Chemezov a rapporto da Putin fa il punto su Rostec e la produzione bellica
Vladimir Putin ha incontrato il 7 agosto Sergei Chemezov, direttore generale del colosso industriale dell’Aerospazio e Difesa Rostec, per fare il punto sull’incremento della produzione di alcuni sistemi d’arma.
Lo ha reso noto il Cremlino evidenziando che il presidente ha incaricato l’azienda di Stato di aumentare la produzione di munizioni circuitanti (droni kamikaze) Kub e Lancet e dei carri armati T-90M, sistemi d’arma che stanno avendo un intenso impiego nelle operazioni in Ucraina.
Chemezov ha riferito i risultati conseguiti dal gruppo Rostec nel 2022 (riportiamo solo quelli resi noti e relativi alle produzioni per la Difesa) consentendo così di far conoscere qualche dettaglio circa il potenziamento dell’industria della Difesa russa che ha dovuto fare i conti con nuove sanzioni e l’interruzione delle forniture di alcuni componenti prodotti in Occidente.
Ovviamente va tenuto conto che si tratta di informazioni rese pubbliche, anche in lingua inglese, sul sito della Presidenza Russa e che potrebbero quindi essere influenzate da esigenze propagandistiche.
Da quanto reso noto, da Rostec dipendono circa 800 tra aziende e centri di ricerca situati in 60 regioni della Russia per un totale di 591.600 mila dipendenti. “Purtroppo siamo ancora a corto di persone. Quest’anno dovremo coprire 23.000 posti vacanti il prima possibile. Ci concentreremo su specialisti altamente qualificati” ha spiegato Chemezov al presidente.
Quanto alle retribuzioni dei dipendenti di Rostec il direttore generale ha riferito diversi dettagli anche sui salari. “Li abbiamo aumentati del 10 per cento da quando il governo ha deciso che lo stipendio medio delle aziende della Difesa dovesse essere del 10 per cento superiore rispetto alle retribuzioni medie del settore statale nelle diverse regioni. In realtà abbiamo pagato stipendi ancora più alti, il 17,2% in più rispetto allo scorso anno. Questo è successo perché lo scorso anno molte nostre aziende hanno lavorato nei giorni festivi e in orari notturni, e naturalmente il lavoro in questi giorni è retribuito a tariffe maggiorate. Detto questo, vorrei anche sottolineare che anche la produzione per addetto è aumentata del 2,5% rispetto allo scorso anno”.
I ricavi sono stati di 2.116 miliardi di rubli (più 2,5% rispetto al 2021) ma l’utile netto è stato di soli 39 miliardi di rubli contro i 163 del 2021.
“Questo risultato è dovuto principalmente al fatto che la società ha preso più ordini dalla Difesa, con una redditività nulla o addirittura negativa. Compensiamo le perdite con i profitti dei prodotti civili che, per fortuna, continuiamo a produrre. Ci aiuta a mantenere risultati finanziari positivi” ha detto Chemezov.
“Nel 2022, abbiamo aumentato gli investimenti del 20,6%, a 292 miliardi di rubli in cifre assolute. I fondi sono stati spesi principalmente per aumentare la produzione, aggiornare le attrezzature ed espandere la produzione militare, in risposta alle esigenze dell’Operazione Militare Speciale”.
La quota di produzione civile si è attestata al 44,5% con un calo dell’1 per cento rispetto al 2021 dovuto anche all’aumento degli ordini dalle forze armate che sono stati completati per il 99,5%.
Tutte le aziende di Rostec coinvolte in produzioni per la Difesa sono passate ad attività continuative 7 giorni a settimana e 24 ore al giorno con 3 o 4 turni giornalieri che hanno permesso di raddoppiare la produzione di aerei militari e di produrre 296 elicotteri contro i 134 dell’anno precedente.
“Questo è dovuto principalmente all’aumento degli ordini dalla Difesa, settore in cui abbiamo raddoppiato la produzione” ha detto Chemezov .che ha riferito anche della operatività del primo elicottero senza pilota, noto come BAS-200, dal peso di 200 chili e in grado di trasportare 50 chili di carico.
Testato con successo nel dicembre 2022 oltre il Circolo Polare Artico a temperature inferiori a -50 gradi, il velivolo verrà impiegato dalla Repubblica della Yakutia per consegnare la posta. “Penso che possa essere utilizzato non solo in Yakutia, ma in tutta la Siberia, dove la logistica dei trasporti è complicata e persino consegnare la posta è una sfida. E useremo sicuramente questo elicottero nell’Operazione Militare Speciale” (in Ucraina – NdR), “Lo stiamo testando ora e penso che si dimostrerà utile perché 50 chilogrammi sono un buon carico utile anche per questi compiti”.
Chemezov ha sottolineato che il 90% degli equipaggiamenti e armamenti utilizzati dalle forze armate russe durante il conflitto è prodotto da Rostec.
“Si tratta principalmente di artiglieria e missili, mezzi corazzati e blindati, elicotteri e aerei da trasporto e combattimento, armi leggere e tutti i tipi di munizioni. In particolare hanno dimostrato prestazioni brillanti nelle attuali operazioni di combattimento i veicoli da combattimento BMP-3, BTR MDM e i tank T-90 Proryv, i missili balistici Iskander, gli ipersonici Kinzhal, gli elicotteri da attacco Ka-52 e Mi- 28, i velivoli da combattimento Su-57 e Su-35, i droni Cube e Lancet. Oggi produciamo tutto ciò di cui il Ministero della Difesa ha bisogno. Stiamo soddisfacendo la domanda in pieno”.
Chemezov ha approfondito anche le attività di Rostec nel settore della formazione del personale e degli studenti che potrebbero in futuro lavorare nel gruppo industriale pubblico.
“Collaboriamo con oltre 300 università e scuole professionali. Abbiamo 130 dipartimenti di base e abbiamo sviluppato tre programmi di formazione, principalmente per l’industria aeronautica: l’università di base è l’Istituto per l’Aviazione di Mosca e tutti i dipartimenti di aviazione nelle università tecniche del paese.
Il progetto Rostec Code progettato per l’industria radioelettronica e IT coinvolge le nostre università principali tra cui l’Istituto di ingegneria radiofonica, elettronica e automazione di Mosca e l’Università federale meridionale. Il progetto Rostec-BIOTECHMED riguarda la produzione di apparecchiature optoelettroniche mediche, con l’Università tecnica statale Bauman di Mosca come università principale.
Il programma Wings of Rostec ha l’obiettivo di formare ingegneri e tecnici per l’industria aeronautica. Stiamo reclutando studenti e stanno effettivamente lavorando nelle nostre aziende mentre studiano anche praticamente dal primo anno. Ricevono uno stipendio, un supporto materiale extra oltre alle borse di studio e acquisiscono anche competenze in una specifica azienda in cui potrebbero lavorare in futuro.
Supportiamo anche le principali scuole di ingegneria. L’anno scorso abbiamo speso oltre 350 milioni di rubli per questo scopo. In collaborazione con le scuole, stiamo aggiornando la nostra formazione del personale e partecipiamo al relativo programma federale. Quattromila studenti si diplomeranno nelle università in cui sono entrati nel 2022/2023. Questi specialisti altamente qualificati verranno a lavorare presso le nostre aziende.
Stiamo creando centri di formazione presso le nostre aziende. Il primo è stato aperto a Ufa. Stiamo progettando di aprire il prossimo a Mosca e poi altri centri a Perm, Rybinsk, Kazan e Samara. In altre parole, gli studenti affineranno le loro competenze nei centri di formazione che si trovano nelle stesse regioni dove si trovano le nostre aziende”.
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Foto: Presidenza della Federazione Russa
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