AAA Cercasi armi, munizioni e mezzi russo/sovietici per rifornire l’Ucraina

 

 

Il Marocco avrebbe ceduto 20 dei suoi 148 carri armati T-732B all’Ucraina secondo quanto riferito dal sito di notizie militari Menadefense. Si tratterebbe dei carri acquistati 20 anni or sono in Bielorussia e poi aggiornati in Repubblica Ceca negli stabilimenti di Excalibur, la stessa azienda (nella foto) che oggi si occupa di manutenzione e aggiornamento dei mezzi corazzati di tipo russo/sovietico provenienti da diverse nazioni da fornire all’Ucraina, inclusi i T-72 marocchini.

Il Marocco, che gode di ottimi rapporti militari con Stati Uniti e nazioni europee, avrebbe accettato di contribuire al riarmo dell’Ucraina dopo il vertice di Ramstein del 26 aprile dello scorso anno.

Secondo il sito nigeriano Moneycentral che, in un articolo pubblicato il 24 dicembre 2022 e recentemente ripreso dal webmagazine specializzato sudafricano DefenceWeb, rivelò che l’intesa vedrebbe Stati Uniti e Olanda acquistare 90 T-72B dal Marocco per 95 milioni di dollari più opzioni per altri 30 carri.

Almeno una ventina di tank marocchini sono arrivati in Repubblica Ceca nel dicembre scorso e 70 (più eventuali opzioni) sono previsti in arrivo nel 2023.

Di fatto il Marocco sembra disposto a disfarsi di quasi tutta la flotta di T-72B (come confermerebbe anche la disponibilità a fornire un gran numero di pezzi di ricambio), opzione che induce a ritenere che gli Stati Uniti si possano rendere disponibili a rimpiazzare questi tank con altri M1A1/A2 Abrams, già presenti in quasi 400 esemplari nei ranghi dell’Esercito di Rabat.

MAROC1

Washington cerca di reperire armi russo/sovietiche per gli ucraini in Africa, Asia e America Latina. Il vertice del Comando Sud (US Southern Command) delle forze armate statunitensi, generale Laura Richardson, ha chiesto ai paesi latino-americani che ne dispongono di fornire equipaggiamenti compatibili con quelli in uso in Ucraina.  “Sei Paesi della regione hanno equipaggiamenti militari russi. Gli Stati Uniti stanno cercando di incoraggiare questi sei Paesi a donare equipaggiamento militare russo all’Ucraina e sostituirlo con armi americane”.

Scontato per ora il no del Venezuela ma anche dalla Colombia è giunta una risposta negativa. “La Colombia non si schiera con nessuno, è a favore della pace e nessuna arma russa che si trovi in suolo colombiano finirà in Ucraina”, ha affermato il 24 gennaio il presidente Gustavo Petro in una conferenza stampa a margine del vertice della Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi a Buenos Aires. Un’argomentazione prettamente politica poiché le forze armate colombiane no schierano equipaggiamenti di rilievo di origine russo/sovietica.

Questa la disponibilità di armi russo/sovietiche nelle forze terrestri e aeree dell’America Latina escludendo Nicaragua e Venezuela che per ovvie ragioni di vicinanza con la Federazione Russa non risponderebbero in nessun caso positivamente alla richiesta statunitense:

Perù: 160 tank T-55, 30 obici semoventi D30 da 122mm e 22 lanciarazzi campali multipli da 122 mm Grad. 9 aerei da combattimento Mig 29, 18 aerei da attacco Sukhoi Su-25, 10 elicotteri multiruolo MI-17 e 15 elicotteri da attacco Mi -24

Ecuador: 20 lanciarazzi campali multipli da 122 mm Grad.

Uruguay: 15 veicoli cingolati da combattimento BMP1 e 6 obici semoventi da 122 mm Gvozdika

Guyana: 12 obici da 122 mm D30, 24 mortai da 82mm M42 e 18 mortai da 120mm M1938

 

Leggi anche:

In Repubblica Ceca i lavori di manutenzione e aggiornamento dei T-72 per l’Ucraina

 

 

 

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