Gli ultimi aggiornamenti sulle forniture di armi all’Ucraina

 

 

Dopo un lungo dibattito che ha occupato a lungo le prime pagine dei giornali e le aperture dei TG in Italia e in Europa, i dati più recenti sembrano confermare che il numero di carri armati occidentali che l’Ucraina riceverà nelle prossime settimane resta limitato mentre la gran parte dei tank che entro l’anno si prevede raggiungano le brigate ucraine sarà costituito da T-72 di diverse versioni, raccolti presso diversi eserciti dall’Est Europa al Marocco (nella foto sotto un esemplare marocchino, ex bielorusso, ammodernato in Repubblica Ceca), aggiornati e dotati di corazzature reattive per lo più in Repubblica Ceca e infine consegnati a Kiev.

La lista aggiornata dei tank in consegna da questo mese a fine anno dovrebbe includere circa 800 carri armati dei quali meno di un terzo di costruzione occidentale:

– 31 M1A2 Abrams dagli Stati Uniti

– 14 Challenger 2 (altri 14 previsti in un secondo tempo)

– 21 Leopard 2A6

– 86 Leopard 2A4

– 100 Leopard 1A5

– 550 T-72 di varie versioni (inclusi i PT-91 Twardy polacchi) di cui oltre 200 già trasferiti nelle ultime settimane

Negli ultimi giorni la Svezia ha reso noto che raddoppierà i tank Leopard 2 offerti con altri 10 esemplari e la  Spagna fornirà altri 10 Leopard 2A4  in due lotti (6 +4) . Il ministro della Difesa Margarita Robles ha annunciato che si è conclusa in Spagna la fase di addestramento all’uso dei Leopard che ha coinvolto 55 militari ucraini (nella foto qui sotto) 10 equipaggi e 15 conduttori.

La Svezia ha inoltre annunciato di aver raggiunto un accordo per la vendita di 14 obici semoventi a lungo raggio Archer al Regno Unito che li donerà all’Ucraina insieme 18 obici AS 90 appartenuti al British Army. Altri 8 Archer verranno ceduti direttamente da Stoccolma a Kiev.

Sul fronte aeronautico dopo il via libera alla cessione dei Mig 29 slovacchi e polacchi all’Aeronautica Ucraina, velivoli che verranno sostituiti in Polonia dai caccia leggeri sudcoreani F/A-50 e dagli F-35 mentre in Slovacchi è atteso l’arrivo dei primi F-16.

In tutto dovrebbero essere 24/33 i Mig 29  (nella foto sotto un velivolo dello stesso tipo ucraino appartenente alla 40a Brigata Aerea armato con missili aria-aria a corto raggio R-73) ceduti agli ucraini alcuni dei quali verranno con ogni probabilità cannibalizzati per recuperare pezzi di ricambio.

Ieri in un’intervista all’emittente televisiva nazionale bulgara il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Yuriy Sak ha esortato Sofia a cedere i suoi 11 Mig 29 (nella foto sotto),  due dei quali biposto da addestramento.

n terra come in cielo il grosso degli aiuti proveniente dalle nazioni aderenti alla NATO è quindi ancora costituito da mezzi di tipo russo-sovietico sia perché gli ucraini sono già addestrati al loro impiego sia perché l’Occidente ha già esaurito ormai la lista delle armi e dei mezzi cedibili senza indebolire troppo le proprie forze armate.

In futuro, certo a guerra finita, dovrà essere finanziato il riequipaggiamento delle forze di Kiev su mezzi e armamenti standard NATO e diverse nazioni stanno già facendosi avanti con programmi di addestramento e progetti. Se la tedesca Rheinmetall prevede di realizzare in Ucraina uno stabilimento per la produzione di carri armati KF-51 Panther, piloti di aerei da combattimento sono già in addestramento (sembra solo sui simulatori per ora) negli Stati Uniti ma anche la Francia ha accettato di addestrare piloti ucraini all’impiego dei caccia Dassault Mirage 2000, ormai in fase di sostituzione con i Rafale, e che potrebbero venire ceduti a Kiev.

Anche in campo navale è cominciata la corsa per inserirsi nel business della riorganizzazione della Marina Ucraina. Londra (che ha già fornito droni subacquei e di superficie, elicotteri e addestramento alla Marina di Kiev)  ha già fatto sapere che cederà un paio di cacciamine in radiazione dalla Royal Navy e lo stesso farà l’Olanda che il 15 marzo ha reso noto che i cacciamine verranno consegnati agli ucraini nel 2025, quando verranno sostituiti dalle nuove unità in costruzione. L’addestramento dell’equipaggio ucraino in Olanda inizierà già quest’anno.

L’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (SIPRI) nel suo ultimo rapporto sul mercato degli armamenti attribuisce all’Ucraina il rango di terzo importatore su scala globale nel 2022.

Nel periodo 2018-2022 l’Ucraina occupa il 14mo posto tra i paesi che hanno importato più equipaggiamenti militari balzando al terzo posto l’anno scorso dopo l’attacco russo del 24 febbraio e il successivo l’afflusso di massicci aiuti militari occidentali.

Foto: Ministero Difesa Ucraino, Ministero Difesa Bulkgaro, @Kariumat e Telegram

 

 

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