Missili aria-aria Sidewinder per i Su-27 e MiG-29 ucraini

 

Dopo i missili antiradar HARM, i razzi non guidati ZUNI, i missili da crociera Storm Shadow, l’adozione dei kit JDAM , i razzi non guidati Hydra  le forze aeree ucraine potrebbero presto impiegare i missili aria-aria statunitensi AIM-9M Sidewinder sui caccia Sukhoi Su-27 Flanker e MiG-29 Fulcrum.

Il tema è emerso sui media statunitensi dopo l’articolo di David Axe pubblicato sulla rivista Forbes e trova conferma anche nella fornitura di tali missili all’Ucraina nell’ultimo pacchetto di forniture statunitensi.

L’Aeronautica Ucraina starebbe rapidamente esaurendo le scorte di missili aria-aria sovietici R-73 (Codice NATO “AA-11 Archer”) e «a meno che gli ucraini non aspettino la consegna degli F-16 per utilizzare i missili AIM-9M Sidewinder, dovranno integrarli sui MiG-29 e Su-27» ha scritto Forbes.

D’altra parte già dallo scorso marzo era emersa la possibilità di dotare gli stessi caccia ucraini MiG e Sukhoi con il missile americano a medio raggio AIM-120 AMRAAM (probabilmente al fine di fornire un’arma più prestante dell’omologo R-27 sviluppato nelle varianti IR e SAR e prodotte in Ucraina dalla Artyom) ma impiegabili anche sul sistema dio difesa aerea terra-aria AMRAAM. Già nel maggio scorso il Canada aveva fornito a Kiev 43 missili Sidewinder.

Solo a guerra terminata sarà forse possibile conoscere dettagli circa gli sforzi compiuti dagli staff tecnici delle aeronautiche dei paesi aderenti alla NATO e delle industrie militari occidentali che hanno integrato a tempo di record diverse tipologie di armi aviolanciabili di produzione occidentale sui velivoli ucraini di produzione sovietica MiG, Sukhoi e Mil.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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