Presto operativo il nuovo missile da crociera russo Kh-BD?

 

Il più moderno missile da crociera russo noto come Kh-BD, attualmente assegnato in via sperimentale al bombardiere strategico supersonico Tupolev Tu-160 (Codice NATO “Blackjack”), è stato oggetto di approfondimento da parte della stampa specializzata statunitense.

Questa nuova arma aviolanciabile è stata svelata in occasione della recente visita di Kim Jong-un in Russia, nello specifico nella visita del leader nordcoreano presso l’aeroporto militare di Knevichi a Primorye, nell’Estremo Oriente russo, quando accompagnato dal Ministro della Difesa russo Shoigu ha avuto modo di vedere tra i vari aerei da combattimento schierati per l’occasione (tra cui un MiG-31K dotato di un missile ipersonico Kh-47M2 – 9-S-7760 – Kinžal) anche un Tu-160 con il nuovo missile da crociera agganciato alla baia interna del bombardiere.

«I Tu-160 russi hanno ricevuto nuovi missili da crociera Kh-BD con una gittata di oltre 6.500 km» – ha annunciato in quell’occasione il Comandante dell’Aviazione a lungo raggio della VKS, Sergei Kobylash, durante l’ispezione di Kim Jong-un del tamburo interno rotante per il lancio dei missili attraverso le baie interne e aperte della fusoliera del “Blackjack”.

Il Kh-BD, che sarebbe ora sottoposto ai test finali prima di divenire operativo, è una modernizzazione dei missili Kh-101/102 e secondo alcune fonti è in grado di colpire più bersagli contemporaneamente utilizzando testate multiple. Ha una portata di combattimento di oltre 6.500 chilometri consentendogli di colpire obiettivi in quasi in tutta Europa

Il Kh-BD non armerà solo il Tu-160 ma anche la nuova versione ricostruita da zero del “Blackjack” nota come Tu-160M2 e ovviamente il futuro bombardiere a lungo raggio russo “PAK DA”.

Secondo Thomas Newdick, editorialista del magazine statunitense The Driva, il Kh-BD avrebbe ricevuto un incremento di autonomia grazie alla miniaturizzazione dei componenti interni dell’Kh-101/102, ad un diverso tipo di carburante, al miglioramento del motore e al design aerodinamico che contribuirà, come per l’Kh-101/102, alla riduzione della traccia radar. Non si può escludere che, al di là dei test, il missile possa venire presto impiegato per un collaudo operativo nel teatro bellico ucraino.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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