Pirati alla riscossa da Singapore al Golfo di Guinea

 

Il Golfo di Guinea è ancora un punto caldo per la pirateria secondo gli ultimi dati forniti dall’International Maritime Bureau (IMB), che ha sede a Londra e segnala “un aumento degli incidenti” nel periodo gennaio-settembre di quest’anno nonostante la costante presenza di forze navali internazionali (anche da parte dell’Italia con l’Operazione Gabinia) a supporto delle marine e delle guardie costiere dei paesi rivieraschi.

Il direttore dell’IMB Michael Howlett, commentando le ultime statistiche, ha dichiarato che “Il Golfo di Guinea rappresenta una regione preoccupante con un aumento degli incidenti segnalati, in contrasto con la tendenza al ribasso osservata negli ultimi due anni”.

Gli incidenti segnalati sono saliti a 21 nei primi nove mesi del 2023 nel Golfo di Guinea, rispetto ai 14 dello stesso periodo del 2022. Diciassette sono stati classificati come rapine a mano armata e quattro come azioni di pirateria con una crescente preoccupazione per gli equipaggi poiché 54 marinai sono stati presi in ostaggio. 14 rapiti e due feriti.

Lo Stretto di Singapore, altra area tornata “calda” per le azioni piratesche, detiene il record di attacchi segnalati ai mercantili. L’IMB ha rilevato 33 incidenti, due in più rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente: 31 navi sono state abbordate con 5 membri dell’equipaggio presi in ostaggio e 2 minacciati mentre nella maggior parte dei casi le provviste e le proprietà delle navi sono state rubate.

A livello mondiale, nei primi nove mesi del 2023 sono stati segnalati 99 episodi di pirateria e rapina a mano armata contro navi, rispetto ai 90 dello stesso periodo del 2022: 85 navi hanno subito l’arrembaggio con 9 tentativi di attacco, 3 dirottamenti e 2 colpi di arma da fuoco. I pirati sono riusciti a salire a bordo dell’89% delle navi prese di mira e la maggior parte degli incidenti sono avvenuti col favore dell’oscurità.

Le violenze nei confronti dei membri dell’equipaggio sono in realtà tra le più basse degli ultimi tre decenni anche se l’IMB avverte che “il rischio per l’equipaggio rimane reale con 69 membri presi in ostaggio, 14 rapiti,8 minacciati, 3 feriti e uno aggredito”.

Anche l’arcipelago indonesiano e le acque peruviane hanno registrato un aumento degli atti di pirateria marittima rispettivamente con 12 attacchi ai mercantili (contro 10 nei primi 9 mesi del 2022) e con13 (contro 8) attacchi avvenuti presso l’ancoraggio di fronte al porto peruviano di Callao.

 

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