Rheinmetall propone il nuovo tank Panther KF51 all’Ucraina

 

 

Il colosso della difesa tedesco Rheinmetall propone di ricostituire le forze corazzate ucraine costruendo in un nuovo stabilimento in territorio ucraino il tank Panther KF-51, presentato lo scorso anno al salone francese Eurosatory.

L’amministratore delegato Armin Papperger in un’intervista rilasciata al quotidiano Handelsblatt ripresa in Italia dall’agenzia di stampa Nova,  si è detto pronto a costruire una fabbrica per produrre i carri armati Panther KF51 in Ucraina a condizione di ottenere il via libera del governo federale tedesco e che la guerra sia finita.

Papperger sostiene di poter avviare le consegne del nuovo carro in 15/18 mesi e ha evidenziato la necessità di procedere alla costruzione del nuovo tank per far fronte alle difficoltà degli eserciti europei a fornire ancora propri carri armati all’Ucraina. Gli Stati europei “non possono fare a meno dei propri carri armati per l’Ucraina, in quanto hanno i depositi vuoti”.

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L’Ucraina sarebbe il cliente di lancio del KF-51 il cui nome evoca il Panzer V Panther protagonista della Seconda guerra mondiale.

Papperger sostiene che Kiev avrebbe espresso la volontà di dotare il suo esercito del Panther abbinato al veicolo da combattimento per la fanteria KF-41 Lynx (nella foto sotto) che Rheinmetall, in gara in Australia, USA, Grecia e Iraq e che è già stato acquisito dall’Ungheria

Circa le forniture all’Ucraina di tank vecchi di cui Rheinmetall ha ripristinato le condizioni operative, Papperger ha dichiarato che nel 2023 potranno venire consegnati 20 carri armati Leopard 1A5, radiati dall’esercito tedesco oltre 20 anni or sono.

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“Attualmente, siamo in trattative con l’Ucraina e il governo federale per redigere il contratto e, quando sarà completato, potremo rendere operativi e consegnare 20 Leopard 1 quest’anno” aggiungendo che Rheinmetall “può consegnare all’Ucraina 15 Leopard 2 dopo averli ammodernati. Al momento, dal lato dell’industria, non abbiamo da offrire molto altro che possa essere fornito rapidamente”.

Difficile credere che Papperger si esponga su un tema così delicato senza essersi coordinato con il governo di Berlino, così come è facile ipotizzare che il tema delle future forniture di nuovi mezzi alle forze ucraine sia stato al centro del recente summit tra Volodymyr Zelensky, Emmanuel Macron ed Olaf Scholz (da cui è stata esclusa l’Italia).

La proposta di offrire la coppia Panther /Lynx all’esercito ucraino, al pari del dibattito sugli aerei da combattimento occidentali, apre di fatto la gara per il riequipaggiamento post bellico delle forze armate ucraine con equipaggiamenti standard NATO. Un business per l’industria della Difesa che verrà inevitabilmente finanziato dalla UE, dagli Stati Uniti e dai partner europei dell’Alleanza Atlantica in una prospettiva che vedrà le nazioni disposte a offrire maggiori fondi incassare le più importanti commesse industriali.

Foto Rheinmetall

 

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Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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