Rivelazioni giornalistiche: gli Stati Uniti hanno fatto esplodere i gasdotti Nord Stream

 

La distruzione dei gasdotti sottomarini Nord Stream nel Mar Baltico è stata un’operazione segreta ordinata dalla Casa Bianca e portata avanti dalla CIA secondo quanto rivelato dal blog del giornalista investigativo americano (Premio Pulitzer) Seymour Hersh.

Lo scorso giugno sommozzatori dell’US Navy, utilizzando come copertura l’esercitazione militare della NATO “BALTOPS 22”, in atto in quell’area, hanno piazzato esplosivi innescati a distanza lungo gli oleodotti Nord Stream e Nord Stream 2 che sono stati fatti detonare tre mesi dopo.

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Hersh (nella foto a lato) – le cui rivelazioni sono state riprese da alcuni media internazionali – cita una fonte con diretta conoscenza della “pianificazione operativa”, ma riporta anche la smentita della Casa Bianca e della CIA.

“Questo è completamente falso e una totale invenzione”, ha commentato Adrienne Watson, una portavoce della Casa Bianca. “Questa affermazione è completamente e totalmente falsa”, le ha fatto eco Tammy Thorp, un portavoce della Cia.

“La decisione di Biden di sabotare i gasdotti è arrivata dopo più di nove mesi di dibattiti altamente segreti all’interno del gruppo della sicurezza nazionale di Washington”, dibattiti che si sono concentrati, dice Hersh non sul “se” portare a termine questa missione ma “su come portarla a termine senza la possibilità che si avesse la minima idea di chi fosse il responsabile.

Nel dicembre del 2021, due mesi prima che i primi carri armati russi entrassero in Ucraina, Jake Sullivan convocò la riunione di una nuova task force composta da uomini e donne dello Stato maggiore interforze, della CIA e dei dipartimenti di Stato e del Tesoro” e “nel corso dei successivi numerosi incontri, i partecipanti discussero le opzioni per un attacco”. Il giornalista elenca le diverse proposte.

“La Marina propose di utilizzare un sottomarino appena commissionato per assaltare direttamente l’oleodotto. L’Air Force di lanciare bombe con innesco ritardato e a distanza”, la CIA sottolineò “la necessità di segretezza”.

La fonte citata dal giornalista ha sottolineato che più volte negli incontri venne messo in chiaro che l’attacco non doveva essere riconducibile agli Stati uniti, perché altrimenti sarebbe stato “un atto di guerra”. Probabilmente non solo nei confronti della Russia ma soprattutto della Germania che si è vista privata delle più importanti vie di approvvigionamento energetico, peraltro al momento dell’esplosione non utilizzate.

Secondo la ricostruzione di Hersh la soluzione maturò all’inizio del 2022 quando la CIA affermò di avere “un modo per far saltare in aria i gasdotti”. Hersh ricorda poi che il 7 febbraio, Biden, dopo l’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz disse: “Se la Russia invade . . . non ci sarà più un Nord Stream 2. Porremo fine a tutto ciò”.

“Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti nell’esplosione del Nord Stream”, ha detto un portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti all’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

Foto: TV Danese e Institute for Policy Studies

 

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