Vola il “Simorgh” variante iraniana dell’(Ir)An-140
Il 19 maggio 2022 le autorità iraniane hanno svelato l’esistenza di un nuovo aereo da trasporto realizzato in patria denominato “Simorgh” (Fenice).
Analisi Difesa ne ha parlato nel marzo del 2021, quando la società iraniana Iran Aircraft Manufacturing Industrial Company (in lingua farsi HESA) stava già lavorando alla conversione nazionale dell’aereo passeggeri IrAn-140 in aereo da trasporto militare.
L’IrAn-140 “Faraz” a sua volta è una variante dell’Antonov An-140 assemblato dalla HESA sulla base dei kit completi forniti dall’ucraina Antonov. Gli accordi siglati tra Antonov ed HESA risalenti alla fine del 1995 concordarono allora il trasferimento di tecnologia e la produzione congiunta del velivolo An-140 per un importo di 195,2 milioni di dollari USA.
Cinque anni dopo, nel 2000, fu assemblato il primo IrAn-140 e l’anno successivo l’esemplare in questione prese il volo per la prima volta.
Dei 10 aerei assemblati su licenza in Iran ben tre si sono schiantati uccidendo 45 persone; la causa degli incidenti fu rilevata nel malfunzionamento del sistema di controllo del motore.
Il 9 novembre 2010, durante il suo discorso di apertura dell’Air Show di Kish, il Ministro dei Trasporti iraniano annunciò che erano stati completati solo 14 IrAn-140. Secondo gli analisti militari invece, l’Iran riuscì a costruire solo 10 IrAn-140 di cui due rimasti incompleti presso gli stabilimenti della HESA, mentre 3 degli aerei costruiti, come dicevamo, sono andati perduti in incidenti che non hanno giovato alla promozione dell’An-140 nel mondo.
I motori del velivolo sono progettati infatti per operare principalmente in regioni fredde e aeroporti a bassa quota, mentre l’Iran è un paese caldo e secco con aeroporti situati a quote elevate. Pertanto, al fine di prevenire ulteriori incidenti, il carico sull’An-140 è stato ridotto a 4 tonnellate o in alternativa a 36 soldati.
Da qui la decisione di riprogettare e sviluppare il velivolo in Iran per scopi sia civili che militari.
Lo scorso 29 aprile è stata pubblicata una foto che mostrava il prototipo alle prese con i test di rullaggio veloce sulla pista e appena un mese dopo, lo scorso 30 maggio, il Simorgh ha effettuato il suo primo volo da una base aerea nella città iraniana centrale di Isfahan alla presenza del Capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, Maggiore Generale Mohammad Baqeri e del Ministro della Difesa, Generale di Brigata Mohammad Reza Ashtiani.
Il Simorgh differisce dall’IrAn-140 per alcune modifiche alle ali, alla coda e alla fusoliera anche se la differenza più notevole è l’aggiunta della rampa di carico posteriore; secondo l’agenzia di stampa IRNA dispone di due motori turboelica TV3-117 (versione modificata e re-ingegnerizzata della turbina sovietica) con una velocità massima di 500 km/h e un’autonomia di 3900 km.
Questo velivolo inoltre, che richiede una pista di almeno 1450 metri per il decollo, una pista di almeno 900 metri per l’atterraggio e può trasportare fino a 6 tonnellate di carico, può essere impiegato anche come aereo da trasporto commerciale.
Nelle intenzioni della Difesa iraniana il Simorgh dovrebbe sostituire gli attuali Fokker F27 dopo il superamento dei test di volo e l’ottenimento della certificazione.
Foto HESA e Tasmin
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.