Congresso nazionale nel dicembre 2019, e inserito come ‘Investimento prioritario pluriennale'”, ha spiegato il Presidente, riferendosi alle motivazioni della sentenza.

Inoltre, secondo il medesimo Presidente l’acquisto sarà effettuato in un periodo di 17 anni, prorogabile fino al 2040, essendo quindi ‘irragionevole’ l’accusa di ingenti spese in un momento di ristrettezze di bilancio, giustificazione utilizzata per sospendere l’acquisto.

“Contrariamente a quanto affermato nella decisione impugnata, non è prevista l’erogazione immediata dell’importo di 5 miliardi di real brasiliani” ma soltanto la necessità di procedere con l’assegnazione dell’importo di un miliardo di real brasiliani, come “mezzo di conferma del contratto” ed entro il periodo di impegno dello stanziamento di bilancio 2023.

Secondo quanto dichiarato dal medesimo Presidente, “va assicurata la continuità del progetto di riqualificazione del parco (veicoli) militare, non solo perché la decisione impugnata rischia di portare ad un aumento degli importi già stabiliti, con effettivo danno economico per la nazione (Unione)”, ma anche perché la sospensiva concessa compromette la struttura e il piano di Difesa esterna redatti dal Ministero della Difesa e dall’Esercito brasiliano, e la stessa capacità di Difesa nazionale”, che potrebbe causare “un danno inequivocabile all’ordine, alla capacità di sicurezza esterna e alla pubblica economia”.

Nella richiesta rivolta allo STJ per sospendere la decisione della decisione della Corte Regionale Federale della 1a Regione (TRF1), è stato sostenuto che la sospensione del procedimento arreca grave danno all’ordine pubblico e alla sicurezza, in considerazione delle esigenze strategiche dell’Esercito.

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E’ stato ricordato lo sforzo che diversi enti Governativi effettuano per garantire le condizioni di bilancio per l’acquisto dei veicoli blindati. Per il diritto pubblico, i ritardi nella procedura possono causare danni alle casse dello Stato, a fronte di possibili aggiustamenti o risoluzione contrattuale, senza contare l’eventuale lavoro di rifacimento dall’inizio dell’intero processo di acquisto.

Inoltre, sono stati contestato i valori indicati nell’azione popolare e ha affermato che in un primo momento verranno acquistati solo due veicoli blindati. Nell’analizzare il caso, il Presidente Maria Thereza de Assis Moura ha smentito l’associazione tra i tagli alla sanità e all’istruzione nel bilancio e l’investimento per il rinnovo della flotta di veicoli blindati dell’Esercito.

Ha ricordato inoltre che il piano pluriennale con la previsione di questo investimento è stato approvato dal Congresso, essendo impossibile scorporare le spese per indirizzarle ad altre aree. “Le spese impegnate nella categoria ‘Difesa Nazionale’ non possono, per legge, essere dirottate verso nessun altro scopo, per quanto rilevante possa essere, non prestandosi quindi a incidere sulla spesa sanitaria o educativa”, ha affermato.

Foto CIO e Esercito Italiano

 

 

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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