Aumenta il raggio d’azione dei droni-kamikaze russi ZALA Lancet
Gli esperti militari occidentali notano sempre più l’efficacia dei droni kamikaze russi ZALA Lancet la cui produzione aziendale globale era stata illustrata a suo tempo da Analisi Difesa nel giugno del 2021.
La pubblicazione militare americana 19fortyfive ha pubblicato infatti un articolo secondo il quale le munizioni russe realizzate dalla ZALA Aero Group (sussidiaria della Concern Kalashnikov) hanno mostrato un’estrema efficacia nel conflitto in Ucraina come d’altra parte trattato da Analisi Difesa nello scorso aprile.
L’autore dell’articolo è convinto che l’efficacia dei Lancet sia dovuta al suo lungo raggio d’azione e al basso costo di produzione. Durante il conflitto in Ucraina com’è noto è stato ampiamente utilizzato per distruggere molti pezzi d’artiglieria e carri armati, tra cui i Leopard tedeschi.
Tuttavia, il Lancet ha avuto anche successi più rilevanti: nella sua kill list sono inclusi una moderna stazione radar del sistema di difesa aerea tedesco IRIS-T, poco meno di un mese fa un caccia MiG-29 all’aeroporto di Dolgintsevo, nella regione di Krivoy Rog e pochi giorni fa persino un aereo d’attacco ucraino Sukhoi Su-25 situato a 70 km dalla linea del fronte.
L’efficacia dei Lancet è confermata anche dal Royal United Services Institute, il principale think tank britannico che studia le questioni militari: nel rapporto dell’organizzazione si nota che il Lancet viene utilizzato per la guerra di controbatteria e ha ottenuto un notevole successo in questo campo distruggendo ben 142 cannoni semoventi e 170 cannoni. Gli esperti hanno riferito inoltre che su 3 bersagli generalmente i Lancet ne colpiscono inesorabilmente almeno 2.
Gli analisti occidentali notano che non esistono ad oggi mezzi idonei per combattere efficacemente i Lancet, ma al contempo gli ingegneri russi sono stati in grado di aumentare il raggio d’azione di queste famigerate munizioni vaganti a ben 80 chilometri, il che rende questo drone ancora più efficace e letale. Il portavoce del Comando Operativo Sud delle Forze Armate ucraine, Natalya Gumenyuk – ha reso noto noto che i Lancet russi hanno iniziato a volare su distanze più lunghe. “Se prima questi droni operavano fino a 40 chilometri di distanza (dalle linee russe- NdR), ora le loro capacità di volo sono aumentate a 60-70 chilometri” ha detto Gumenyuk.
Inoltre il basso costo unitario che ha permesso di stabilire la produzione di massa di Lancet che oggi continua a minacciare le Forze Armate ucraine di grandi perdite.
Nel tentativo di controbilanciare le capacità espresse dai Lancet, gli Stati Uniti trasferiranno presto all’Ucraina un consistente lotto di droni kamikaze Switchblade 600 secondo quanto riferito da Newsweek. Switchblade 600 è progettata per distruggere carri armati e veicoli corazzati. Il proiettile può rimanere nell’aria per più di 40 minuti in attesa di un bersaglio e il suo raggio d’azione raggiunge i 90 chilometri.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa TASS, Mosca sta sviluppando una nuova munizione circuitante ad alta velocità nota come Tubus , lanciabile da un’installazione portatile e progettata per distruggere i veicoli corazzati e l’artiglieria nemica in profondità.
Una fonte non meglio specificata del complesso militare-industriale russo ha riferito che il Tubus vola a 250-300 km/h, pesa 10 chili più 5 chili del lanciatore e viene definito resistente alla guerra elettronica nemica. “Tra due mesi si svolgeranno test ufficiali nella zona del Distretto Militare settentrionale” – ha detto la fonte alla TASS preannunciando un possibile impiego sperimentale sui fronti ucraini.
Foto ZALA
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.