Yakovlev cerca alternative al motore tedesco per l’addestratore basico Yak-152

 

La società PJSC Yakovlev sta cercando partner in Russia per un trovare un sostituto al motore aeronautico tedesco per l’aereo da addestramento basico Yakovlev Yak-152 destinato alle Forze Aerospaziali russe. Lo riferisce l’agenzia RIA Novosti citando una dichiarazione del vicedirettore generale di UAC per l’aviazione civile e Direttore generale della PJSC Yakovlev Andrey Boginsky.

«Stiamo valutando una grande opportunità: un partner che possa produrre il motore idoneo all’addestratore basico Yak-152 in sostituzione del motore d’importazione tedesco e ci sono diverse aziende russe che sono pronte ad accettare questo lavoro» – ha affermato Boginsky. Boginsky ha spiegato inoltre che il produttore di aeromobili sta “dialogando” con alcune società russe dove vengono forniti tutti i dati iniziali necessari al lavoro.

La storia dell’aereo Yak-152 (di cui Analisi Difesa si è ampiamente occupata negli ultimi anni) è iniziata negli anni ’90 quando lo Yakovlev Design Bureau iniziò sia lo sviluppo di un aereo da addestramento avanzato, poi realizzato nel noto progetto Yak-130, sia la realizzazione di un aereo d’addestramento a pistoni leggero basato sullo Yak-54.

Inizialmente l’aereo fu designato Yak-54M, ma in seguito fu ribattezzato Yak-152. D’altra parte Yakovlev aveva una fortissima esperienza in questo settore: durante l’inizio della Guerra Fredda la maggior parte dei piloti del blocco orientale aveva effettuato i primi voli di addestramento sull’addestratore Yakovlev Yak-18.

Dalla metà degli anni ’70 gli è subentrato lo Yak-52 interamente in metallo, aereo ancora oggi è utilizzato da molte scuole di volo nell’area della CSTO, senza tralasciare i progetti Yak-30/32 tuttavia “perdente” per motivi ancora oggi motivo di dibattito contro il ceco L-29 Delfin.

Ritornando ai giorni nostri nel 2001 lo Yak-152 prese parte dunque al concorso indetto dal Ministero della Difesa russo per un nuovo velivolo d’addestramento al volo basico ma perse la gara contro il progetto Sukhoi Su-49, anche se poi quest’ultimo fu accantonato poiché il bureau russo ammise che i finanziamenti ufficiali erano insufficienti, per cui alla fine del 2003 il lavoro di sviluppo del bureau Sukhoi cessò.

Il programma Yak-152 rinacque tuttavia poi grazie all’interesse e al finanziamento dei cinesi interessati a collaborare con la società Hongdu al fine di soddisfare il requisito dell’addestratore basico locale.Un prototipo dell’Hongdu/Yakovlev CJ-7 volò per la prima volta alla fine del 2010 alimentato da un motore radiale Vedeneyev M-14X.

Nel 2014 infine, lo Yak-152 fu “resuscitato” per la seconda volta in patria per il programma “Ptichka VVS” relativo ad un addestratore basico per i piloti russi; in quest’occasione prese il volo il secondo prototipo di Yak-152 il 29 settembre 2016. L’aereo – e qui giunge il tasto dolente – ha ricevuto tuttavia un motore a V a 12 cilindri RED A03Т realizzato dalla società tedesca RED Aircraft, finanziato dalla holding russa Finam e prodotto e assemblato sul territorio russo dalla società Russo-Balt.

Nonostante i tentativi di stabilire una produzione su licenza nel sito russo e l’eliminazione parziale della dipendenza dalle importazioni, la produzione di motori per lo Yak, a quanto pare, resta tuttavia il punto debole del progetto perché da allora è sì iniziata la produzione del piccolo velivolo presso la PJSC Irkut Corporation ma a rilento considerando che in tutti questi anni sono stati prodotti solo tre o quattro prototipi.

Inevitabilmente lo Yak-152 ha ricevuto un’avionica unificata con lo Yak-130 in modo da facilitare notevolmente la formazione del personale di volo attraverso l’uso combinato (per step) dei due velivoli. Con una disposizione in tandem dei due membri d’equipaggio lo Yak-152 ha un peso massimo al decollo di 1480 kg e una velocità massima di 500 km/h (velocità di crociera di 380 km/h).

Il contratto stipulato dal Ministero della Difesa con Irkut Co. nel giugno 2015 per la fornitura di circa 150 velivoli Yak-152 entro il 2020 è rimasto tuttavia sulla carta. Le difficoltà dello Yak-152 col motore portarono addirittura alla nascita di un addestratore russo alternativo: stiamo parlando dell’addestratore basico russo UTS-800 realizzato dalla JSC Ural Civil Aviation Plant (UZGA) ed esibito in occasione del Forum Army-2021.

In quell’occasione va dato rilievo alle dichiarazioni rese dal Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu secondo cui era in corso un’ennesima competizione per decretare il nuovo velivolo d’addestramento basico a cui partecipavano il famoso Yak-152 e il suddetto nuovo progetto UTS-800.

Ma anche l’UTS-800, le cui ultime notizie risalgono allo scorso autunno, è equipaggiato con un motore turboelica straniero che gli sviluppatori della macchina intendono sostituire con uno di produzione russa VK-800PS sviluppato da UEC-Klimov. Si noti che la versione base del VK-800 TVD, il motore VK-800S, è attualmente in fase di finalizzazione e la sua certificazione è prevista per dicembre 2024.

E’ ipotizzabile che la prima delle due aziende aeronautiche che otterrà un motore idoneo di fabbricazione russa si aggiudicherà il corposo contratto per le esigenze del Ministero della Difesa, anche se la situazione generale – specialmente in un periodo di sanzioni – appare complessa e di lunga risoluzione.

Foto PJSC Yakovlev

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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