Gli ucraini lanciano i missili balistici ATACMS sull’aeroporto russo di Berdyansk (AGGIORNATO)

 

(Aggiornato alle ore 23,55)

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un post pubblicato su Telegram conferma che l’Ucraina ha ricevuto e impiegato per la prima volta i missili balistici tattici MGM-140 Army Tactical Missile System (ATACMS) inviati dagli Stati Uniti. “Saluto tutti coloro che lottano e lavorano per l’Ucraina! Grazie a tutti coloro che aiutano! E oggi, un ringraziamento speciale agli Stati Uniti. I nostri accordi con il Presidente Biden sono stati rispettati. Sono stati rispettati in modo molto accurato – gli ATACMS hanno dato prova di sé”, ha scritto Zelensky.

Il generale Valerii Zaluzhny, capo di stato maggiore delle forze armate ucraine, ha postato su Telegram un video del lancio dei missili ATACMS ringraziando gli Stati Uniti per il loro supporto.

A differenza di altri sistemi d’arma inviati in Ucraina, i missili balistici tattici lanciabili dai sistemi di lanciarazzi multipli M270 MLRS e M142 HIMARS, sono stati forniti senza annunci da Washington, forse per ridurre il rischio che i russi cecassero di distruggerli prima del loro impiego come già accaduto in precedenza con altri armamenti come i missili da crociera Storm Shadow/SCALP forniti a Kiev da Gran Bretagna e Francia.

“Se un simile annuncio fosse stato fatto” – ha detto un funzionario del Pentagono, che ha parlato con Defence News con garanzia di anonimato – “le forze russe sarebbero state in grado di mantenere le loro posizioni fuori dalla portata dei missili”.

Secondo il funzionario, gli ATACMS forniti hanno all’Ucraina hanno una gittata di poco più di 100 miglia, inferiore quindi ai 200 chilometri e alle gittate massime proprie di altre versioni che possono colpire obiettivi fino a 180 miglia di distanza. Secondo l’Associated Press gli ATACMS inviati in Ucraina hanno testate dotate di submunizioni, idonee quindi a colpire unità nemiche dispiegate sul campo di battaglia e aeroporti. Si tratterebbe quindi della versione M39 Block I, in grado di battere obiettivi situati tra i 25­ e i 165 chilometri con un carico bellico composto da 950 sub-munizioni APAM.

Vettori con maggior gittata non sarebbero stati forniti all’Ucraina probabilmente per evitare il rischio d’impiego sul territorio della Federazione Russa, che avrebbe determinato un’escalation nei rapporti tra Mosca e Washington. In ogni caso questi missili sono gli unici balistici forniti all’Ucraina e costituiscono l’arma con il maggiore raggio d’azione tra quelle finora inviate da Washington. I finanziamenti per la consegna dell’ATACMS sarebbero stati stanziati con l’ultimo pacchetto di assistenza inviato all’Ucraina da 200 milioni di dollari.

Il principale obiettivo colpito ieri è l’aeroporto militare di Berdyansk, sede di una decine di elicotteri dell’esercito russo (ne erano stati rilevati circa 20 a fine settembre da immagini satellitari, tutti parcheggiasti nell’area orientale dell’aeroporto) tra i quali molti velivoli d’attacco Mi-35, Ka-52 e Mi-28 (nella foto sotto), quotidianamente impiegati sul fronte di Zaporizhia.

In coda all’articolo pubblichiamo alcune immagini diffuse da canali Telegram russi che mostrerebbero i resti di alcuni ATACMS riprese all’aeroporto di Berdyansk.

Fino alla scorsa settimana per contribuire ad arrestare le offensive ucraine infrantesi sulla Linea Surovikin mentre da diversi giorni gli elicotteri della base di Berdyansk offrono fuoco appoggio ai contrattacchi russi che stanno respingendo le truppe ucraine che dopo quattro e mesi di attacchi continui forse hanno esaurito la spinta offensiva. Secondo quanto riferito da fonti sentite dal giornale statunitense Politico, 9 elicotteri russi sarebbero andati distrutti o danneggiati insieme a piste e infrastrutture aeroportuali. Qui sotto un’immagine satellitare scattata dopo l’attacco.

Colpito dagli ATACMS anche l’aeroporto di Lugansk (qui sotto l’immagine diffusa da fonti ucraine dopo l’attacco) e un vicino deposito di munizioni,  Un alto ufficiale ucraino ha riferito al Washington Post che in tutto sono stati impiegati 18 missili armati con testata cluster.

Poche opre prima dell’attacco all’aeroporto di Berdyansk i russi avevano colpito, probabilmente con droni-kamikaze, l’aeroporto Shkolny nella regione di Odessa distruggendo 5 o 6 aerei ucraini dalle immagini diffuse (qui sotto).

Vladimir Putin ha dichiarato che le consegne statunitensi e l’uso da parte dell’Ucraina di missili a lungo raggio ATACMS non avranno alcuna influenza sul corso della guerra e prolungheranno solo “l’agonia” dell’Ucraina. “La cosa principale è che (questi missili) non cambieranno radicalmente le cose sulla linea di contatto, è impossibile”, ha detto il presidente russo in una conferenza stampa al termine della sua visita in Cina.

“Per l’Ucraina non ci sarà nulla di buono. L’agonia si prolungherà”, ha aggiunto, affermando che Washington sta quindi commettendo “un errore” e che la consegna degli ATACMS dimostra “che gli Stati Uniti sono sempre più coinvolti in questo conflitto”.

Ieri fonti militari statunitensi hanno confermato il completamento della consegna di tutti i 31 tank M1 Abrams a Kiev con munizioni e parti di ricambio, avvistati nei giorni scorsi nel porto lituano di Klaipeda dove erano stati sbarcati in attesa di raggiungere l’Ucraina. Secondo fonti russe i tank provengono dalla base militare di Charleston (South Carolina) e sono stati imbarcati nel porto americano di Beaumont, in Texas. Assieme ai tank sono arrivati in Ucraina anche i militari ucraini addestrati al loro impiego.

Foto: US Army, RBC Ukraine, Lockheed Martin, RIA Novosti e Telegram

 

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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