Grande Eurasia. La sfida russo-cinese all’Occidente

 

Nel 2001, l’allora presidente della Commissione europea Romano Prodi propose la creazione di uno spazio economico comune tra l’Unione europea e la Russia. L’idea — valutata come utopica vista l’assenza di un accordo di libero scambio — indicava che  Bruxelles  fosse intenzionata a prendere in considerazione questa prospettiva e disposta a promuoverne la realizzazione.

Dal canto loro, anche i leader russi mostrarono apertamente la volontà di accelerare la costruzione di una “Grande Europa” (Bol’šaja Evropa) da Lisbona a Vladivostok, idea ripresa altresì dallo stesso Vladimir Putin in occasione del vertice UE-Russia del 2005. Tuttavia, il progressivo peggioramento dei rapporti tra la Russia e l’Occidente sembra aver inevitabilmente reso questa prospettiva meno realistica. Parallelamente al deterioramento dello zapadny vektor (lett. “vettore occidentale”), la Russia sembra aver volto il suo sguardo sempre più a Oriente, iniziando con sempre maggiore determinazione a stabilire relazioni pragmatiche e reciprocamente vantaggiose con Pechino.

Contrastando con forza l’unipolarismo imposto dagli Stati Uniti all’indomani della Guerra fredda, Mosca e Pechino mostrano la volontà di attuare una radicale trasformazione dell’ordine internazionale, mirando a ridurre il peso complessivo dell’Occidente e degli Stati Uniti mediante la creazione di un ordine mondiale multipolare.

In questo senso, al posto di quella “Grande Europa” da Lisbona a Vladivostok promossa da Michail Gorbačëv e dai leader occidentali, si sta profilando l’idea di una “Grande Eurasia” (Bol’šaja Evrazija) da San Pietroburgo a Shanghai, un progetto ambizioso attraverso il quale contrastare il peso geopolitico degli Stati Uniti mediante l’associazione dell’Unione economica eurasiatica con la Belt and Road Initiative.

Nello specifico, il progetto della Grande Eurasia si propone di unire Russia, Cina e gli stati post-sovietici dell’Asia centrale — potenzialmente insieme a Mongolia, Iran, Pakistan e India — in un nuovo spazio geopolitico che, di fatto, potrebbe costituire una sfida fondamentale all’ordine internazionale liberale guidato dagli Stati Uniti.

Definita da alcuni analisti come una delle narrazioni più importanti dello sviluppo delle relazioni internazionali della prima metà del XXI secolo, la Grande Eurasia è divenuta via via un elemento ricorrente nel discorso politico russo, simbolo di una Russia che auspica il riconoscimento dello status di potenza centrale nello spazio eurasiatico.

Attraverso il discorso della Grande Eurasia, la Russia viene riconcettualizzata da potenza europea periferica — e, di conseguenza, ai margini del club europeo — per divenire a tutti gli effetti un attore centrale in una nuova Eurasia, la cui geografia appare costruita discorsivamente dalla Russia stessa.

Al momento vi è poco consenso sul significato e sullo scopo della Grande Eurasia, i cui obiettivi appaiono ancora molto vaghi ed imprecisi non solo per gli osservatori occidentali, ma anche per gli stessi membri interessati all’iniziativa. Alcuni autori, tuttavia, scorgono nella versatilità del concetto di Grande Eurasia la sua natura pregevole, un progetto che offrirebbe ampie opportunità pur imponendo pochi obblighi. Ma tale flessibilità porta con sé anche i semi di un potenziale fallimento: una possibile mancanza di chiarezza e messa a fuoco che rischia di sfociare in un entusiasmo politico vacillante o, ancor più grave, nel disinteresse od ostilità degli attori coinvolti.

“Grande Eurasia. La sfida russo-cinese all’Occidente” di Gioia Ghezzo propone una disamina di questo ambizioso progetto, indagando le reali possibilità che la Grande Eurasia, da mero progetto geopolitico, si sviluppi in una realtà internazionale a tutti gli effetti.

 

Nata a Venezia nel 1997, Gioia Ghezzo è laureata alla triennale in Lingue e Politica Internazionale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove poi ha proseguito i suoi studi con un Master in Economia e Lingue dell’Europa Orientale e con la magistrale in Relazioni Internazionali Comparate. Specializzata nell’area dell’Europa orientale, incentra il suo percorso sullo studio del movimento eurasista e neo-eurasista, con una tesi triennale dal titolo “L’influenza di Aleksandr Dugin nella politica estera russa: tra mito e realtà”.

 

Grande Eurasia. La sfida russo-cinese all’Occidente

Di Gioia Ghezzo

Editore ‎ Il Cerchio

Copertina flessibile: ‎ 232 pagine

Dimensioni ‎ 17.3 x 1.5 x 24.4 cm

EAN 9788884746566

ISBN 8884746566

Euro 28

 

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