Le esercitazioni dei contingenti italiani dei Battlegroup NATO in Ungheria e Bulgaria

 

Nei giorni scorsi si è conclusa una complessa esercitazione alla quale hanno preso parte i contingenti delle nazioni schierate in Ungheria nell’ambito dell’operazione enhanced Vigilance Activity (eVA) della NATO.

L’obiettivo principale dell’esercitazione, denominata Noble Imperat, è stato quello di potenziare la capacità di risposta congiunta delle Forze Armate alleate, migliorando la loro interoperabilità attraverso la condivisione di procedure tecniche e tattiche, in uno scenario altamente complesso e realistico.

I militari italiani vi hanno partecipato insieme a quelli croati e ungheresi. Molte le esercitazioni a fuoco che hanno visto impiegati tutti gli assetti specialistici disponibili e in particolare le unità del genio, impegnate a ridurre e rimuovere gli ostacoli sul campo di battaglia con l’obiettivo di garantire la mobilità delle truppe.

I paracadutisti del 183° reggimento “Nembo”, con il supporto del personale del 185° reggimento artiglieria paracadutisti “Folgore” di Bracciano, dell’8° reggimento guastatori p​aracadutisti “Folgore” di Legnago e del reggimento di cavalleria paracadutisti “Savoia” (3°) di Grosseto, hanno avuto l’opportunità di apprendere e condividere dottrina, tattiche, procedure esecutive applicate dagli altri contingenti, migliorando la prontezza operativa e la capacità di operare in sinergia con le Forze di altri contingenti alleati e partner dell’Alleanza Atlantica.

 

Si è conclusa, nei giorni scorsi anche l’esercitazione Shaping Armour 23 che ha visto una unità di livello compagnia del NATO Multinational Battle Group(MNBG BGR) impegnata in una attività a fuoco.

L’addestramento si è sviluppato in uno scenario operativo ad alta intensità e ha avuto come scopo quello di affinare le procedure tecnico tattiche peculiari di ogni unità e rafforzare l’interoperabilità e l’integrazione fra i soldati dei diversi contingenti, nell’ambito dell’operazione Forward Land Force.

Schierati sul terreno due plotoni fucilieri, un plotone mortai, un plotone di cavalleria, un team JTAC (Joint Terminal Attack Controller) italiani, un plotone di fanteria leggera montenegrino, un plotone di fanteria leggera nord macedone e un assetto UAV (Unmanned Aerial Vehicle) statunitense.

Nell’attività, a cui hanno preso parte circa 160 soldati, sono stati impiegate diverse piattaforme da combattimento, tra le quali VBM “Freccia” in versione da combattimento, porta mortaio e missili contro-carro “spike”. Sul terreno anche Blindo “Centauro” e VTLM 2 “Lince” italiani, che si sono uniti ai JLTV (Joint Light Tactical Vehicle) montenegrini e agli HHMWV (High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle) nord macedoni.

Al termine dell’esercitazione il Colonnello Michelangelo Genchi, Comandante del MNBG BGR, ha sottolineato l’importanza dello svolgimento di questo tipo di attività addestrative ed esercitative, indispensabili per incrementare l’integrazione, l’interoperabilità e la standardizzazione delle procedure, in particolare fra il personale dei diversi contingenti che compongono il Battlegroup.

Fonte: Difesa.it

 

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