Crosetto: l’Italia non addestrerà piloti ucraini sugli F-16
“L’Italia non ha preso impegni di addestramento di piloti ucraini, non abbiamo F-16 e non abbiamo l’intenzione di comprarli per addestrare nessuno. L’Italia fino adesso ha contribuito notevolmente alla difesa ucraina, non è questo uno dei modi in cui contribuiremo”.
Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione davanti alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato sugli esiti del vertice della Nato svoltosi a Vilnius l’11 e il 12 luglio 2023. L’Italia è riuscita a impedire la richiesta di molti alleati della Nato di rendere obbligatoria la spesa del 2% del Pil, ha detto il ministro.
“Nel comunicato finale si parla di impegno a spendere il 2%, senza obblighi temporali”, ha ricordato, sottolineando di essere stato “l’unico ministro che ha posto in modo problematico la possibilità del nostro Paese di raggiungere il 2%”.
“Il bilancio della difesa italiano quest’anno si attesta all’1,46% e il prossimo anno all’1,43%, quindi la lettura di un aumento a legislazione vigente non è corretta. La legge di bilancio 2023 ha allocato finanziamenti per finalità di investimento di circa 6,1 miliardi per il 2023, 6 per il 2024 e 6,2 per il 2025″, ha continuato aggiungendo che ci sono poi stanziamenti del “ministero delle imprese e del made in Italy a sostegno dei programmi del Comparto Difesa, sviluppati dall’industria nazionale, ad elevato contenuto tecnologico pari a 1,9 miliardi nel 2023, 2,2 nel 2024 e 2,5 nel 2025”.
Crosetto ha anche annunciato che il Documento Programmatico Pluriennale della difesa sarà presentato “nelle prossime settimane”.
Siamo quindi molto lontani dal 2% del PIL allocato alla Difesa, parametro che “quest’anno verrà raggiunto da 11 paesi, a cui nel 2024 se ne aggiungeranno altri 8″ ha continuato Crosetto aggiungendo che “in un’ipotetica graduatoria l’Italia si colloca, al 2023, al 24° posto per le spese della Difesa”.
Dalla formalizzazione del parametro del 2% del PIL, “l’Italia ha sempre dichiarato che avrebbe incrementato le proprie spese di difesa in linea con la media dei paesi europei, per conseguire il prima possibile l’obiettivo. Un impegno ribadito da tutti i successivi governi in occasione dei vertici NATO” – ha osservato Crosetto.
“Impegni molto ambiziosi ma attualmente irrealizzabili se non cambia la volontà politica di ottenerli”. Crosetto ha anche ricordato di essere stato promotore in ambito Ue, “che chiede un simile impegno per costruire l’Europa della Difesa, di scorporare le spese per la Difesa da quelle del vincolo del patto di stabilità. Sono stato l’unico ministro ad aver posto in modo problematico la possibilità del nostro Paese, stante le regole finanziarie di Bruxelles, di raggiungere il parametro del 2% del Pil”.
Secondo Crosetto “per la prima volta questo governo ha fatto un’operazione chiarezza” dicendo “Nato di considerare il contributo effettivo che viene dato dall’Italia, ad esempio sul fianco est o per l’Ucraina, per giudicare la virtuosità del Paese”.
Circa il programma per il rinnovo della componente corazzata dell’Esercito Crosetto ha detto che “l’aggiornamento del carro Ariete era stato deciso dal precedente esecutivo e sottoposto al relativo vaglio parlamentare con il decreto 21 del 2022, superando con parere favorevole l’esame delle commissioni competenti.
La scelta di incrementare la capacità dello strumento terrestre con l’acquisizione di ulteriori carri (Leopard 2A8 – NdR), già valutata dal precedente ministro della Difesa, sarà prossimamente rappresentata al Parlamento con il Documento di programmazione triennale, il cosiddetto DPP 2023-2025, a cui seguirà un dedicato decreto per il previsto iter parlamentare. Quindi non ci sono decisioni già prese, la discussione è rimessa al Parlamento. C’è una proposta da parte del Ministero, poi il Parlamento deciderà” ha aggiunto il ministro.
A questo link il video dell’audizione del ministro
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