La Russia arruola più volontari, nuovi aiuti militari per l’Ucraina  

 

(Aggiornato alle ore 17,40)

In settembre la Russia ha reclutato 38 mila volontari per partecipare all’Operazione Militare Speciale in Ucraina. Lo ha reso noto il 6 ottobre il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, parlando in una riunione dei vertici militari del Paese.

“Le persone arrivano altamente motivate, pronte a svolgere missioni di combattimento. Qualcuno ha già esperienza militare perché molti dei volontari, dopo aver completato un primo contratto semestrale, tornano in servizio per un secondo turno semestrale o addirittura per un terzo” ha osservato il ministro congratulandosi per il lavoro svolto dagli uffici territoriali per il reclutamento.

Mosca ha reso noto di aver reclutato 334 mila volontari dall’ini9zio dell’Operazione Militare Speciale. Lo stesso giorno, a quanto si legge in una nota del ministero della Difesa di Mosca, Shoigu ha chiesto a Sukhoi di accelerare la produzione di bombardieri tattici Su-34 per sostenere l’offensiva russa in Ucraina. “Sono questi aerei quelli che lavorano di più, effettuando 4 o 5 missioni al giorno”, ha dichiarato Shoigu durante una visita ad una fabbrica di aerei a Novosibirsk, in Siberia.

“Ecco perché dobbiamo accelerare” la loro produzione e i lavori di riparazione” dei Su-34, “tenendo conto del fatto che sono molto richiesti”. I Su-34 vengono massicciamente impiegati per il lancio di bombe guidate da 500/1500 chili che colpiscono in profondità le retrovie ucraine.

Il 6 ottobre la Svezia ha invece annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev (il 14°) da 2,2 miliardi di corone (199 milioni di dollari) valutando il possibile invio di aerei da combattimento JAS 39 Gripen alle forze aeree ucraine dopo l’ingresso di Stoccolma nella NATO. Nel pacchetto sono incluse munizioni e pezzi di ricambio per sistemi d’arma precedentemente donati come i semoventi d’artiglieria Archer e i veicoli da combattimento CV 90. Il ministro della Difesa Pal Jonson ha ricordato che la Svezia ha fornito all’Ucraina aiuti militari per poco più di 22 miliardi di corone (2 miliardi di dollari).

La Polonia ha riconsegnato all’Ucraina una coppia di carri armati Leopard 2, danneggiati in combattimento, che sono stati riparati in Polonia. Lo ha confermato il 2 ottobre il gruppo industriale polacco per gli armamenti (PGZ) sottolineando che i tank sono stati riparati in “tempo record, quasi due mesi” e sono stati riconsegnati all’Ucraina il 29 settembre. La Polonia ha trasferito 14 carri armati Leopard 2 all’Ucraina su un totale di oltre 60 carri di questo tipo forniti a Kiev dagli alleati europei.

Nuovo pacchetto di aiuti militari anche dalla Germania che ha fornito 14 cingolati sBv-206, carri getta-ponte, 2 veicoli per il Genio Wisent, 8 autocarri per il rimorchio di artiglierie, 21 veicoli leggeri, radio, sistemi satellitari di comunicazione, 233 mila granate da 40 mm ed equipaggiamento sanitario. Le Forniture all’Ucraina hanno fatto balzare l’export dei prodotti per la Difesa tedeschi verso il record storico nel 2023 di 8,76 miliardi di euro. Il totale supera già quello dell’intero 2022, pari a 8,36 miliardi di euro, e potrebbe essere maggiore del record del 2021 (9,35 miliardi). Intanto, nei primi tre trimestri dell’anno in corso, il primo Paese di destinazione dell’invio di sistemi d’arma tedeschi è stata l’Ucraina davanti a Ungheria, con 1,03 miliardi e Stati Uniti con 467 milioni.

Berlino ha inoltre ordinato a Rheinmetall altre munizioni di artiglieria da fornire all’Ucraina: si tratta della terza commessa nell’ambito dell’accordo quadro che l’azienda ha concluso con il governo tedesco nel luglio scorso. L’intesa prevede la consegna di “più di 100 mila proiettili d’artiglieria da 155 mm”, spolette e cariche di lancio per un valore di “centinaia di milioni di euro. Decine di migliaia di proiettili” verranno forniti nel 2023, gli altri nel 2024. L’accordo quadro scade nel 2029 e ha un valore di circa 1,2 miliardi di euro.

La Spagna ha offerto nuovi sistemi di difesa aerea, anti-drone e attrezzature per lo sminamento all’Ucraina e l’esercito spagnolo addestrerà i militari ucraini all’impiego.

Gli Stati Uniti hanno inviato all’Ucraina circa 1,1 milioni di munizioni sequestrati all’Iran lo scorso anno. Lo ha reso noto il 5 ottobre lo US Central Command (Centcom), riferendo che i proiettili sono stati confiscati sulla nave Marwan 1 diretta in Yemen (il carico era destinato presumibilmente agli insorti Houthi) il 9 dicembre scorso.

L’Italia fa invece i conti con i limiti dei mezzi e munizioni in grado di venire forniti a Kiev. “C’è una continua richiesta da parte Ucraina di aiuti, bisogna verificare ciò che noi siamo in grado di dare rispetto a ciò che a loro servirebbe: la disponibilità dell’ottavo pacchetto c’è, ma per ora è soltanto una dichiarazione di intenti” ha detto il 4 ottobre il ministro della Difesa Guido Crosetto.

“L’Italia ha fatto molto, ha puntato molto sui sistemi di difesa antiaerea per fermare gli attacchi che vanno sulle infrastrutture civili ed energetiche, sulle città, sulle scuole. Il problema è che non hai risorse illimitate. E da quel punto di vista l’Italia ha fatto quasi tutto ciò che poteva fare, non esiste molto ulteriore spazio”. In un’intervista al Corriere della sera, Crosetto ha previsto l’approvazione entro la fine dell’anno dell’8° pacchetto di forniture.

Foto: Ministero della Difesa russo e US DoD

 

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