Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA) per la Marina Indonesiana?

 

L’Italia è in trattativa con l’Indonesia per vendere alla Marina di Giakarta due Pattugliatori Polivalenti d’Altura PPA secondo quanto dichiarato al corrispondente in Italia del giornale specializzato statunitense Defense News dal sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago.

I negoziati riguarderebbero due unità in fase di completamento per la Marina militare per rispondere all’esigenza stringente della Marina Indonesiana che sta necessita di un rapido potenziamento alla luce del confronto navale con la flotta cinese nell’area dell’arcipelago di Natuna, nel Mar Cinese Meridionale.

“Tutti i paesi della regione vogliono aumentare rapidamente le loro flotte, quindi sono necessarie consegne rapide. Oggi non è più possibile pensare di consegnare le navi entro tre anni: occorre accelerare i programmi”, ha affermato il sottosegretario.

Per questo, sulla falsariga di quanto attuato negli anni scorsi con le due fregate FREMM vendute all’Egitto, l’Indonesia potrebbe acquisire due dei tre PPA già varati ma non ancora consegnati alla Marina Militare Italiana (che ne ha ordinati 7, dei quali 3 in servizio) oppure uno di questi (probabilmente il sesto PPA Ruggiero di Lauria varato il 6 ottobre presso il cantiere navale del Muggiano – nella foto sotto) e la settima unità ancora da varare.

Come per le FREMM, la Marina Militare riceverebbe altre due unità che verrebbero impostate in un secondo momento. “Non è chiaro quale delle navi andrà in Indonesia, dipende da quando verrà firmato il contratto”, ha detto Perego di Cremnago precisando che i colloqui con l’Indonesia nascono da un tour della regione dell’Indo-Pacifico intrapreso dal PPA Francesco Morosini (nella foto sopra) impiegato in attività operative e promozionali nell’Oceano Indiano, nel Golfo Persico e in Estremo Oriente.

Se le trattative andranno in porto il contratto potrebbe avere un valore di circa 700 milioni di euro (a nostro parere una cifra sottostimata) secondo alcuni analisti finanziari e secondo Perego di Cremnago includerebbe il trasferimento di tecnologia e know-how all’Indonesia.

La notizia assume un rilievo per l’industria nazionale della Difesa nel suo complesso poiché sulle navi realizzate da Fincantieri vengono imbarcati sistemi e armamenti prodotti da Leonardo, MBDA, Elettronica e diverse altre aziende, in una fase in cui l’espansione della produzione richiesta dai conflitti e dalle tensioni in atto ai margini dell’Italia e dell’Europa risulterà sostenibile solo se ci sarà un incremento dell’export di prodotti per la Difesa.

Circa il contratto con l’Indonesia occorrerà attenderne la piena definizione considerato che Giakarta già in passato sembrava pronta ad acquisire sistemi d’arma e piattaforme aeree e navali dall’Italia come da altre nazioni ma mutamenti d’orientamento e difficoltà finanziarie hanno spesso compromesso tali trattative.

Sorprende e amareggia che la notizia delle trattative in corso con l’Indonesia sia stata fornita dal sottosegretario Perego di Cremnago in esclusiva a un media straniero (lo statunitense Defense News) invece di privilegiare, o quanto meno di non penalizzare, i media italiani.

@GianandreaGaian

 

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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