I missili Storm Shadow sulla base di Sebastopoli innalzano la tensione tra Mosca e Londra
L’attacco missilistico ucraino che il 13 settembre ha visto tre missili da crociera britannici Storm Shadow (o SCALP francesi) lanciati da un velivolo Sukhoi Su-24M dell’aeronautica di Kiev colpire i cantieri navali nella base della Flotta del Mar Nero a Sebastopoli sembra aver danneggiato in modo grave una nave per operazioni anfibie e un sottomarino classe Kilo che si trovavano nei cantieri per lavori.
Cinque Su-24Mm cioè la quasi totalità dei velivoli di questo tipo ancora disponibili, sono decollati dalla base aerea di Starokonstantinov (più volte attaccata dai missili russi nel tentativo di distruggere i Su-24 e i depositi di missili da crociera forniti da britannici e francesi) nella regione di Khmelnitsky, ognuno con 2 missili da crociera. Quattro hanno raggiunto la posizione di lancio dei missili sulle regioni di Nikolaev e Kherson e uno ha effettuato un attacco dalla direzione dell’isola di Zmeiny. Secondo Mosca dei 10 missili lanciati 7 sono stati abbattuti: 5 dal sistema di difesa aerea Pantsir-S1, uno dai missili di un sistema S-400 e il settimo missile da un caccia intercettore MiG-31.
Tre Storm Shadow/SCALP hanno raggiunto il bersaglio principale danneggiando il sottomarino d’attacco della classe Kilo migliorata Rostov-sul Don e la nave per operazioni anfibie Minsk, della classe Ropucha.
Secondo fonti russe almeno 24 persone sono state ferite: un bilancio tutto sommato limitato grazie anche al fatto che l’attacco è avvenuto alle 3 di notte. I servizi segreti militari ucraini hanno reso noto che le due unità hanno subito danni irreparabili, notizia difficile da confermare anche se alcune immagini scattate dai satelliti ma anche dall’interno dei cantieri navali (e diffuse sui canali militari Telegram ucraini) mostrano danni rilevanti.
L’attacco condotto contro il cuore delle installazioni navali in Crimea alza ulteriormente l’escalation tra Mosca e Londra e non sembra casuale che i britannici abbiano reso noto poco dopo l’attacco dettagli su un in contro ravvicinato sul Mar Nero tra aerei da combattimento britannici e russi che risale a quasi un anno or sono.
Il 14 settembre la BBC ha reso noto, citando fonti interne alla Difesa, che fu l’iniziativa deliberata di un pilota russo di Sukhoi, frutto di comunicazioni apparentemente ambigue con i comandi a terra, a determinare nel settembre 2022 il lancio di un missile aria-aria contro un aereo della Royal Air Force in missione di pattugliamento sul Mar Nero, nello spazio aereo internazionale.
Il missile mancò il bersaglio e i russi attribuirono l’incidente a un atto involontario dovuto a un “guasto tecnico”. Giustificazione che Londra accettò ma il fatto che la BBC ottenga da Whitehall informazioni diverse e le renda note il giorno dopo l’attacco ucraino ai cantieri russi di Sebastopoli effettuato con missili britannici non appare certo casuale.
La risposta russa sembra essere giunta ieri: il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che la notte precedente sono stati lanciati attacchi con missili e droni-kamikaze su “depositi di munizioni all’uranio impoverito e di missili da crociera Storm Shadow” in Ucraina senza fornire dettagli sull’ubicazione dei bersagli.
Del resto l’attacco alla base di Sebastopoli è avvenuto dopo circa un mese dall’ultimo impiego di missili Storm Shadow/SCALP da parte delle forze aeree ucraine, probabilmente esauriti in seguito alla distruzione dei depositi che li contenevano o per l’intenso impiego che ha visto peraltro i russi abbatterne diversi. L’arrivo di nuove forniture da Londra o Parigi induce ora Mosca a cercare di scovarne i depositi.
Foto: Conflict Intelligence Team e Telegram
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