L’India ammoderna le forze aeree con altri 12 Sukhoi Su-30MKI e 100 LCA

 

Lo scorso 16 settembre il Defense Acquisition Council (DAC) indiano ha autorizzato l’acquisto di 12 nuovi aerei da combattimento multiruolo Sukhoi Su-30MKI per l’Indian Air Force o Bharatiya Vayu Sena).

Avevamo annunciato quest’ipotesi nel maggio del 2020, quando allora la società statale Hindustan Aeronautics Limited (HAL) aveva dichiarato di aver completato la produzione su licenza russa di tutti i 272 caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI ordinati da Nuova Dehli (con i primi 50 esemplari costruiti in Russia e i restanti 222 costruiti in India), ma con la non tanto velata speranza di ottenere nuovi ordini da parte della IAF.

I 12 nuovi aerei aggiuntivi andranno a rimpiazzare gli 11 caccia perduti finora in incidenti. Ricordiamo la genesi di questo contratto: nell’aprile del 1994 il Ministero della Difesa indiano cominciò ad interessarsi concretamente al Su-30MK (versione multiruolo dell’originario Su-27PU), aggiornato e con maggiore presenza di componentistica occidentale.

Un primo ordine per 40 Su-30MKI (il suffisso sta per “Modificato Commerciale – cioè da esportazione – India”) fu firmato con il gruppo russo per un ammontare di 1,8 miliardi di dollari, ovvero 45 milioni di dollari a esemplare. Ricordiamo che il Su-30MKI (“Flanker-H” per la NATO) è una variante del Su-30MK sviluppata dalla russa Sukhoi sulla base delle specifiche fornite dall’IAF.

Costruito su licenza dalla HAL, tale versione adotta nello specifico l’uso di avionica di provenienza francese, israeliana e indiana ed è dotato di numerose modifiche che la differenziano dall’originale Su-30 quali una serie di alette canard, turboreattori AL-31FP dotati di ugelli mobili per il controllo della spinta vettoriale (TVC) e radar Fazotron NO-11M Bars. Dato che i Su-30MKI non erano al momento disponibili, la Irkut del gruppo Sukhoi propose di fornire 8 Su-27K (o Su-30 Mk.I) e 8 Su-30Mk.II con avionica Sextant Avionique prima di 24 Su-30MK, dei quali solo gli ultimi 12 con ugelli mobili.

I primi 8 aerei a questo punto designati Su-30K furono consegnati al 24th Squadron “Hawks” di Pune-Lohegaon a partire dal marzo 1997. Nel frattempo l’ordine fu modificato e aumentato da 40 a 50 caccia. Il 24th Squadron dichiarato operativo l’11 giugno 1997 ricevette altri 10 esemplari (per un totale di 18) ed il reparto assegnò ai “Flanker” codici identificativi compresi tra SB 001 e SB 018: questi velivoli erano dotati di una livrea a due toni di azzurro uguale a quella in uso all’Aviazione russa.

L’aggiornamento dei primi 18 Su-30K allo standard Su-30MKI, sebbene originariamente previsto, non risultò tuttavia conveniente e di conseguenza fu deciso di restituire gli aerei alla Irkut e acquistare altrettanti Su-30MKI Mk.3 (versando la differenza di prezzo).

Così i “Flanker” ex indiani trovarono un nuovo cliente nel Governo bielorusso che li acquistò per 300 milioni di dollari incaricando la locale azienda ARZ-558 di Baranovichi di portarli allo stesso standard dei Su-30KN già in servizio.

Nel 2002 l’IAF ricevette i primi 10 Su-30MKI Mk.1 (SB 019 – SB 028), nel 2003 giunsero 12 Su-30MKI Mk.2 (SB 029 – SB 040) con funzionalità radar più potenti e alla fine del 2004 si concluse la fornitura di 10 Su-30MKI Mk.3 (SB 041 – SB 050) con potenzialità aria-terra nettamente migliorate.

Mentre gli Mk.1 e Mk.2 sono stati successivamente portati allo standard Mk.3, il 28 novembre 2004 è uscito di fabbrica il primo esemplare costruito su licenza dalla HAL per la seconda parte del programma che riguardava 26 esemplari da montare con kit provenienti dalla Russia e 114 da costruire in India, alla cadenza di poco più di un esemplare al mese.

India e Russia avevano già avviato trattative per ulteriori Su-30MKI già nel 2019 considerando che allora l’IAF voleva accelerare l’acquisizione di ulteriori 12 “Flanker” e che alla fine del 2021 tale numero aggiuntivo venne incrementato addirittura a 50 esemplari, ma ancora una volta ci sono voluti altri quattro anni per giungere all’attuale approvazione dell’ordine.

Il passo successivo saranno i negoziati con HAL sul budget di spesa prima che il Comitato del Gabinetto per la Sicurezza (CCS) possa dare l’approvazione finale, stanziare i fondi e firmare il contratto.

Nuova Delhi ha recentemente annunciato l’intenzione di acquisire anche altri 100 aerei da combattimento LCA Tejas Mark.1A di fabbricazione indiana, come ha riferito l’agenzia TASS citando una dichiarazione del Comandante in capo dell’IAF, l’Air Chief Marshal Vivek Ram Chaudhari.

Secondo Chaudhari l’ordine per 100 aerei sarà presentato in aggiunta agli 83 caccia già ordinati in precedenza. Egli ritiene che tale decisione potrebbe dare impulso allo sviluppo del settore aerospaziale indiano: – «L’LCA è stato progettato da zero per sostituire la grande flotta di aerei MiG-21, MiG-23 e MiG-27.

Con il graduale ritiro di tutti questi aerei è imperativo disporre di un numero sufficiente di aerei della classe LCA nel nostro arsenale, quindi oltre agli 83 LCA Mark.1A, per i quali abbiamo già concluso i contratti, stiamo considerando un ordine per circa altri 100 aerei.»

Foto IAF e HAL

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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