Le reti logistiche bielorusse a supporto delle operazioni russe in Ucraina

 

 

Fonti aperte evidenziano come la Russia possa scatenare sui fronti ucraini nuove offensive, oltre a quelle già in atto bel Donbass. Mentre gli ucraini temono nuove puntate su Kiev, diversi analisti vedono conferme dell’apertura di un fronte anche a Nord lungo i confini bielorussi.

L’intelligence ucraina ritiene che la primavera e l’inizio dell’estate del 2023 saranno decisive per la guerra e ha confermato di aver rilevato alcuni indicatori che mostrano come le truppe russe si stiano riorganizzando in preparazione di una “grande offensiva”.

I servizi segreti di Kiev ha inoltre ribadito che è probabile che le forze russe lancino un attacco da tre Fronti contemporaneamente: dalla Bielorussia; dall’est dell’Ucraina e dalla Crimea.

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Come noto, la logistica dell’Esercito Russo è organizzata intorno al trasporto su rotaia. In tale contesto gli ucraini per impedire l’afflusso di soldati, armi e materiali russi e bielorussi in Ucraina nella citata offensiva, hanno ravvisato la necessità di creare dei punti di rottura alla rete ferroviaria lungo i confini, anche quelli con la Bielorussia.

In altre parole, gli ucraini potrebbero passare dall’attuale scartamento sovietico (1520 mm) a quello europeo (1435 mm) su tutti i segmenti (50-100 km) della rete ferroviaria ucraina che collegano questi confini ai vari centri regionali.

In questo modo si creerebbe una rete ferroviaria regionale che permetterebbe agli abitanti degli “oblast” di confine di continuare a beneficiare del servizio, costringendo allo stesso tempo l’aggressore russo a utilizzarlo solo al prezzo di costose rotture di carico (in sostanza i russi sarebbero costretti a scaricare le merci da un treno e ricaricarle su un altro treno con materiale rotabile a scartamento europeo),

Il primo passo sarebbe quello di far trasformare dalla Società Ferroviaria Ucraina le linee che collegano il confine bielorusso alle città ucraine di Rivne, Korosten e Chernihiv e quelle che collegano il confine russo a Konotop, Charkiv, ecc. Finché l’Esercito Ucraino non disporrà di risorse antiaeree e di contro-artiglieria sufficienti a garantire un’efficace protezione del personale che opera in queste zone di confine, i lavori di trasformazione degli ultimi chilometri, che sono ancora nel raggio d’azione dell’artiglieria russa (30 chilometri), potrebbero limitarsi allo smantellamento dell’infrastruttura esistente.

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In una seconda fase, altri tratti attualmente situati nelle zone occupate dall’esercito russo potrebbero, dopo la loro liberazione da parte delle forze armate ucraine, essere modificati: dal confine russo alle località ucraine. Un tale progetto avvierebbe anche la tanto necessaria modernizzazione della rete ferroviaria ucraina, iniziando non dalle linee che collegano le principali città del Paese ma da quelle che collegano le regioni periferiche a una serie di centri regionali.

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I russi e i relativi trasporti, oltre alle Forze Armate Ucraini hanno come nemici molti ferrovieri Bielorussi.  Infatti, quando il 4 marzo l’Unione internazionale delle Ferrovie – UIC- ha comunicato di aver escluso gli Enti Ferroviari Statali Russo e Bielorusso da tutte le attività dell’associazione internazionale, esprimendo al contempo pieno appoggio alla consociata ucraina, i ferrovieri bielorussi avevano già da giorni dato prova di una solidarietà senza compromessi, mettendo in atto la loro “guerra partigiana” di sabotaggio alle infrastrutture del proprio paese, per impedire il trasporto di truppe, munizioni e rifornimenti all’esercito russo che invadeva l’Ucraina.

Con cadenza regolare si susseguono in Bielorussia cortocircuiti, incendi ai quadri elettrici di segnalazione ferroviaria che interrompono il funzionamento dei semafori e degli scambi lungo la rete ferroviaria, furti di trasformatori dagli armadi di controllo elettrici e altri sabotaggi che costringono i treni, nel migliore dei casi, a viaggiare ad una velocità di 15-20 chilometri orari.

Inoltre, l’Ente Ferroviario Ucraino, si è rivolto più volte ai ferrovieri bielorussi, chiedendo di fare tutto ciò che è possibile, con le parole e con l’azione, per ostacolare l’afflusso di truppe e mezzi russi nel paese e pure di quelle bielorusse che trasferiscono equipaggiamenti e reparti ai confini con l’Ucraina.

 

Esigenze logistiche di trasporto

I russi, come alla vigilia della prima invasione mel dicembre 2022, hanno cominciato a trasferire convogli di mezzi da combattimento in Bielorussia. Questo video (dal quotidiano Repubblica via Twitter) mostra un treno con i materiali di un Gruppo da Combattimento con moderni tank T-90 e l’ultima versione dei T72.

Il secondo treno invece è carico di tank appartenenti a versioni meno recenti di T-72. L’ultimo invece trasporta apparati che sembrano nuovi di zecca: semoventi contraerei Tor M2K, destinati a proteggere le colonne corazzate dagli attacchi di aerei, elicotteri e droni.

In uno dei filmati la propaganda di Mosca ha oscurato lo sfondo, per impedire di geolocalizzare la posizione. Un altro video invece è stato ripreso dall’opposizione bielorussa. Numero e qualità dei veicoli sembra confermare l’allerta per i piani di una possibile offensiva russa da nord: un drammatico replay di quanto accaduto nel febbraio 2022.

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Per definire le esigenze di trasporto analizziamo dal punto di vista operativo cosa è avvenuto e cosa potrà avvenire per capire quali mezzi da combattimento saranno utilizzati dai russi.

Come sostengono alcune fonti, in primavera o a fine febbraio inizierà una battaglia a tutto campo in cui i russi cercheranno di ottenere un vantaggio decisivo, utilizzando armi combinate – fanteria meccanizzata -corazzata, artiglieria, potenza aerea e forse operazioni anfibie per superare le posizioni fisse.

Si presume che l’equipaggiamento in via di trasferimento dalla Russia via ferrovia, sarà destinato al supporto delle forze concentrate in Bielorussia e nelle regioni confinanti con l’Ucraina.

I mezzi risultano, da fonti giornalistiche, prevalentemente trasportati su carri merci tipo pianale di lunghezza di 20 metri di cui la Russia ha una disponibilità di 70.000 unità mentre dispone di 130.000 carri merci di varia tipologia. Tali treni si spostano verso Ovest dalla Siberia orientale e dall’Estremo Oriente. Per quanto riguarda il trasporto di un singolo Reggimento Carri russo si evidenzia che è costituito da tre battaglioni ognuno con 31 tank: pertanto per trasportare i 93 tank del reggimento carri (due per ogni pianale) necessitano 47 carri pianali.

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Il treno di pianali di lunghezza di circa un chilometro sarà composto anche da quattro locomotori due in testa e due in coda diesel ed elettriche per far fronte anche a eventuali disfunzioni o guasti all’alimentazione elettrica.

In particolare, vengono trasportati nelle regioni occidentali russe camion militari, cisterne di rifornimento carburanti, carri armati, blindati, lanciarazzi campali multipli e sistemi missilistico antiaerei. Inoltre, si presume che il personale militare (si parla di 200.000 riservisti ora in addestramento) si muove insieme all’equipaggiamento nelle carrozze ferroviarie passeggeri di cui le ferrovie russe hanno una grande disponibilità, anche di carrozze letto e carrozze cuccetta.

Non è possibile stabilire il numero esatto del personale e dei mezzi militari in via di trasferimento. I dati che si conoscono, tratti da fonti aperte, sull’entità numerica dei mezzi  a disposizione dei russi prima della guerra sono: 2.800 carri armati da combattimento (circa 16.500 di riserva), 5.160 veicoli di combattimento della fanteria (più circa 19.500 di riserva), 6.100 mezzi corazzati di trasporto truppe (più circa 18.000 di riserva), 1.610 mezzi di artiglieria semovente (più circa 4.260 di riserva), 150 pezzi di artiglieria trainata (più 12.415 mezzi di riserva), 1.352 lanciarazzi multipli e 2.531 sistemi missilistici terra-aria.

 

Infrastrutture: Rete Trasporti

Rete Ferroviaria

Sul territorio bielorusso, grande due terzi dell’Italia si diramano circa 5.600 km di ferrovia. Non sono molti ma si deve tener conto di alcuni fattori:

  • in Bielorussia. la maggior parte del territorio è coperto da foreste con piccoli villaggi, quindi con una densità abitativa piuttosto bassa.
  • il sistema di trasporto è costituito da una rete che comunque serve tutti i suoi centri urbani, anche con varie reti terminali. La zona dove la situazione e un po’ all’abbandono (e non solo sul fronte ferroviario) è quella a sud di Mozyr, vicino al confine ucraino ed a Chernobyl. La tratta è stata mozzata ed il collegamento diretto con Kyiv avviene via Gomel (seconda città bielorussa con 503.000 abitanti).
  • la trazione di quasi tutta la rete è elettrica e lo scartamento è quello “russo”, ossia di 1.524 mm, con operose procedure di cambio-carrelli, soprattutto nella stazione di Brest Tsentralnaja, che si trova su una direttrice molto importante nell’ambito delle linee internazionali: La Berlino- Varsavia- Mosca.

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Di treni Alta Velocità non se ne parla, la rete si regge sui treni espresso che alle volte percorrono enormi tratte internazionali. Molto vivido è il trasporto merci, basti pensare alla lunghezza dei convogli ed alle dimensioni dei vari parchi deposito. Riguardo i trasporti urbani su ferro sia metrò che tram sono presenti a Minsk, mentre non mi risultano reti tranviarie nelle altre città.

Buone reti filoviarie (presenti anche nella capitale) si sono preservate negli altri capoluoghi quali Gomel, Vitebsk, Brést, Grodno E Mogilev, nonché (quasi certamente) a Baranovici, Pinsk, Bobrujsk, Borisov, Soligorsk, Mozyr, Orsha e forse anche a Lida, Polozk E Novopolozk.

 

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(Mappa della Bielorussia con rete stradale e ferroviaria)

 

Rete Trasporti Ferroviari

 

Lunghezza Rete Ferroviaria Scartamento (distanza fra i binari) Collegamento a Reti Estere Contigue

 

5600 km di linee ferroviarie pubbliche gestite dalla Belorusskaja železnaja doroga.

 

scartamento “largo russo” (1520 mm): 5480 km, dei quali elettrificati 1264 km (1237,6 km – AC 25 kV e 27,5 kV; 26,4 km – DC 3,3 kV).

 

senza cambio di scartamento: Lettonia, Lituania, Russia e Ucraina.

con cambio di scartamento (1524/1435 mm): Polonia.

 

 

 

Rete Stradale

 

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(Principali Strade in Bielorussia)

 

Rete Stradale

Strade pubbliche: in totale 93.055 km, tutte asfaltate

Strade Europee Strade Maestre
La Bielorussia è attraversata da 5 corridoi Europei:

E28;

E30;

E85;

E95;

E271 (interamente in Bielorussia, da Minsk a Homel’).

 

La Bielorussia ha una rete di strade maestre, spesso con caratteristiche di Superstrada a 4 corsie:

M1: confine con la Polonia a BrėstMinsk (611 km);

M2: MinskAeroporto internazionale di Minsk (34 km);

M3: MinskVicebsk (253 km);

M4: Minsk – Smilovichi – Chervyen’ – BerazinoMahilëŭ (182 km);

M5: MinskHomel’ (282 km);

M6: MinskLidaHrodna – confine con la Polonia (262 km);

M7: Minsk – confine con la Lituania a Kammeny Log (139 km);

M8: confine con la Russia a Ezerische – confine con l’Ucraina a Nowa Huta (456 km);

M9: anello intorno a Minsk (56 km);

M10: confine con la RussiaKobryn (526 km);

M11: confine con la Lituania a Benyakoni – intersezione con la P2 a Byten (186 km);

M12: Kobryn – confine con l’Ucraina a Mokrany (55 km);

M14: anello esterno intorno a Minsk (47 km operativi, 160 in fase di costruzione);

Sono inoltre presenti almeno un centinaio di strade locali, nominate con le sigle da P1 a P130.

 

Trasporto Pubblico Urbano

Trasporto Pubblico Urbano

Tutte le città principali di Bielorussia hanno le reti di trasporto pubblico ben sviluppati. La priorità attuale è lo sviluppo di trasporti elettrici (metropolitana, tram, filobus IMC, bus elettrici).

Metropolitane

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Tranvie

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In Bielorussia una rete metropolitana è presente solo nella capitaleMinsk. La rete comprende 3 linee e 33 stazioni esistono sistemi tranviari nelle città di MinskMazyrNavapolatsk e Vitebsk.
Filovie

 

I primi bifilari sono stati installati nel 1952 a Minsk; poi sono sorte altre reti filoviarie a Homel’ (1962), Mahilëŭ (1970), Hrodna (1974), Babrujsk e Vicebsk (1978), Brėst (1981)
Autolinee
In tutte le zone abitate sono presenti aziende pubbliche e private che gestiscono trasporti urbani, suburbani, interurbani e turistici esercitati con autobus. A Minsk l’operatore principale Minsktrans usa 80 bus elettrici (32 singoli E321 e 48 snodati E433)

 

Idrovie

Sono presenti 2500 km di acque potenzialmente navigabili, ma di fatto scarsamente usate, perché poco profonde o situate ai confini del paese.

 

Trasporti aerei

Il territorio di Bielorussia è coperto da una rete di aeroporti. L’aeroporto principale è l’Aeroporto Nazionale di Minsk che serve tutti i voli regolari di Belavia e compagnie straniere. Gli aeroporti servono i voli charter sono Homel’, Mahilëŭ, Vicebsk, Hrodna e Brėst.

 

Aeroporti

In totale 65:

  1. a) con piste di rullaggio pavimentate: 33 (al 2017)
  • oltre 3047 m: 1
  • da 2438 a 3047 m: 20
  • da 1524 a 2437 m: 4
  • da 914 a 1523 m: 1
  • sotto 914 m: 7
  1. b) con piste di rullaggio non lastricate: 32 (al 2019)
  • oltre 3047 m: 1
  • da 2438 a 3047 m: 0
  • da 1524 a 2437 m: 1
  • da 914 a 1523 m: 2
  • sotto 914 m: 28

 

Foto Ministero della Difesa Russo

 

Mario PietrangeliVedi tutti gli articoli

Generale (Riserva), nato a Gubbio. Ufficiale dell'Arma del Genio dell'Esercito, è entrato all'Accademia Militare di Modena nell'ottobre 1978, ha conseguito una laurea in Scienze con il relativo Master presso l'Università di Torino e la Laurea in Scienze Diplomatiche e Internazionali presso l'Università di Trieste. Ha comandato il Reggimento Genio Ferrovieri a Castelmaggiore (BO) e il Distretto Militare di Como (Caserma De Cristoforis). Nel 1999 in occasione del centenario del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani ha ricevuto un premio per uno studio sui "Materiali Ferroviari Metallici Scomponibili" realizzato con l'Ingegnere Michele Antonilli.

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