Non decolla il programma per l’aereo da trasporto tattico russo Il-112V
Nikolay Dmitrievich Talikov, vicepresidente del consiglio tecnico-scientifico ed ex capo progettista di Iliyushin PJSC, ha illustrato all’agenzia di stampa russa RIA Novosti le ragioni dei mancati progressi del programma del velivolo da trasporto tattico Iliyushin Il-112V, dovuti secondo le informazioni fornite, alle indagini ancora in corso sulle cause dell’incidente verificatosi nel 2021.
Ricordiamo che il 17 agosto dello scorso anno, nei pressi dell’Aeroporto di Kubinka, si è schiantato al suolo l’unico prototipo volante dell’Iliyushin Il-112V con la morte dei tre membri dell’equipaggio: il pilota collaudatore di prima classe ed Eroe della Russia Nikolai Kuimov, il pilota collaudatore di prima classe Dmitry Komarov (che per inciso erano entrambi impegnati con i voli sperimentali del nuovo regionale Ilyushin Il-114-300) e l’ingegnere collaudatore di volo di prima classe Nikolai Khludeev (nella foto sotto).
Come mostrato sul nostro canale Telegram la causa iniziale dell’incidente è stata certamente l’incendio del turboelica TV7-117ST di tribordo (con una scia di fumo che ha preceduto le fiamme) e la manovra dell’equipaggio che ha tentato di spegnerlo eseguendo un avvicinamento alla pista per la classica procedura, quindi virando a destra pur di allontanarlo dalla zona residenziale; una manovra però che ha causato un rollio eccessivo a dritta col velivolo che si è schiantato al suolo praticamente capovolto e ad alta velocità nella cintura boschiva attorno alla base aerea di Kubinka.
Pochi minuti dopo il tragico incidente Rostech ha comunicato di aver immediatamente istituito una commissione interna con il coinvolgimento di specialisti di istituti di ricerca aeronautica e dell’industria della Difesa per indagare sull’incidente del prototipo dell’Il-112V.
Probabilmente uno degli argomenti più trattati da Analisi Difesa in tutti questi anni di sviluppo sin dal 2015, il primo prototipo dell’aereo da trasporto leggero militare turboelica Il-112V (numero di serie 01-01, numero di coda “01 giallo” e registrazione RF-41400) ha effettuato il suo primo volo presso l’aeroporto della PJSC VASO di Voronezh il 30 marzo 2019. Successivamente i test di volo del prototipo sono stati sospesi per due anni al fine di ridurre il peso dell’aeromobile (tallone d’Achille del prototipo) e inoltre per migliorarne il design generale.
Dopo una lunga pausa durata esattamente due anni il secondo volo è avvenuto il 30 marzo 2021 e secondo i dati noti l’Il-112V ha poi completato circa 15 voli nell’ambito del programma dei test preliminari che sono stati tuttavia – secondo fonti russe apparse lo scorso anno sulla stampa nazionale – ripetutamente afflitti da alcuni guasti ai sistema e problemi ai motori.
Il 13 agosto, infine, il prototipo è volato dall’aeroporto VASO di Voronezh a Zhukovsky per poi partecipare come protagonista speciale al Forum Army-2021 che si sarebbe tenuto proprio a Mosca-Kubinka pochi giorni dopo. Quattro giorni dopo la tragedia che è gravata come un macigno sull’intero progetto.
Appena due mesi dopo, nell’ottobre del 2021, il quotidiano russo Kommersant riportava un’analisi redatta dal Ministero dell’Industria e del Commercio e dell’Interstate Aviation Committee (IAC) che descriveva la causa della catastrofe: incendio al motore di tribordo che ha provocato il cedimento strutturale dell’alettone destro rendendo praticamente impossibile il controllo minimo del velivolo: 45 secondi dopo l’inizio dell’incendio la temperatura nella cavità dell’ala destra ha raggiunto i 600°C gradi provocando così un collasso strutturale del puntone di supporto dell’alettone.
Una temperatura di 650°C risulta critica per il materiale (duralluminio D16) di cui erano fatti i montanti e la maggior parte delle altre parti dell’ala del velivolo, ma già a 600 °C le cerniere che tengono l’alettone destro in posizione abbassata hanno iniziato a perdere elasticità.
Dopo il crollo del montante, l’alettone, che ha permesso ai piloti di bilanciare l’asimmetria e garantire il volo rettilineo dell’aereo, è tornato in posizione neutra e la macchina ha iniziato un rollio eccessivo a destra perdendo quota: sebbene all’inizio la virata sia avvenuta lentamente, l’equipaggio a bordo era ben consapevole che il processo era irreversibile. Secondo Talikov ci sarebbe un secondo esemplare dell’Il-112V tuttavia si tratta di un campione del velivolo destinato esclusivamente ai test di fatica e resistenza.
Rispondendo alla domanda su come starebbe procedendo la realizzazione del terzo e del quarto esemplare dell’Il-112V (cioè delle cellule destinate ai test di volo), Talikov ha risposto dunque che tutto al momento è sospeso poiché il cliente (il ministero della Difesa russo) non ha ancora deciso come procedere.
Allo stesso tempo tuttavia, Talikov si è affrettato a chiarire che non è in discussione un possibile rifiuto del velivolo da parte delle Forze Aerospaziali russe ma per portarlo avanti è necessario stabilire i motivi esatti dello schianto del prototipo: – «Stanno aspettando la risoluzione dei problemi sul disastro considerando che ad oggi l’indagine sta proseguendo.” – ha spiegato Talikov.
Ricordiamo che l’aereo da trasporto militare leggero Il-112V è progettato per il trasporto di personale, armi, equipaggiamento militare leggero e altri carichi con un peso massimo di cinque tonnellate. L’Il-112V nelle intenzioni progettuali dovrà sostituire la flotta An-26 sempre più drammaticamente vetusta; la sua velocità di crociera è di 470 km/h, mentre l’autonomia di volo con un carico massimo è di 1.200 km.
Nell’attesa dell’arrivo sempre più procrastinato dell’Il-112V la Difesa russa avrebbe preso in considerazione persino l’utilizzo più intensivo degli elicotteri da trasporto pesanti Mil Mi-26.
Foto: Iliyushin PJSC
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.