L’Ucraina attacca con i droni di superficie le navi e i porti russi nel Mar Nero
L’offensiva ucraina condotta con droni navali di superficie ha subito un’escalation nelle ultime ore prendendo di mira l porti militari di Sebastopoli (Crimea) e Novorossisk ma anche il traffico mercantile nei pressi del Ponte di Crimea, infrastruttura che resta obiettivo prioritario per gli attacchi missilistici e di droni navali ucraini.
Il 4 agosto è stato tentato un attaccato al porto mercantile e militare di Novorossisk, nella regione russa di Krasnodar, che ospita il numero maggiore di unità navali e subacquee della Flotta del Mar Nero.
Video postati sui social media russi hanno mostrato navi militari intente a intercettare droni in avvicinamento al largo della costa. Il Consorzio dell’oleodotto del Caspio, che utilizza il porto di Novorossisk per le operazioni di carico delle petroliere, ha riferito che le operazioni portuali sono state temporaneamente sospese durante l’attacco aggiungendo che le infrastrutture portuali non hanno subito danni.
Alcuni droni sarebbero stati distrutti ma almeno uno ha colpito la nave per operazioni anfibie Olenegorsky Gornyak (una LST classe Ropucha da 2.200 tonnellate, 4.000 a pieno carico varata nel 1978 – nella foto sotto), che sembra aver subito serri danni dalle immagini diffuse che la riprendono inclinata sul fianco sinistro per circa 30 gradi e rimorchiata (nella foto in apertura).
Kiev ha reso noto che l’operazione ha visto l’impiego di un drone navale di superficie (USV) caricato con 450 chili di alto esplosivo (quantitativo che appare esagerato) ed è stata condotta congiuntamente dai servizi d’intelligence e dalla Marina ucraina: la nave russa sarebbe stata colpita all’esterno del porto di Novorossisk in cui poi è stata rimorchiata. I media occidentali hanno diffuso un video di origine ucraina girato sull’USV che riprende l’avvicinamento e la collisione con la nave russa.
Dmytro Pletenchuk, portavoce della Marina ucraina, ha invece smentito il coinvolgimento della sua forza armata. “La Marina non ha nulla a che fare con questo incidente. Non posso commentare il lavoro dei droni marini”, ha aggiunto lasciando quindi intendere che tali mezzi navali vengano gestiti dai servizi segreti di Kiev.
Il portavoce dei servizi segreti militari ucraini, Andriy Yusov, ha annunciato che gli attacchi con droni alle navi russe nel Mar Nero continueranno. Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina, ha detto che i droni marittimi cambiano completamente “le regole del gioco” e che “si metterà fine” alla presenza navale russa nel Mar Nero. In modo che in futuro l’Ucraina potrà garantire “libertà e sicurezza nel Mar Nero per il commercio globale”.
Dichiarazioni che sottintendono che l’intensificazione degli attacchi con gli USV costituiscono la risposta ucraina allo stop russo agli accordi sul grano e agli attacchi missilistici di Mosca a Odessa e ai porti fluviali sul Danubio. Il 4 agosto infatti la Marina ucraina ha proclamato area di guerra lo spazio marittimo circostante sei porti russi nel Mar Nero: Anapa, Novorossisk, Gelendzhyk, Tuapse, Sochi e Taman.
Il ministero della Difesa di Mosca ha riferito che durante la notte le navi russe hanno distrutto due imbarcazioni senza equipaggio ucraine che stavano tentando di attaccare il porto di Novorossisk, utilizzato dai militari ma anche dal traffico mercantile e petrolifero che è stato sospeso per alcune ore.
Il Caspian Pipeline Consortium ha aggiunto che l’infrastruttura del consorzio non è stata danneggiata a seguito del tentativo di attacco e ha fatto sapere che il petrolio viene esportato normalmente da quel porto (600 mila barili al giorno) a bordo di petroliere.
Proprio una petroliera, la Sig (nelle foto sopra e sotto) battente bandiera russa, è stata colpita oggi da un altro USV ucraino mentre era in navigazione nello Stretto di Kerch non lontano dal Ponte di Crimea. Lo ha reso noto l’agenzia federale russa per il trasporto marittimo, precisando che a bordo non si sono registrate vittime. L’attacco ha paralizzato temporaneamente il traffico sul ponte.
Anche questo attacco è stato attribuito da Kiev a un’operazione congiunta tra intelligence e Marina specificando che la petroliera stava portando carburante alle truppe russe schierate in Siria. Secondo le fonti citate da RBC-Ukraine a colpire la nave in prossimità della sala macchine è stato un drone di superficie, con 450 kg di esplosivo (quindi dello stesso tipo che la sera prima aveva colpito la LST russa a Novorossisk) e l’operazione è stata condotta “in acque territoriali ucraine”, cioè quelle della Crimea annessa alla Russia.
Secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian, la sala macchine è stata inondata dopo l’esplosione. Il centro di coordinamento del soccorso marittimo di Novorossiyksk ha reso noto che due rimorchiatori hanno offerto assistenza alla nave.
La petroliera Sig, da 6.600 tonnellate e 141 metri di lunghezza, è sottoposta alle sanzioni statunitensi dal 2019 per aver rifornito la Siria. L’attacco contro una petroliera nello stretto di Kerch “non resterà senza risposta” ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Sempre questa mattina (5 agosto), la Marina russa ha segnalato un terzo tentativo di attacco con droni navali di superficie al largo della base navale di Sebastopoli, in Crimea. Secondo il governatore della regione, Mikhail Razvozhaev, “il drone è stato distrutto dalla flotta a grande distanza dalle installazioni della base di Sebastopoli”.
Nelle stesse ore un aereo da combattimento russo Sukhoi Su-30SM ha “scortato” un drone da ricognizione americano MQ-9A Reaper sul Mar Nero secondo quanto riferito dal Centro di controllo della difesa nazionale della Federazione Russa, come riporta la Tass.
“I mezzi russi di controllo dello spazio aereo sopra le acque del Mar Nero hanno rilevato un bersaglio aereo in avvicinamento al confine di stato della Federazione Russa. Per identificare l’obiettivo aereo e prevenire la violazione del confine, un caccia Su-30 del servizio di difesa aerea è stato fatto decollare. L’equipaggio del jet da combattimento russo ha identificato il bersaglio aereo come un UAV da ricognizione MQ-9A Reaper della US Air Force”, ha riferito la difesa aerea russa. “Dopo il rilevamento, quando il jet da combattimento russo si è avvicinato, il drone da ricognizione straniero ha eseguito un’inversione a U dal confine della Russia”.
La presenza di droni aerei statunitensi sul Mar Nero è stata in molti casi abbinata all’impiego di droni navali in operazioni di attacco a obiettivi russi da parte dell’Ucraina.
Foto: Marine Traffic, Marina Russa e ABC
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