Fincantieri realizzerà la nave oceanografica (NIOM) della Marina
Fincantieri costruirà la nuova Nave oceanografica maggiore (NIOM) della Marina Militare. Lo ha reso noto il 6 dicembre Shipping Italy in base alla considerazione che il gruppo triestino ha ottenuto nella gara per questa commessa un punteggio complessivo di 100/100.
Il contratto avrà un importo 284 milioni di euro di cui 9 milioni in opzione”, pari quindi all’importo massimo che era stato fissato nella gara.
La commessa per la nuova nave oceanografica, destinata a prendere il posto della Ammiraglio Magnaghi (nella foto) ormai prossima alla radiazione, è giunta al termine di un lungo processo, con una gara iniziale che stabiliva una spesa di 281 milioni, poi ridotti a 259 ma che aveva visto il bando andare deserto.
Il nuovo budget messo a disposizione e che Fincantieri si è aggiudicato, sembra aver tenuto conto degli aumenti dei costi delle materie prime e dell’acciaio. La nuova unità navale sarà lunga 105 metri, larga 18, con dislocamento di 5.000 tonnellate, propulsione full electric, velocità massima di 15 nodi, autonomia di 7.000 miglia (a 12 nodi), e 145 posti letto.
Il progetto nell’ottobre del 2020 aveva anche ottenuto un finanziamento da parte della Bei (Banca Europea degli Investimenti), che supporterà con un prestito da 220 milioni di euro la costruzione della nave oceanografica maggiore nonché di due unità più piccole che opereranno nel Mediterraneo. La NIOM e le due navi più piccole dipenderanno dall’Istituto Idrografico della Marina Militare di Genova.
Andata deserta invece la gara la costruzione di una nuova classe di cacciamine (Programma Unità Bonifiche Subacquee – UBoS – nell’immagfine sotto) come spiega ancora Shipping Italy.
La relativa gara – una procedura ristretta avviata lo scorso agosto precisamente per l’acquisizione di una ‘unità navale per bonifiche subacquee’, identificata con la sigla UBoS, e del relativo supporto logistico – è infatti andata deserta “per mancanza di domande di partecipazione appropria”. Possibile che anche in questo caso la Direzione nazionale degli armamenti navali, che aveva approntato il procedimento, possa decidere di rivedere il bando, anche rialzando il budget disponibile, che inizialmente fissato a 35,38 milioni di euro” si legge nell’articolo.
“Più nel dettaglio l’appalto della Difesa, diviso in sei lotti, comprendeva attività che andavano dalla progettazione (3,4 milioni) e fornitura del mezzo (29,4 milioni) ai vari servizi accessori, incluso appunto il supporto logistico. Nella documentazione di gara erano inoltre state indicate alcune delle caratteristiche di massima del mezzo, cui si chiedeva di avere una lunghezza fuori tutto di 50 metri, larghezza di 12, una propulsione di tipo Integrated Full Electric Propulsion, e una dotazione di almeno 24 posti letto”.
Le unità UBoS, che rimpiazzeranno i cacciamine classe Lerici/Gaeta (nella foto sopra), verranno inoltre impiegate per la raccolta di dati ambientali o reperti archeologici gestiti da altri ministeri, università, beni culturali ed enti di ricerca scientifica.
Foto Marina Militare
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