L’Ucraina getta in battaglia anche Stryker, Marder e Challenger 2 mentre i russi avanzano a Kupyansk

 

L’esercito ucraino continua a premere sulle linee difensive russe nella regione di Zaporizhia dopo due mesi e mezzi di vani tentativi di sfondarle per raggiungere il Mare d’Azov e tagliare in due i territori controllati dai russi interrompendo la continuità territoriale tra le regioni di Kherson e Crimea e il Donbass.

Nel giugno scorso su alcuni canali Telegram militari ucraini erano apparsi alcuni dettagli della pianificazione operativa di Kiev (messa a punto per mesi con i consiglieri militari statunitensi, come aveva dichiarato il sottosegretario Victoria Nuland) che indicava come lo stato maggiore ucraino prevedesse di penetrare la Linea Surovikin (in realtà tre linee difensive) e raggiungere la città portuale di Berdyansk entro pochi giorni dall’avvio dell’operazione.

Anche previsioni più prudenti, come quelle del vertice militare statunitense, generale Mark Milley, che riteneva necessarie 6/10 settimane per scardinare le difese russe, non si sono concretizzate.

A oggi gli ucraini hanno impiegato entrambi i corpi d’armata predisposti per la controffensiva, incluse le forze che avrebbero dovuto consolidare il successo: un aspetto che starebbe provocando nuovi dissidi (dopo quelli esplosi durante la battaglia per la difesa di Bakhmut) tra i vertici militari e politici ucraini.

Fonti russe hanno reso noto ieri che l’esercito ucraino ha messo in azione l’ultima brigata ricostituita ed equipaggiata per l’offensiva, cioè la 82a Brigata d’Assalto Aviotrasportata lanciata in queste ore in un attacco teso a riconquistare il villaggio di Rabotino, più volte passato di mano negli ultimi 70 giorni e controllato attualmente dai russi (nella mappa qui sotto).

L’82a sembra essere l’ultima grande unità mantenuta in riserva per sostenere la controffensiva e dispone di cingolati da combattimento tedeschi Marder 1, ruotati statunitensi Stryker e di 14 carri armati britannici Challenger 2. Mezzi non ancora impiegati in questa operazione. Ieri sera fonti russe dalla prima linea riferivano di duri combattimenti in corso a Rabotino e di almeno 3 Stryker distrutti, di cui uno colpito da un drone kamikaze russo Lancet.

Circa l’impiego di quest’arma, il canale russo Lostarmour a inizio agosto ha registrato l’impiego del 500° drone kamikaze (loitering munition) Lancet, rilevando che 170 Lancet hanno distrutto il bersaglio, 260 lo hanno gravemente danneggiato, 28 hanno mancato il bersaglio e 42 non sono esplosi è esplosa spesso perché bloccati dalle reti metalliche poste a protezione del bersaglio.

Non ci sono dati ufficiali circa i caduti ucraini in questa controffensiva che secondo i russi (che non rivelano, come gli ucraini, le proprie perdite) sarebbero oltre 50mila (il 4 agosto il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu riferì di 43mila ucraini caduti nei primi due mesi di controffensiva).

Nei giorni scorsi un articolo del Wall Street Journal ha parlato di 200mila feriti gravi tra le fila ucraine dall’inizio della guerra, con un numero di amputati tra 20mila e 50mila. Il registro nazionale dei veterani di guerra ucraini segnalava a fine luglio 87mila invalidi dall’inizio dell’attacco russo all’Ucraina.

Inoltre, canali Telegram militari russi riportano che tra i prigionieri ucraini catturati nel settore caldissimo di Staromaiorske – Urozhaine sono in aumento i militari di età compresa tra i 46 e i 52 anni mentre nei mesi scorsi la maggioranza dei prigionieri era di età compresa tra i 35 e i 40 anni: un dato che potrebbe indicare che l’arruolamento riguarda sempre più spesso uomini di un’età poco idonea a completare i ranghi di reparti di fanteria.

Nelle scorse settimane i reporter di alcuni media statunitensi avevano intervistato ufficiali ucraini che riferivano dell’età sempre più alta dei rimpiazzi inviati a colmare le perdite subite in combattimento.

Difficoltà per gli ucraini anche nelle operazioni difensive in atto nel settore di Kupyansk dove i russi avanzano da settimane e sono ormai giunti ai sobborghi della città che le truppe di Kiev riconquistarono nel settembre 2022.

Le forze russe hanno effettuato “operazioni offensive nella direzione di Kupyansk” nella regione di Kharkiv e hanno “migliorato la situazione lungo la linea del fronte con il supporto dell’aviazione e dell’artiglieria”, ha reso noto ieri il ministero della Difesa russo.

Il capo di stato maggiore dell’esercito ucraino, generale Oleksandr Syrskyi, ha riconosciuto che ci sono “difficoltà” attorno alla città di Kupyansk, nella regione nord-orientale di Kharkiv, a fronte dell’escalation di attacchi russi.

La scorsa settimana le autorità locali hanno emesso un ordine di evacuazione per i civili da Kupyansk e da 37 centri abitati dello stesso distretto.

Un’evacuazione che secondo le valutazioni militari russe indica che Kiev ritiene sempre più ardua la difesa della città, importante snodo ferroviario attraversata dal fiume Oskol.

Il 12 agosto fonti della Guardia Nazionale ucraina hanno riferito che solo sul fronte Kupyansk – Lyman – Bakhmut (escludendo quindi i fronti meridionali di Kherson e Zaporizhia) i russi sparano 9mila proiettili d’artiglieria al giorno e conducono in media 50 sortite aeree con punte di 80.

Analisti militari russi prevedono che gli ucraini cerchino di impedire agli attaccanti di passare l’Oskol trincerandosi nella zona industriale di Sakhzavod e sulla sponda destra, più alta di quella sinistra.

I russi vorrebbero evitare che la battaglia per Kupyansk diventi lunga e sanguinosa quanto quelle che hanno visto in precedenza scontri feroci per il controllo di centri abitati (Bakhmut, Lisychansk, Popasna, Sioledar…..) e punteranno probabilmente ad attaccare lungo l’autostrada R79, tagliando a metà la città e di fatto prendendo alle spalle le difese nemiche sulla riva destra del fiume.

Queste valutazioni apparse sui canali Telegram militari russi, sembrano confermare che Mosca punta a condurre un’offensiva su vasta scala nella regione di Karkhiv (impiegando riserve stimate dagli ucraini in 100 mila uomini con 900 carri armati e 350 pezzi d’artiglieria) la cui riconquista permetterebbe a Mosca di minacciare da nord le difese ucraine nella parte occidentale della regione di Donetsk e di mettere in sicurezza il confine russo con l’oblast di Belgorod, da tempo soggetto a bombardamenti, attacchi con droni e incursioni di sabotatori ucraini.

Il Ministero della Difesa russo ha reso noto ieri che per la prima volta sono stati intercettati 4 missili da crociera a lungo raggio SCALP-EG francesi consegnati da Parigi nei giorni scorsi in quantità imprecisata. La loro consegna aveva visto la presenza del presidente Volodymyr Zelensky che aveva anche “firmato” uno dei missili, “gemelli” dei britannici Storm Shadow ampiamente impiegati dagli ucraini sui velivoli Sukhoi Su-24.

Foto: Ministero Difesa Russo, Ministero Difesa Ucraino, RVvoenkory e Telegram

 

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