Ancora armi per l’Ucraina da Stati Uniti ed Europa
Continuano le forniture di armi dagli stati membri della NATO anche se in misura non sufficiente a coprire le ampie perdite registrate negli ultimi mesi e soprattutto nella controffensiva in atto dal 4 giugno sui fronti di Zaporizhia e Donetsk.
Il 14 agosto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha inviato un messaggio di ringraziamento agli Stati Uniti per un nuovo pacchetto di aiuti militari dal valore di 200 milioni di dollari che include missili da difesa aerea, munizioni di artiglieria, sistemi di sminamento e armi anticarro.
Oggi il ministro della Difesa ceco, Jana Cernochova, ha reso noto che gli elicotteri da combattimento Mi-24 (nella foto sopra) di fabbricazione sovietica che Praga sta sostituendo con elicotteri statunitensi potranno trovare un impiego in Ucraina. Trovano così conferma le ipotesi che l’arrivo degli elicotteri statunitensi UH-1Y Venom e AH-1Z Viper renda disponibili i Mi-24 per la cessione all’Ucraina che già impiega da tempo velivoli dello stesso tipo.
Sempre oggi il governo tedesco ha annunciato una nuova tranche di aiuti militari all’Ucraina che include due sistemi missilistici antiaerei IRIS-T SLM, 4.500 proiettili d’artiglieria da 155mm, 10 radar di sorveglianza a terra GO12 e quattro camion 8×8 HX81.
Il 9 agosto Berlino aveva confermato il trasferimento di un lotto di carri armati Leopard 1A5 acquisiti da Rheinmetall in 50 esemplari dal Belgio che li radiò dai ranghi nel 2014: 30 esemplari verranno ammodernati e riportati in condizioni operative mentre altri 20 verranno utilizzati per reperire pezzi di ricambio. Il ministero della Difesa tedesco ha poi chiarito che si tratta di 25 carri armati Leopard 1A5 e 5 veicoli recupero e per il genio basati sullo stesso scafo.
Rheinmetall consegnerà inoltre entro l’anno all’Ucraina un sistema di droni da ricognizione Luna New Generation che comprende una stazione di controllo a terra e diversi velivoli-
La Germania ha inoltre consegnato il 9 agosto a Kiev altri due sistemi di difesa aerea Patriot nell’ambito di un pacchetto che cher includeva anche veicoli cingolati Bandvagn 206, munizioni, droni da ricognizione, mitragliatrici e kit di pronto soccorso.
Secondo notizie non confermate, a seguito di un attacco di un missile ipersonico Kh-47M2 Kinžal all’aeroporto Zhuliany di Kiev, uno dei sistemi Patriot appena consegnati dai tedeschi sarebbe andato distrutto.
Non è chiaro se l’attacco di precisione russo sia frutto di informazioni fornite da agenti sul posto o dai rilievi del satellite russo Condor col lavoro dell’intelligence elettronica russa sebbene la SBU e la GUR dell’Ucraina stiano cercando intensamente la fonte di una possibile fuga di notizie. I russi ritengono di aver distrutto tre batterie di Patriot delle 5 fornite a Kiev da Stati Uniti e Germania.
La Germania ha inoltre rinnovato la presenza dei propri Patriot in territorio polacco fino alla fine dell’anno, quando Varsavia prevede di integrare nella difesa aerea le prime batterie di Patriot, come ha dichiarato il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak. I tre sistemi Patriot tedeschi sono stati schierati in gennaio a Zamosc, nel sud-est della Polonia, non lontano dal confine ucraino, per proteggere lo spazio aereo nazionale.
L’11 agosto l’Unione Europea ha reso noto di aver consegnato all’Ucraina dall’inizio del conflitto 223.800 proiettili d’artiglieria nell’ambito della prima parte di un piano teso a fornire un milione di munizioni da 155 mm.
Nella prima fase del piano, che va dal 9 febbraio al 31 maggio, è stato stanziato un miliardo di euro per rimborsare ai membri dell’Ue circa la metà del costo dei proiettili forniti a Kiev e prelevati dai loro arsenali. “Gli Stati membri hanno consegnato circa 223.800 munizioni di artiglieria, munizioni a lungo raggio, guidate e munizioni per mortaio – e 2.300 missili di tutti i tipi per un valore complessivo di 1,1 miliardi di euro”, ha precisato il portavoce del Servizio di azione esterna dell’Ue Peter Stano.
La norvegese Kongsberg Defence & Aerospace ha firmato il 14 agosto un contratto da 71 milioni di dollari con il Fondo internazionale per l’Ucraina per la fornitura di sistemi antidrone (C-UAS) a Kiev.
Il 15 agosto il governo svedese ha proposto un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina del valore di 3,4 miliardi di corone svedesi (circa 290 milioni di euro). Lo ha dichiarato il ministro della Difesa svedese Pål Jonson, citato dall’emittente nazionale SVT. Secondo quanto riferito, il pacchetto include munizioni e pezzi di ricambio per veicoli da combattimento Stridsfordon CV90 e sistemi di artiglieria Archer, nonché camion e attrezzature per lo sminamento.
Jonson spera che il Riksdag, il parlamento svedese, approvi il pacchetto questa settimana. “Dobbiamo prepararci al fatto che questa guerra si protrarrà e dobbiamo avere una prospettiva a lungo termine in modo da poter sostenere le armi e i sistemi che abbiamo inviato”.
Il governo svedese ha anche proposto di vendere i missili aria-aria AMRAAM agli Stati Uniti, che li avrebbero poi donati all’Ucraina. “È incredibilmente importante per gli ucraini che i russi non ottengano la supremazia aerea”, ha aggiunto Jonson. Si tratta del tredicesimo pacchetto di assistenza militare svedese a Kiev dal 24 febbraio 2022. Finora Stoccolma ha fornito a Kiev 1,6 miliardi di dollari in aiuti militari.
Il 10 agosto il governo estone ha approvato, su proposta del ministro della Difesa, Hanno Pevkur, l’invio di armi leggere e munizioni all’Ucraina. Dall’inizio dell’attacco russo l’Estonia ha fornito all’Ucraina aiuti per un valore complessivo di oltre 400 milioni di euro, più dell’1% del Pil del paese, donando missili anticarro Javelin, obici d’artiglieria, mine anticarro, lanciagranate, mortai, veicoli, apparecchiature di comunicazione, ospedali da campo, forniture mediche, elmetti e confezioni di alimenti.
Foto: Hensoldt, Rheinmetall, Bundeswehr e US DoD
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