Al summit Russia-Africa si parla anche di Wagner e forniture militari
(aggiornato)
Vladimir Putin accoglie oggi i suoi omologhi africani a San Pietroburgo per il secondo vertice Russia-Africa (primo risale al 2019) che vede la presenza di delegazioni da 43 nazioni africane su 54 nonostante “le pressioni senza precedenti” (come ha detto il Cremlino) esercitate dall’Occidente per dissuadere gli africani a partecipare al vertice.
Nella mappa sotto in verde i paesi partecipanti, in verde scuro quelli presenti con capi di stato e in rosso le nazioni che non hanno aderito al summit: Seychelles, Sao Tomè, Capo Verde, Sierra Leone, Liberia, Botswana, Kenya, Lesotho e il Niger, coinvolto da ieri in un colpo di stato militare.
Il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ouchakov, ha anticipato che il presidente russo “farà un grande discorso” in cui discutera’ della sua visione delle relazioni russo-africane e “della formazione di un nuovo ordine mondiale”. Al centro del vertice l’abbandono da parte di Mosca dell’accordo sul grano e le offerte russe di fornire gratuitamente grano e fertilizzanti ai paesi in via di sviluppo. Ma si parlerà anche di Difesa e di export di prodotti m militari
L’agenzia russa per l’esportazione di armamenti Rosoboronexport espone a San Pietroburgo un’ampia gamma di equipaggiamenti.
“Il vertice Russia-Africa offre il più grande incentivo per rafforzare la cooperazione globale e paritaria tra la Russia e i paesi africani in tutte le sue dimensioni: politica, sicurezza, economia, scienza e tecnologia, sfera culturale e umanitaria”, ha affermato Alexander Mikheev, direttore generale di Rosoboronexport.
“Per Rosoboronexport, il Summit è un evento unico che ci consente di trovare nuovi punti di crescita in collaborazione con i partner. Dopo il primo vertice, abbiamo assistito a una conversione prolungata estremamente elevata dai colloqui di Sochi. Dal 2019 ad oggi, abbiamo firmato oltre 150 contratti con partner africani e aumentato il nostro portafoglio ordini di oltre 10 miliardi di dollari. Durante questo periodo, abbiamo ampliato la nostra presenza aggiungendo cinque nuovi paesi nel continente”.
Rosoboronexport presenta armi leggere, equipaggiamento da combattimento, ottiche, armi non letali, apparecchiature di screening e rilevamento esplosivi, sistemi di sicurezza perimetrale e sistemi di comunicazione satellitare.
Rostec ha appena completato i test ufficiali di stato del primo obice semovente da 152mm su ruote russo noto come Malva (nella foto sotto) che verrà consegnato in alcuni esemplari all’Esercito Russo per testarlo in battaglia. Lo ha annunciato il direttore industriale del cluster di armi, munizioni e prodotti chimici speciali di Rostec, Bekhan Ozdoev.
L’obice semovente ruotato Malva, in grado si sparare 7 colpi al minuto a distanze superiori i 24 chilometri, potrebbe risultare di interesse anche per il mercato africano.
Nel settore Intelligent Digital Technologies, Rosoboronexport mostrerà soluzioni IT sviluppate da aziende russe, testate nel mercato interno e adattate per l’uso nei paesi africani. Questi includono un progetto globale Smart City, una piattaforma di sicurezza informatica a livello nazionale, nonché sistemi di monitoraggio di Internet, protezione delle informazioni e intercettazione legale dei dati.
Anche l’esposizione all’aperto è suddivisa in sezioni tematiche. Nella zona UAV sono esposti i velivoli a pilotaggio remoto Orion, Orlan-10E e Orlan-30, le munizioni vaganti Kub-E e altri sistemi UAV collaudati in battaglia nel conflitto in Ucraina.
Non mancano i sistemi anti-UAV, (IC-UAS) tra cui RB-504P-E, Serp-VS5 e Saphir e i veicoli MRAP Spartak, Tiger-Raid e Strela oltre agli elicotteri Mi-8TV-1 in versione Medevac,, Mi-171E, Ansat e Mi-38 in configurazione VIP.
Sul piano della presenza militare russa in Africa, un particolare rilievo assume la presenza a San Pietroburgo del leader della PMC Wagner, Evgenij Prigozhin, che ha incontrato “informalmente” in un albergo di sua proprietà i rappresentanti del Mali e della Repubblica Centrafricana, nazioni dove sono presenti suoi contractors.
Dopo il trasferimento in Bielorussia, Prigozhin ha assicurato che la Wagner resterà presente in Africa. Del resto la sopravvivenza della PMC (anche se fuori dai confini russi) e la libertà di movimento (anche sul suolo russo) e di relazioni di cui Prigozhin dimostra di poter ancora godere impongono di riconsiderare molte delle valutazioni espresse dopo la rivolta dei contractors della Wagner del 24 giugno scorso.
Foto: Ministero Difesa Russo e Rosoboronexport
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