Continua il balletto delle cifre circa le perdite russe e ucraine
Diverse fonti continuano a cimentarsi nell’impresa di quantificare le perdite russe ed ucraine nel conflitto in corso ormai da un anno, fornendo numeri molto diversi tra loro e stime di cui è al momento impossibile trovare conferme.
Le perdite delle forze russe nel conflitto in Ucraina potrebbero risultare più limitate rispetto a quanto annunciato da Kiev e dal Pentagono se si dimostrassero veri i dati (dettagliati fino ai corpi di appartenenza dei singoli militari) raccolti su fonti aperte da Mediazona, sito d’informazione russo legato all’opposizione al Cremlino.
Insieme alla BBC, Mediazona valuta in 13.030 i caduti russi dal 24 febbraio 2022 al 2 febbraio (erano 12.538 al 27 gennaio), tra i quali 924 riservisti, 855 contractors del Gruppo Wagner, 1.665 (quasi il 15% delle perdite totali) ufficiali inclusi 4 generali e 54 colonnelli.
Perdite a cui aggiungere, secondo la stessa fonte, poco più di 6mila combattenti ucraini delle due repubbliche secessioniste filorusse.
Anche se il numero di caduti reali fosse circa il doppio, cioè intorno ai 26 mila uomini, come stimano Mediazona e BBC, si tratterebbe di un prezzo di sangue rilevante, cui aggiungere circa 90 mila feriti ma molto inferiore alle stime ucraine, britanniche e statunitensi che a gennaio 2023 valutavano pubblicamente tra i 100 mila e i 133 mila i caduti russi.
Secondo l’intelligence giapponese i dati raccolti con gli Stati Uniti e l’Europa rivelano che più di 20 generali russi sono stati uccisi in guerra. Un numero “incredibilmente alto” per il generale in pensione Kiyofumi Iwata, ex capo di stato maggiore della Difesa giapponese.
Iwata attribuisce il numero insolitamente alto di generali uccisi alla superiorità della guerra informatica dell’esercito ucraino che ha consentito a Kiev di conoscere le loro posizioni. I media britannici avevano riferito a giugno che in Ucraina erano morti almeno 10 generali russi.
Una fonte turca ha riferito il 25 gennaio di disporre di dati sulle perdite in uomini e mezzi tra il 24 febbraio 2022 e il 14 gennaio 2023 attribuiti alle valutazioni del Mossad israeliano. Difficile trovare riscontri o conferme circa la fonte dei dati resi noti che forniscono un quadro ancora più grave, soprattutto circa le perdite ucraine.
La Russia avrebbe perduto 23 aerei, 56 elicotteri, 200 UAV, 889 carri armati e veicoli da combattimento cingolati e ruotati, 427 sistemi d’artiglieria, 12 sistemi missilistici di difesa aerea e un numero di caduti pari a 18.480 e 44.500 feriti più 323 prigionieri.
L’Ucraina invece avrebbe perso 302 aerei, 212 elicotteri, 2.750 UAV, 6.320 carri armati e veicoli da combattimento cingolati e ruotati, 7.360 sistemi d’artiglieria e 497 sistema missilistici di difesa aerea mentre i morti sarebbero circa 157.000 morti con 234.000 feriti e 17.230 prigionieri.
Secondo questi dati nel complesso sarebbero stati quindi neutralizzati circa 400 mila soldati ucraini (tra Forze Armate, Guardia Nazionale e Territoriale) mentre al loro fianco sarebbero caduti 234 consiglieri militari anglo-americani e 2.458 combattenti provenienti da paesi della NATO (Germania, Polonia, Lituania, …) mentre i volontari stranieri rimasti uccisi sarebbero ben 5.360.
Ogni dato numerico fornito circa le perdite in questo conflitto va preso ovviamente con cautela ma giova ricordare le polemiche scoppiate a Kiev a fine novembre dopo che il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, si fece scappare in un video (poi tagliato in questo passaggio) che gli ucraini avevano perduto oltre 100 mila militari in questo conflitto.
Rettifiche e smentite successive non tolsero i dubbi circa la veridicità di tali perdite.
Dal canto loro le autorità ucraine hanno riferito ieri, nel bollettino giornaliero dello Stato maggiore di Kiev, che nelle ultime 24 ore erano stati uccisi 900 militari russi per un totale di oltre 130 mila dal 24 febbraio 2022.
Sempre ieri l’analista Jakub Janovsky, che contribuisce al blog militare olandese Oryx (considerato dai russi filo-ucraino e non attendibile) ha riferito che “la Russia ha iniziato la guerra con circa 3mila carri armati operativi” ed ora ci sono “buone possibilità che ne abbia persi metà”. Secondo uno studio del blog, dal 24 febbraio dello scorso anno almeno mille tank russi sono stati distrutti, 544 sono stati catturati, 79 danneggiati e 65 abbandonati.
Secondo Oryx l’esercito ucraino ha perduto 459 carri armati, meno di quelli che ha catturato ai russi e meno di quelli che sono stati finora consegnati a Kiev o che verranno forniti nei prossimi mesi dagli alleati della NATO.
Foto: Fausto Biloslavo, Ministero della Difesa Ucraino e Telegram
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