Israele teme i traffici di armi dall’Ucraina e vende i carri Merkava a Cipro e Marocco

 

Armi anticarro di fabbricazione occidentale sono state trovate ai “confini di Israele”. Lo ha rivelato il premier Benyamin Netanyahu in una intervista al Jerusalem Post nella quale ha motivato le ragioni della politica di Israele nei confronti degli aiuti militari a Kiev.

“Ora troviamo ai nostri confini armi occidentali anticarro” – (nella foto sotto armi anti-tank occidentali cadute in mano alle truppe russe in Ucraina) – ha detto il 23 giugno il primo ministro israeliano. “Temiamo anche che qualsiasi sistema dato all’Ucraina possa essere usato contro di noi, perché potrebbe cadere nelle mani dell’Iran ed essere usato contro di noi: quindi dobbiamo stare molto attenti. Questa non è una possibilità teorica”

Secondo Netanyahu, Israele “si trova in una situazione particolare, diversa da, per esempio, Polonia, Germania, Francia o qualsiasi altro paese occidentale che sta aiutando l’Ucraina.

Prima di tutto – ha spiegato – abbiamo uno stretto confine militare con la Russia. I nostri piloti stanno volando proprio accanto ai piloti russi nei cieli della Siria. E penso che sia importante mantenere la nostra libertà di azione contro i tentativi dell’Iran di posizionarsi militarmente sul nostro confine settentrionale”.

Il premier israeliano – dopo aver detto di voler che il conflitto finisca e con esso “l’orribile perdita di vite umane” – ha poi sottolineato che Israele si può trovare “nella posizione di aiutare a porre fine a questo conflitto”. “Non sono sicuro che accadrà. Potrebbe essere del tutto ipotetico, ma – ha concluso – potrebbe accadere”.

Le dichiarazioni del premier israeliano sono rimbalzate a Mosca dove La comparsa di armi occidentali fornite all’Ucraina Kiev vicino ai confini di Israele è stata definita una “minaccia molto, molto urgente”, dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

“Abbiamo già parlato di questa minaccia e del fatto che le armi occidentali fornite all’Ucraina vengono già vendute da vari gruppi criminali in Europa e così via”, ha aggiunto Peskov, “si tratta di un processo inevitabile”. “Più tali armi vengono fornite all’Ucraina, in un luogo in cui non è possibile garantire la sicurezza, più tutto questo, ovviamente, porta maggiori minacce per la sicurezza regionale e, in un contesto più ampio, globale”, ha sottolineato Peskov.

Il traffico gestito da ucraini delle armi fornite dall’Occidente per combattere la Russia (che Analisi Difesa aveva evidenziato per prima come grave rischio per la sicurezza internazionale fin dall’11 marzo 2022sembra aver contribuito anche a scongiurare le ipotesi che Israele potesse vendere a un paese europeo non meglio precisato circa 300 carri Merkava 2/3 posti in riserva da Tsahal e che avrebbero potuto, secondo indiscrezioni, finire a Kiev.

Invece la prima esportazione di carri armati israeliani sembra riguardare Cipro e Marocco che con i Merkava rimpiazzeranno tank di diverso tipo ceduti all’Ucraina.

Israele sarebbe infatti in trattative per vendere i Merkava 2/3 a Cipro dove sostituiranno i 41 carri armati T-80U consegnati all’esercito ucraino e al Marocco (si parla di 200 esemplari) per sostituire i carri armati T-72B acquistati a suo tempo in Bielorussia e che  nei mesi scorsi sono stati in parte ammodernati in Repubblica Ceca prima di venire inviati all’Ucraina.

Una fornitura controversa e contestata dal Marocco che ha reso noto di non aver autorizzato la cessione all’Ucraina di 14  T-72 acquistati presso la società ceca Excalibur da Stati Uniti e Olanda mentre si trovavano in Repubblica Ceca per revisione e manutenzione. Nel gennaio scorso diverse fonti riportarono che l’intera flotta di 90/120 carri T-72 marocchini sarebbero stati ceduti a Kiev dopo la revisione.

La notizia è stata resa nota da alcuni media che avevano evidenziato le crescenti forniture militari israeliane a Rabat  che includono missili antiaerei e munizioni circuitanti: i Merkava verrebbero ceduti con l’impegno a non rivenderli né donarli ad altre nazioni.

Anche in seguito al riacutizzarsi della crisi con l’Algeria, il Marocco sta potenziando e ammodernando le sue forze armate: l’ultima acquisizione, in Francia, riguarda i veicoli 4×4 Sherpa equipaggiati con il sistema di difesa aerea a corto raggio Atlas RC basato sul missile MBDA Mistral 3 (nella foto sopra).

Il capo della direzione per la cooperazione internazionale presso il ministero della Difesa israeliano, Yair Kulas, ha dichiarato ieri che Israele è in trattativa per vendere i carri armati Merkava usati a due paesi, uno dei quali europeo. Il responsabile israeliano ha spiegato che “molti paesi europei stanno cercando di rinnovare rapidamente i mezzi dopo aver donato miliardi di dollari in armi all’Ucraina. Ci sono due possibili paesi con i quali stiamo conducendo trattative avanzate per la vendita di carri armati Mervaka. Mi è proibito nominarli, ma uno di questi è nel continente europeo”, ha affermato Kulas.

In maggio il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha visitato Cipro incontrando il suo omologo Michalis Giorgallas.

Foto: IDF, RvVoenkor, MBDA e Governo Israeliano

 

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