Mosca istituisce due nuovi distretti militari e ordina più aerei da combattimento

 

La United Aviation Corporation (UAC) ha ricevuto un ulteriore ordine per la produzione di aerei da combattimento al fine di equipaggiare i reparti dei due nuovi Distretti militari di Mosca e Leningrado; lo ha riferito all’agenzia RIA Novosti il ​​direttore generale dell’azienda aeronautica UAC Yury Slyusar.

Già alla fine dello scorso anno infatti, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva affermato infatti che nel 2023 sarebbero stati creati due nuovi distretti militari nelle regioni di Mosca e Leningrado allo scopo di rafforzare i confini occidentali in risposta nei confronti dell’espansione della NATO.

A tal proposito nello scorso mese lo stesso Shoigu aveva dichiarato: – «In conformità con il Decreto presidenziale sull’aumento del personale delle Forze Armate si stanno formando gli organi direttivi dei distretti militari di Mosca e Leningrado. Attualmente, insieme al reclutamento del personale, si sta effettuando la fornitura pianificata di armi, attrezzature militari e speciali, si sta addestrando il personale militare e si coordinano le unità.»

«Con l’Ordine di Difesa dello Stato – ha spiegato dunque Slysuar – riceviamo un ordine aggiuntivo; siete a conoscenza dei piani per creare nuovi Distretti militari e formare pertanto nuove unità che avranno ovviamente anche una componente aeronautica. Nuovi programmi della Difesa nazionale vengono così aggiunti ai piani originari.»

D’altra parte secondo Slyusar dall’inizio della Guerra in Ucraina la produzione di alcuni tipi di aerei da combattimento è già aumentata molte volte e procede oggi a un “ritmo serrato”. Si tratta chiaramente di un ulteriore aggravio delle linee di produzione o se vogliamo una prova del fuoco a cui l’industria della Difesa russa dovrà rispondere in maniera adeguata.

Alla necessità di equipaggiare i due nuovi distretti per la difesa aerea, anche tenendo conto della crescente minaccia portata dai droni ucraini, potrebbe dipendere anche il ritiro di diversi sistemi di difesa aerea da Etorofu e Kunashiri, due delle quattro isole Curili meridionali, nell’estremo oriente russo.

La rimozione di alcuni lanciatori del sistema di difesa aerea a lungo raggio S-300V4 (che Mosca aveva schierato sulle isole nel 2020) è stata rilevata dall’analisi di fotografie satellitari delle isole condotta da Yu Koizumi, un analista dell’Università’ di Tokyo citato dall’agenzia di stampa Kyodo, ripresa in Italia dall’agenzia Nova. Lanciatori, stazioni radar mobili e altre componenti dei sistemi S-300V4 erano visibili alle Curili fino allo scorso settembre.

Le foto satellitari sembrano indicare inoltre che Mosca abbia trasferito anche un gran numero di vecchi carri armati e obici d’artiglieria che erano stoccati nell’isola di Sakhalin, probabilmente per rimodernali e destinarli ad equipaggiare nuove unità in costituzione per le esigenze del conflitto in Ucraina.

Foto UAC e Ministero Difesa Russo

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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