Gli angloamericani sbagliano indirizzo e inviano email riservate in Mali
Il ministero della Difesa britannico ha avviato un’indagine dopo che alcuni funzionari hanno inviato per errore al Mali (stretto alleato di Mosca) email con informazioni riservate destinate al Pentagono. Lo ha riferito il 28 luglio il quotidiano Guardian. L’errore sarebbe avvenuto a causa dell’accidentale omissione di una “i” da un indirizzo e-mail: i funzionari britannici hanno inviato i messaggi a un indirizzo che terminava con il dominio “.ml” che è quello del Mali, invece che con il dominio “.mil” del Dipartimento della Difesa statunitense.
All’inizio di luglio era stato rivelato che lo stesso errore era avvenuto negli Stati Uniti portando all’invio di un’enorme quantità di mail di contenuto militare (password, cartelle cliniche e itinerari di alti ufficiali, mappe delle strutture militari statunitensi, registri finanziari, liste degli equipaggi delle navi, messaggi diplomatici…) al Mali e quindi, potenzialmente, ai russi che nella nazione africana hanno una presenza militare costituita da consiglieri, istruttori e contractors della PMC Wagner.
Secondo gli analisti sentiti dal Guardian i documenti inviati inavvertitamente da Londra sarebbero meno rilevanti di quelli statunitensi. Un portavoce del ministero della Difesa ha dichiarato che le mail spedite per errore “non contengono informazioni che possano compromettere la sicurezza operativa o dati tecnici”.
Alcune mail erano innocue, per esempio contenevano le informazioni relative alle ferie dei dipendenti, ma altre avevano un contenuto più sensibile e alcune contenevano addirittura i nomi dei ricercatori britannici e statunitensi che lavorano ai missili ipersonici a Porton Down.
La facilità con cui si verifica l’errore tra i domini “ml” e “mil” era già stato rilevato nel 2013 da un imprenditore olandese, Johannes Zuurbier, responsabile del contratto di gestione del dominio ufficiale del governo del Mali.
Zuurbier rilevò 100 mila email errate inviate dal Pentagono in Mali in un solo anno. “Ho avvertito il governo Usa per dieci anni, ma sono stato ignorato”, ha raccontato Zuurbier. Nei giorni scorsi gli USA hanno annunciato sanzioni nei confronti di alcuni membri della giunta militare del Mali, accusati di aver coordinato le attività del Gruppo Wagner nel paese del Sahel.
La notizia degli errori di indirizzo email sulle due sponde dell’Atlantico suscitano molte perplessità. Secondo il Financial Times, gli invii errati sarebbero proseguiti per almeno dieci anni portando alla diffusione di milioni di email verso il Mali molte inviate dalle società che hanno ricevuto appalti dal Dipartimento della Difesa i cui messaggi non vengono filtrati dai sistemi di sicurezza del Pentagono creati proprio per limitare i rischi di confondere “ml” con “mil”.
Foto British Army
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