Sipri: nuovo record per le spese militari nel mondo
La spesa militare mondiale è aumentata del 3,7 per cento in termini reali (al netto dell’inflazione) nel 2022 fino a raggiungere i 2.240 miliardi di dollari, raggiungendo un nuovo massimo storico. Lo rivela l’ultimo rapporto dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) aggiungendo si tratta dell’ottavo anno consecutivo di incremento globale della spesa.
Gli Stati Uniti si confermano in testa alla classifica con 877 miliardi di dollari (il 39 per cento della spesa mondiale) di cui 20 miliardi di aiuti all’Ucraina. Seguono Cina e Russia, con rispettivamente 292 e 86,4 miliardi di spese stimate: queste tre nazioni insieme rappresentano oltre la metà della spesa globale nel 2022 che il SIPRI valuta prendendo in esame non solo i bilanci della Difesa ma anche le spese che ricadono su altre voci dei bilanci degli stati e che riguardano il settore Difesa & Sicurezza.
Seguono l’India al 4° posto con 81,4 miliardi (più 6 per cento rispetto al 2021), l’Arabia Saudita con 75 miliardi (+16 per cento), la Gran Bretagna con 68,5 miliardi dei quali 2,5 versati all’Ucraina in aiuti militari
Complessivamente gli stati membri della NATO hanno speso l’anno scorso 1.232 miliardi di dollari con un incremento medio rispetto al 2021 dello 0,9 per cento e l’unico partner ad aver diminuito le spese per la Difesa è la Turchia, con 10.6 miliardi di dollari (meno 26 per cento rispetto al 2021), in calo per il terzo anno consecutivo.
L’Europa ha registrato l’incremento più consistente degli ultimi 30 anni, con un +13% rispetto al 2021, raggiungendo una spesa di 436,7 miliardi, con i Paesi del centro e dell’ovest del continente che hanno stanziato 313,9 miliardi. L’Ucraina ha registrato lo scorso anno un incremento delle spese militari del 640 per cento, pari a 44 miliardi di dollari, il 32 per cento del PIL contro il 3,2 del 2021. Altri rilevanti aumenti di spesa sono stati registrati in Finlandia (+36%), Lituania (+27%), Svezia e Olanda (+12%), Belgio (13%) e Polonia (+11%), Danimarca (8,8%), Spagna (8,6%),
La Germania occupa il 7° posto nella classifica mondiale con 55,8 miliardi (+ 2,3 per cento rispetto al 2021) dei quali 2 donati all’Ucraina, ottava posto per la Francia con 50,6 miliardi di spesa in crescita dello 0,6 per cento. L’Italia è al 12° posto, dietro all’Ucraina, con una spesa di 33,5 miliardi di dollari nel 2022 (1,7 per cento del Pil), in termini reali valutata dal SIPRI in calo del 4,5% rispetto all’anno precedente: ino dei pochissimi casi di riduzione delle spese militari in Europa nel 2022 insieme alla Romania, che il SIPRI posiziona al 40° posto nella classifica mondiale con 5,5 miliardi dio spesa pari all’1,7 per cento del PIL e con un calo del 2,6 per cento rispetto al 2021.
Complice la guerra in Ucraina, la spesa militare in Russia è cresciuta di circa il 9,2% nel 2022, a circa 86,4 miliardi di dollari pari al 4,1% del PIL rispetto al 3,7% del 2021. Prosegue la tendenza al rialzo degli stanziamenti per la Difesa anche in Asia e Oceania. La Corea del sud si piazza al 9° posto nella classifica mondiale con 46,4 miliardi di dollari (in calo del 2,5 per cento rispetto al 2021 ma pari al 2,7 del PIL) davanti al Giappone con 46 miliardi (1,1 per cento del PIL) al 10° posto. Al 13° posto l’Australia con 32,5 miliardi (più 0,3 per cento pari a 1,9 per cento del PIL), il seguita dal Canada con 26,9 miliardi (+3 per cento pario a 1,2 del PIL) e da Israele al 15° posto con spese pari a 23,4 miliardi in calo del 4,.2 per cento ma pur sempre pari al 4,5 per cento del PIL.
Le spese militari in calo solo in Africa, dove si sono attestate a 36,3 miliardi: una tendenza ben rappresentata dalla Nigeria con un calo rispetto al 2021 di ben il 38 per cento della spesa militare (dopo un incremento del 56 per cento l’anno precedente) attestatasi a 3,1 miliardi di dollari. Anche l’Algeria, primo paese africano ad apparire in classifica al 26° posto, con 9,1 miliardi di dollari di spesa pari a 4,8 per cento del Pil registra un taglio del 3,7 per cento rispetto al 2021.
A questo link la classifica delle prime 40 nazioni al mondo del Rapporto SIPRI
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