Germania: meno export militare e reclutamenti, più armi e munizioni all’Ucraina

 

 

Nei primi tre mesi del 2023, il governo tedesco ha approvato un numero di licenze di esportazione di armi leggermente inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo i dati preliminari comunicati dal ministero dell’Economia, il valore delle consegne autorizzate da gennaio a marzo ammonta a 2,4 miliardi di euro. Nel primo trimestre del 2022, la cifra era stata di 2,88 miliardi di euro.

Negli scorsi mesi per l’Ucraina sarebbero state concesse licenze di esportazione per un valore di oltre 497 milioni di euro. Una quota superata solo dall’export verso l’Ungheria, con circa 765 milioni di euro. Il ministero sottolinea che quasi il 90% del valore totale delle autorizzazioni per l’export militare ha riguardato paesi partner, non solo Ue e Nato, ma anche stati come Giappone, Svizzera, Corea del Sud e Ucraina. Importante anche l’export verso il Niger (soprattutto per velivoli di sorveglianza delle frontiere) ed Emirati Arabi Uniti (attrezzature per la protezione contro armi chimiche).

Intanto in Germania continua il dibattito sui problemi legati all’insufficienza e inefficienza di mezzi, armamenti e munizioni oltre che al calo dei reclutamenti, come ha riferito in febbraio il Commissario parlamentare tedesco per le forze armate (una sorta di difensore dei diritti dei militari ), Eva Högl (SPD) definendo “irraggiungibile” il piano per aumentare gli organici.

“Il ministero della Difesa sta perseguendo l’obiettivo di far crescere la Bundeswehr dagli attuali 183.000 soldati a 203.000 entro il 2031”, ha affermato Högl ma “lo vedo come irraggiungibile”. Högl ha affermato che il problema principale è stato l’elevato tasso di abbandono delle reclute, nonché un ampio ritardo tra quanti manifestano interesse a entrare nelle forze armate e il centro di reclutamento della Bundeswehr che per rispondere alle domande di arruolamento necessita a volte anche di un anno.

“La sfida con il personale è ancora maggiore che con il materiale”, ha ammesso Högl ricordando che il ministro della Difesa Boris Pistorius ha dichiarato di prevedere che le carenze di fondi ed equipaggiamenti per la Bundeswehr continueranno oltre il 2030 confermando che la Germania invierà materiale militare prelevato dalle proprie scorte in Ucraina.

Berlino ha riferito l’11 aprile  di aver trasferito un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev comprendente 8 droni da ricognizione, altri 23.520 proiettili  da 40 mm, 8 sistemi di antenne mobili, 8 autocarri Zetros (60 in totale) e 4 veicoli corazzati per il Genio Pionierpanzer 2A1 Dachs. Forniture che si aggiungono a quelle giunte a Kiev in marzo che hanno compreso  3 Dachs, mitragliatrici,, pezzi di ricambio per mezzi corazzati, munizioni da 155 mm, razzi per il sistema campale MLRS MARS II (nella foto sopra) e veicoli cingolati da combattimento Marder.

Dal gennaio 2022 al 3 aprile 2023 la Germania ha fornito all’Ucraina oltre 2,7 miliardi di euro in aiuti militari, secondo il governo tedesco. Il 29 marzo la Germania ha approvato ulteriori aiuti militari per un valore di 12 miliardi di euro, di cui 3,2 miliardi nel 2023, oltre a linee di credito per 8,8 miliardi di euro che saranno stanziate tra il 2024 e il 2032.

Foto Bundeswehr

 

 

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