Le attività dei contingenti italiani nelle forze NATO in Lettonia, Bulgaria e Ungheria  

 

​Nei giorni scorsi i guastatori del 3° Reggimento genio dell’Esercito Italiano sono stati impiegati nell’esercitazione Verboom, attività multinazionale svoltasi presso la base militare di Camp Adazi, alla quale hanno partecipato i contingenti militari dell’Alleanza Atlantica che partecipano alla missione enanched Forward Presence Latvia (eFP).

Durante l’esercitazione, le unità hanno svolto diverse attività, mettendo in pratica le procedure tecnico-tattiche standardizzate per la realizzazione di lavori sul campo di battaglia, creazione di ostacoli attivi e passivi, attività a fuoco con diversi sistemi d’arma e una dimostrazione della capacità anfibia.

I guastatori italiani del Task Group Baltic sono infatti gli unici in possesso di tale capacità nell’ambito del Battlegroup della NATO schierato in Lettonia. Le attività addestrative condotte durante l’esercitazione “Verboom” hanno permesso di consolidare il livello di coesione e di interoperabilità tra le unità del genio dei diversi Paesi Alleati e di operare congiuntamente in maniera efficace e risoluta.

L’Italia, con il “Task Group Baltic”, prende parte al dispositivo NATO di 4 Battlegroup multinazionali, ciascuno guidato da una Framework Nation (Canada in Lettonia, Germania in Lituania, Regno Unito in Estonia e USA in Polonia), al fine di rafforzare la postura di deterrenza e difesa sul fianco est dello spazio euro-atlantico.

Si è conclusa nei giorni scorsi anche l’esercitazione “Alliance Wall 2023”, esercitazione finalizzata a testare le capacità operative del Forward Land Force Battle Group Bulgaria a guida italiana.

L’attività ha avuto una durata di 48 ore continuative, ha visto schierati sul terreno truppe e posti comando del Battle Group, con lo scopo di individuare e neutralizzare le unità nemiche mediante azioni di frenaggio, di arresto e di contrattacco.

Il personale esercitato ha fronteggiato diverse problematiche tra cui il recupero e lo sgombero di feriti, il rifornimento delle unità di manovra e la reazione a un attacco con sostanze chimiche. Alla Alliance Wall hanno partecipato circa 450 militari e 65 veicoli e piattaforme da combattimento dei vari contingenti del Battle Group.

Il Forward Land Force Battle Group, a guida italiana dall’ottobre 2022, è composto da personale, equipaggiamenti e armamenti di Albania, Bulgaria, Grecia, Italia, Montenegro, Nord Macedonia, Turchia e USA.

A Camp Croft (Ungheria) si è conclusa il 2 novembre  l’esercitazione “Relentless 2” che ha visto i paracadutisti del “Nembo” di Pistoia lavorare in stretta collaborazione con il personale del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “Folgore” di Bracciano (RM), al fine di implementare le procedure tecniche e tattiche di supporto di fuoco in favore della componente di manovra italiana schierata in Ungheria.

Le operazioni sono state condotte sotto la coordinazione della Compagnia di manovra del 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo”, con l’obiettivo di testare e migliorare l’interoperabilità tra gli assetti specialistici della componente operativa, attraverso la coordinazione nell’esecuzione delle operazioni.

Il JTAC (Joint Terminal Attack Controller) italiano del “Nembo”, ha coordinato il fuoco degli obici semoventi FH-70 e della componente mortai pesanti 120mm THOMSON. A questa prima azione di fuoco è seguito l’intervento dell’areo da combattimento ungherese Saab JAS 39 Gripen.

Durante le operazioni notturne, il nucleo TACP (Tactical Air Control Party) è stato integrato nell’attività tattica offensiva a fuoco del plotone Blindo pesanti “Centauro” del Reggimento Savoia Cavalleria (3°) e ha allestito un posto di osservazione per acquisire la posizione degli obiettivi nemici. I puntatori infra-rosso delle “Centauro” hanno massimizzato l’efficacia e l’accuratezza del tiro in condizioni di scarsa visibilità.

L’addestramento congiunto di forze italiane e straniere contribuisce a consolidare procedure tecnico tattiche in uso negli eserciti dei Paesi della NATO.

La “Relentless 2” ha consentito l’integrazione del supporto di fuoco per la componente operativa italiana schierata in Ungheria nell’ambito dell’operazione “eVA” (enhanced Vigilance Activity) e ha implementato le capacità delle forze di garantire un’adeguata azione di deterrenza lungo il confine est dell’Alleanza.

Fonte Stato Maggiore Difesa

 

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