La sonda russa si schianta sulla superficie lunare: fallisce la missione Luna-25

 

La sonda russa Luna-25 si è schiantata sulla superficie lunare. La sonda, la prima lanciata dalla Russia sulla Luna dal 1976, si è schiantata a seguito di un incidente durante una manovra prima del suo allunaggio originariamente previsto per domani: l’’avaria si sarebbe registrata in una manovra preparatoria all’allunaggio e questo guasto sembra aver causato lo schianto.

Lo rende noto l’agenzia spaziale russa Roscosmos. “Intorno alle 14:57 di ieri le comunicazioni con Luna-25 sono state interrotte. Secondo i risultati preliminari ha cessato di esistere a seguito di una collisione con la superficie lunare” scrive l’agenzia russa.

Il comunicato spiega che era “stato emesso un impulso per trasferire la sonda nell’orbita prima dello sbarco sulla Luna”. “Durante l’operazione, a bordo della sonda si è verificata una situazione di emergenza che non ha consentito di eseguire la manovra con i parametri specificati”.,

La sonda avrebbe dovuto atterrare domani sulla Luna e rimanervi per un anno (nella foto a lato una delle immagini riprese dalla sonda russa). Era in orbita da quattro giorni e il  suo decollo era avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 agosto dal cosmodromo russo di Vostotchny, nell’oblast di Amur ed è stata trasportata nell’atmosfera da un razzo Soyuz-2.1b.

La missione di Luna-25 prevedeva di continuare la raccolta di campioni di suolo lunare (come già fatto dai russi con le missioni  Luna-16, Luna- 20 e Luna-24 e con l’obiettivo di cercare riscontri alla presenza di acqua nel Polo Sud lunare, area ritenuta probabilmente idonea a ospitare una base permanente.

Il veicolo lunare (rover) avrebbe dovuto esaminare e selezionare i siti più adatti per attuare future missioni lunari mettendo a punto le tecniche di allunaggio.

“In futuro, la Luna diventerà un trampolino di lancio per l’esplorazione dello spazio profondo e di pianeti lontani”, aveva dichiarato all’agenzia di stampa Ria Novosti il direttore generale di Roscosmos, Juri Borisov, sottolineando che il lancio di Luna-25 costituiva il primo passo di un ambizioso programma di ricerca e sviluppo spaziale.

La prospettiva della ricerca spaziale russa include l’apertura di una base permanente sulla Luna e lo sfruttamento delle risorse del satellite.

“Nel 2027 – ha aggiunto Borisov – dovremmo lanciare Luna-26, nel 2028 Luna-27, e dopo il 2030, Luna-28. Queste quattro missioni costituiranno la prima fase del programma di ricerca. Successivamente, la Russia, insieme alla Cina, passerà’ alla fase successiva che prevede la possibilità di inviare astronauti sulla Luna e costruirvi una base”.

La missione lunare russa era prevista con cooperazione con l’Unione Europea ma la crisi determinata dal conflitto in Ucraina ha spinto l’European Space Agency (ESA) a cercare di associarsi al programma Artemis della NASA statunitense e ad annunciare la fine della cooperazione con Mosca prima per la missione ExoMars diretta su Marte e poi, il 13 aprile 2022, anche quella per le missioni lunari con la conseguente richiesta russa di restituzione della telecamera di navigazione Pilot-D impiegata nella missione Luna-25.

Il programma di esplorazione lunare Luna venne varato dall’Unione Sovietica nel 1959 e ha portato al lancio di 24 missioni, di cui 15 di successo, fino al 1976. Quando Luna-24 portò sulla Terra circa 170 grammi di suolo lunare. Durante un incontro con il presidente Putin, Borisov disse che “la probabilità di completare con successo missioni come questa è stimata intorno al 70%”.

Evidente anche il valore politico e simbolico dell’evento.  Roscosmos ha dichiarato di voler dimostrare che la Russia “è uno stato in grado di trasportare un carico utile sulla Luna” e “garantire alla Russia l’accesso al la superficie della Luna” .  Secondo Vitaly Egorov, celebre esperto russo di spazio, “l’obiettivo è la competizione tra due superpotenze – Cina e Stati Uniti – e una serie di altri Paesi (tra cui la Russia)  che vogliono a loro volta rivendicare il titolo di superpotenza spaziale”.

Resta invece attiva la sonda indiana Chandrayaan-3, lanciata dalla Indian Space Research Agency (ISRO) che è già in orbita intorno alla Luna e dovrebbe allunare il suo rover il 23 agosto vicino al Polo Sud. L’India è la quarta nazione al mondo ad avere inviato un veicolo sulla superficie lunare dopo USA URSS/Russia e Cina.

Foto Roscosmos e TASS

 

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