Il rapporto di Molfar Global sulle forniture “dual use” cinesi alla Russia
Dopo le rivelazioni di Analisi Difesa circa il supporto nordcoreano allo sforzo bellico russo anche la Cina starebbe aiutando militarmente Mosca in particolare con forniture componenti utilizzati dall’industria della difesa.
Lo riferisce un’inchiesta della società di Opens Sorces Intelligence (OSINT) Molfar Global ripreso dal quotidiano britannico The Telegraph (e in Italia da Agenzia Nova), secondo cui diverse aziende russe, comprese quelle sanzionate a livello internazionale, coinvolte nella produzione di missili, veicoli corazzati e bombardieri strategici, hanno ricevuto decine di migliaia di spedizioni dalla Cina dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, 24 febbraio del 2022, sino al primo trimestre di quest’anno. Secondo un’analisi dell’Osservatorio della complessità economica, ente che analizza i dati commerciali, l’interscambio tra Cina e Russia è destinato a superare i 200 miliardi di dollari quest’anno, un nuovo record nonostante le esportazioni cinesi siano nel complesso diminuite.
Le esportazioni di merci con potenziali usi militari sono aumentate di oltre tre volte nell’anno fiscale conclusosi a giugno, riferisce l’Osservatorio. Tali merci vengono indicate fra quelle “a duplice uso”, cioè beni che hanno anche scopi civili.
Come riporta il “Telegraph”, la società cinese Shantou Honghu Plastics ha inviato mille droni in Russia nei due mesi precedenti la guerra, secondo i dati raccolti da Molfar. Shantou Honghu Plastics, stando a quanto si legge sul suo sito web, si autodefinisce come un grossista di giocattoli. Del resto molti droni commerciali cinesi hanno raggiunto la prima linea nel conflitto in Ucraina, sia dalla parte russa che ucraina,
Quelli citati dal report di Molfar sono stati inviati a una società russa chiamata Samson: anch’essa si propone come un grossista di giocattoli ma, secondo l’indagine, sarebbe una società di comodo dati i soli 10 mila rubli di capitale indicati nell’elenco pubblico delle società registrate in Russia.
Quattro giorni dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, la compagnia cinese Hems999 ha fornito due elicotteri (potrebbe trattarsi degli elicotteri leggeri H130, acquisiti dalla società cinese per il servizio e soccorso/(eliambulanza) mentre un’altra azienda cinese, Tianjin Huarong Aviation (parte del colosso aeronautico cinese Aviation Industry Corporation of China – AVIC) , ha trasferito quattro elicotteri Airbus in Russia dall’inizio della guerra. Tutti questi velivoli sono stati inviati a Ural Helicopter, il cui principale cliente è la Guardia nazionale russa (Rosvgardia).
Risulta anche l’invio di ottiche a più di 50 aziende russe dall’inizio del 2022 fino al primo trimestre di quest’anno: la società Yiwu Wojie Optics Instrument ne ha inviato circa 2.500 alla società russa Cek, che in precedenza aveva fornito tali apparecchiature per la visione notturna al ministero dell’Interno russo, secondo i dati che Molfar ha raccolto da 52wmb, un aggregatore di dati commerciali cinese.
Le fatture indicano che i mirini vengono classificati come equipaggiamento per la “caccia”, ma tali dispositivi potrebbero essere montati su armi militari. Secondo i dati commerciali ottenuti da Molfar, le importazioni dalla Russia di materie prime e componenti vitali per la fabbricazione di armamenti sono aumentate vertiginosamente: la Cina ha esportato 18 milioni di dollari di prodotti in lega di titanio in Russia nel 2022, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.
Le leghe di titanio sono utilizzate per fabbricare armi e aerei. In questo caso, l’analisi di Molfar riportata dal Telegraph mostra che piastre e barre di titanio sono state spedite dalla Cina a Npp Start, uno sviluppatore di lanciamissili per la difesa aerea che fa parte del conglomerato di difesa russo Rostec, così come all’azienda S7 Technics. Quest’azienda esegue la manutenzione e la riparazione degli aeromobili e ha lavorato per un’organizzazione che sovrintende al trasporto aereo del presidente russo Vladimir Putin e di altri funzionari del Cremlino.
Società cinesi, stando ai dati di Molfar, hanno anche inviato consegne di leghe di magnesio a Tupolev, l’azienda che costruisce e fornisce la manutenzione dei bombardieri a lungo raggio (Tu-95, Tu-22 e Tu-160) utilizzati per lanciare attacchi missilistici contro l’Ucraina.
Diverse segnalazioni emerse dal rapporto di Molfar, in particolare quelle riguardanti le forniture di droni commerciali ed elicotteri leggeri per il soccorso ospedaliero, sembrano avere un impatto limitato o nullo sull’industria della Difesa russa, mentre in altri settori le forniture di componenti dall’estero hanno un ruolo rilevante nonostante gli sforzi russi di produrre quanto più possibile il necessario all’interno della Federazione.
Va inoltre specificato che, se si escludono gli stati membri della NATO e un pugno di altre nazioni, il resto del mondo non applica sanzioni a Mosca e quindi ogni fornitura di materiali o componenti, militari o civili o dual-use è pienamente legittima.
Infine è bene ricordare che Molfar Global, come molte altre società di OSINT e centri di ricerca in Occidente, hanno assunto una posizione militante nell’attuale conflitto ucraino a sostegno delle pressioni attuate da Washington e Londra su Cina, India e altre nazioni affinché interrompano o riducano i rapporti commerciali con la Russia.
Foto Presidenza Federazione Russa
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