La performance delle munizioni circuitanti russe Lancet nel conflitto ucraino
Nonostante la stampa occidentale abbia focalizzato la sua attenzione sui droni di fabbricazione iraniana Shahed (nominati Geran in russo), le munizioni vaganti o “droni kamikaze” di fabbricazione russa stanno avendo un considerevole impatto sulla guerra in Ucraina consentendo alle truppe di Mosca di attaccare sistemi d’arma quali radar e pezzi d’artiglieria.
I droni kamikaze com’è noto sono armi monouso, sistemi aerei senza equipaggio che si dirigono contro i loro bersagli esplodendo all’impatto; sono considerati i mezzi più efficaci per attaccare bersagli stanziali, mentre se il bersaglio si allontana dalla sua posizione originale la possibilità di colpire il bersaglio si riduce notevolmente tanto più è maggiore la sua velocità.
Il gruppo di intelligence open source (OSINT) olandese “Oryx” ha dichiarato lo scorso 4 marzo che sono stati registrati almeno 100 colpi di droni kamikaze russi andati a segno su obiettivi ucraini citando un elenco di obiettivi ucraini visivamente confermati come distrutti, danneggiati o colpiti dalle munizioni russe realizzate dalla ZALA Aero Group, i droni Kub e Lancet, includono sistemi di difesa aerea, moderni veicoli da combattimento di fabbricazione ucraina e sistemi di artiglieria forniti dall’Occidente ma anche cannoni, carri armati, obici semoventi, sistemi radar, piccole imbarcazioni, etc.
Fonti ucraine citate dal canale militare russo Rybar riportano invece più di 200 attacchi compiuti con Lancet 1 e Lancet 3 andati a segno colpendo soprattutto obici trainati M777 statunitensi (nel video sotto). Il comando ucraino ritiene che al momento i Lancet siano utilizzati solo dalle forze speciali e dai reparti esploranti e evidenzia come il loro impiego sia concentrato soprattutto nelle ore notturne.
Poiché il drone viene guidato verso il bersaglio utilizzando altri droni del tipo ricognitori tattici come gli Orlan-10 e Orlan-30, non solo è molto difficile rilevarli in anticipo mentre si avvicinano in picchiata sul bersaglio ma è altrettanto complicato disturbarne il canale di controllo radio perché nella fase finale questi dispositivi passano al sistema di guida inerziale.
Secondo il gruppo Oryx in realtà, il crescente uso di munizioni vaganti deriva dal fatto che la flotta di elicotteri d’attacco russa ha subito ingenti perdite senza tralasciare inoltre l’effetto propagandistico delle munizioni vaganti attraverso i numerosi filmati delle loro azioni caricati in rete.
L’Esercito Ucraino ha fatto dozzine di tentativi di fermare i Lancet con le cosiddette reti “anti-drone”, con jammer o con l’impiego di armi automatiche per abbatterli in volo.
Secondo le forze di Kiev l’unico modo per bloccare questo drone è disturbarlo nel sistema di radio-telemetria, tuttavia finora i Lancet nella quasi totalità dei casi hanno realizzato attacchi precisi e senza incontrare ostacoli. Secondo il costruttore russo «é quasi impossibile intercettare, distruggere o nascondersi dal Lancet grazie anche alla protezione anti-laser integrata.»
I droni ZALA Lancet oggetto in passato di un approfondimento su Analisi Difesa, sono stati visti operare per la prima volta in combattimento in Siria tra il 2015 e il 2018, tuttavia sono stati ulteriormente perfezionati e potenziati attraverso un nuovo sistema di guida optoelettronico, un sistema di controllo con un nuovo software e nuove ali cruciformi a X di dimensioni differenti e quindi immediatamente impiegati nel conflitto russo-ucraino mostrando un’efficacia notevole.
Il Lancet è realizzato dall’impresa ZALA Aero Group (facente capo alla Concern Kalashnikov) secondo lo schema aerodinamico del sistema di ali “a doppia X”; una tecnica che viene applicata per la prima volta al mondo su un drone di questa categoria. Il complesso comprende non solo un elemento d’impatto esplosivo, ma anche un modulo di ricognizione, navigazione e comunicazione in grado di determinare le coordinate da diverse fonti e oggetti.
Il Lancet pesa solo 12 chili, in virtù del massimo utilizzo di plastica e compositi nella progettazione, vola verso il bersaglio, indipendentemente dalla sua furtività, a una velocità superiore a 100 km/h e può percorrere decine di chilometri e colpire con precisione chirurgica poiché l’operatore non perde il contatto video con il velivolo fino a quando il bersaglio non viene colpito.
Il Lancet può trasportare 3 kg di testata bellica (5 kg nella versione maggiorata), è in grado di raggiungere velocità fino a 80-110 km/h e colpire bersagli entro un raggio fino a 40 km dal sito di lanci
D’altra parte la penetrazione a bassa quota nelle aree protette da sistemi di difesa aerea in questa guerra costituisce un rischio notevole e altamente costoso per mezzi pilotati e i loro equipaggi rispetto a un mezzo “a perdere” letale ma decisamente più economico.
Gli analisti militari russi di Rybar valutano che “i droni-kamikaze Lancet hanno davvero dimostrato la loro alta efficienza nel colpire le sorgenti di fuoco dell’artiglieria nemica. In combinazione con droni da ricognizione dotati di buoni sistemi ottici, le munizioni vaganti diventano un mezzo efficace di soppressione del fuoco. Pertanto, ora è necessario compiere ogni sforzo per fornire al massimo questi strumenti da ricognizione e attacco a tutte le unità in prima linea. L’uso massiccio di Lancet al fronte ridurrà significativamente le capacità di combattimento delle forze armate ucraine alla vigilia dell’offensiva annunciata”.
Foto ZALA
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.